Energia16 Maggio 2024 15:45

Caso Bono, Sogin fa sbagliare Mase alla Camera. Gava: fidatami di quanto detto da società. L’Ad Artizzu sapeva. I DOCUMENTI

yes

Roma - Giuseppe Bono aveva o no i requisiti per essere nominato a capo del “Regolatorio, Istituzioni e Comunicazione” della Sogin?

Il governo è stato chiamato a rispondere alla Camera in merito a questioni Sogin, ma non detto cose corrispondenti a quanto emerge dai documenti. Perché la stessa Sogin ha inviato una lettera al Mase - il proprio ministero vigilante - con notizie non corrispondenti alle carte. E, se il viceministro non poteva sapere, l'Amministratore delegato Sogin e il diretto interessato sapevano. E lasciavano traccia con missive.

Riguardo alla nomina di Giuseppe Bono alla guida della direzione “Regolatorio, Istituzioni e Comunicazione” della Sogin quanto dichiarato in audizione dal viceministro Mase Vannia Gava sembrerebbe non corrispondere a quanto emerge invece dalle carte interne Sogin e di cui lo stesso Bono e l'attuale amministratore delegato Gian Luca Artizzu erano a conoscenza.

E, sempre dalla documentazione acquisita da AGEEI, emerge che ad indurre il viceministro a dichiarazioni non corrispondenti a quanto emerge dai documenti interni della stessa Società sia stata proprio la Sogin tramite invio di lettera scritta trasmettendo tutte le informazioni richieste per mettere Vannia Gava nelle condizioni di poter rispondere con esattezza alla Camera.

Bono ha lavorato in Sogin dal 2011 al 2014 (con inquadramento inizialmente di Quadro e successivamente di Quadro direttivo) prima di essere trasferito al GSE dove era addetto senza incarichi alla Cassa Conguaglio per il settore elettrico. A pochi giorni dal proprio insediamento, lo scorso agosto, nella Società al 100% in mano al Mef e vigilata dal Mase, l'amministratore delegato Gian Luca Artizzu in poche settimane ha disposto prima la riacquisizione di Bono (dopo 10 anni dalla sua uscita) e poi lo ha designato alla guida del Regolatorio. 

Il successivo 14 novembre, con un’interrogazione parlamentare indirizzata al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai Ministri Gilberto Pichetto Fratin e Giancarlo Giorgetti, il gruppo Pd della Camera dei Deputati chiedeva che fossero effettuate le doverose verifiche sull’operato e sugli atti adottati da Artizzu a favore di Giuseppe Bono, con attenzione dedicata anche ai maggiori costi che ne sono derivati e al mancato ricorso alle risorse interne all’azienda.

Sulla questione, intervenendo lo scorso 31 gennaio in Commissione Ambiente alla Camera a dare spiegazioni è stata il Viceministro all’Ambiente Vannia Gava, che sul conto di Bono ha in particolare dichiarato che ne “è comprovata la sussistenza di esperienza professionale a garanzia di conoscenza delle tematiche trattate e dei vari ambiti aziendalie che le conoscenze e competenze acquisite appaiono pertinenti e utili allo svolgimento dell’attuale incarico, tra le responsabilità ad esso connesse vi è anche la gestione dei rapporti con gli organismi di regolazione in particolare Arera anche in relazione alla remunerazione dell’attività istituzionale riguardante il decommissioning, la localizzazione e realizzazione del parco tecnologico e del deposito nazionale”.

Vannia Gava, contattata al telefono da AGEEI fa sapere tramite il suo ufficio stampa di essersi fidata: "il viceministro ha preteso dalla Sogin prima di andare in aula una lettera scritta. Ha risposto in aula sulla base di quanto inviato nero su bianco dalla Sogin. L'autorità politica va a rispondere ma si affida a quello che per iscritto invia un'altra autorità. Come accaduto in questo caso".
Dalla documentazione acquisita da AGEEI risulta infatti che la Sogin abbia trasmesso al viceministro una lettera firmata direttamente dall'Amministratore delegato Gian Luca Artizzu che al punto 3 riportava testualmente: "il dottor Bono è ampiamente in possesso di tutti i requisiti di competenza ed esperienza professionale a garanzia delle tematiche da trattare in ragione delle funzioni assegnate.
E al punto 4 veniva rimarcato "l'inquadramento di quadro manager ed il trattamento economico del dottor Giuseppe Bono è idoneo per il ruolo svolto anche a fronte dell'inquadramento dirigenziale del precedente Responsabile con trattamento economico non comparabile".

Ma la lettera firmata e inviata a Gava da Artizzu sembra essere smentita, nei contenuti, dai documenti interni Sogin di cui è venuta in possesso AGEEI: la missiva che il 19 febbraio del 2021 uno studio legale romano aveva inviato all’A.D. del tempo e allo stesso Gian Luca Artizzu - che oggi lo ha nominato in qualità di Amministratore delegato - che all'epoca ricopriva proprio il ruolo del Capo del Personale.

 

Si tratta del documento ufficiale predisposto e trasmesso in nome e per conto di Bono in seguito alle interlocuzioni che si erano avute qualche tempo addietro in merito all’ipotesi di un suo rientro in azienda, che alla fine non sarà mai avallato e disposto né dal CdA 2019-2022 né dai Commissari nominati da Mario Draghi.

 

Sembra emergere dalla lettera, a partire dallo stesso Bono che scrive all'allora Ad Fontani - e ad Artizzu che legge per competenza - che un suo eventuale ritorno può essere preso in considerazione solo a parità di trattamento economico e normativo.

A fronte di tale documentazione, pertanto, un upgrade stipendiale e di status interno eventualmente riconosciuto a Bono, che corrisponde a quanto stigmatizzato dai parlamentari interroganti del PD e su cui la Gava non si è soffermata, creerebbe un vulnus difficile da sanare.

La lettera inviata per conto dello stesso Bono alla Sogin, richiama l’expertise professionale di Bono, accreditato come soggetto che opera da oltre vent’anni nel settore delle relazioni esterne e istituzionali. Non vi è alcuna traccia in merito ad esperienze di gestione Regolatoria.

Dunque sembrerebbe che le condizioni di rientro in Sogin abbiano superato le aspettative del diretto interessato, che dopo aver lavorato per anni nell’ambito dei rapporti istituzionali e della comunicazione, diventa la figura più adeguata - preferita anche agli interni - a ricoprire un ruolo di responsabilità per il settore della gestione dei rapporti con gli organismi di regolazione in particolare Arera.

AGEEI ha chiesto informazioni alla Sogin se avesse documentazione che attestasse quanto dichiarato dal viceministro in merito alla nomina di Giuseppe Bono e se l'amministratore delegato Artizzu fosse a conoscenza di ulteriori dettagli nel merito. Ma Sogin non ha risposto.

 

Sogin, nel 2022 Bono al telefono: “Società che ha incassato mln di euro degli italiani con affidamenti diretti e gare truccate”

Sogin, Bono a un appaltatore al telefono: “controlli Arera e Gdf? una manfrina gestita da dirigenti coglioni”

Sogin, interrogazione Simiani (PD Camera): su incarico regolatorio a Giuseppe Bono

Sogin, Gava su nomina Bono: “Ha tutti i requisiti per essere direttore”. D’Alfonso (Pd): Servirebbe attività introspezione Corte Conti

Sogin, gestione Artizzu sanziona dipendenti incaricati da azienda di verifiche su appalti deposito. Cgil Cisl e Uil preoccupati

Sogin, MEF: Giorgetti non informato su dipendenti sanzionati e non entra nel merito (nomina Ad compresa), competenza è più del Mase

Nucleare, Pd: Spoil System in Sogin? Giorgetti e Pichetto Fratin chiariscano