News12 Maggio 2022 12:06

Transizione ambientale. La crescita boom delle certificazioni ambientali ed energetiche. I dati Accredia

Se entro il 2023 si arrivasse a 150mila aziende certificate, ci sarebbe un aumento di PIL di 30 miliardi di euro all’anno.

Prosegue la svolta green del nostro Paese. Le certificazioni accreditate dei sistemi di gestione ambientale ed energetica nell’ultimo anno sono aumentate entrambe del 15%, a testimonianza di come il mondo delle imprese si stia muovendo verso la transizione ecologica. Le certificazioni dei sistemi di gestione ambientale ISO 14001, nel 2021, rilasciate alle imprese, sono arrivate a 29.181 unità, quelle dei sistemi di gestione dell’energia ISO 50001 a 3.393. Questi i dati diffusi durante la sua Assemblea annuale da Accredia, l’Ente unico nazionale di accreditamento, incaricato dal Governo italiano di accreditare - verificandone competenza, imparzialità e indipendenza - Organismi di certificazione e ispezione, Laboratori di prova e Laboratori di taratura, che attestano la qualità di beni e servizi, verificandone il rispetto agli standard di riferimento.

Osservando l’evoluzione delle certificazioni per i sistemi di gestione, le ambientali ed energetiche sono tra quelle aumentate maggiormente nel 2021, a testimonianza della crescente consapevolezza delle imprese sugli impatti ambientali delle loro attività, anche alla luce dell’inserimento nel PNRR del principio “do no significant harm”, ossia che nessun intervento deve arrecare danno significativo all’ambiente.

Per dimostrare il rispetto di tale principio, fondamentale per accedere ai finanziamenti, le imprese possono, e a volte devono, ricorrere allo strumento della certificazione accreditata. Per questo, in linea con gli orientamenti nazionali ed europei in tema di sostenibilità ambientale, economica e sociale, il Dipartimento Certificazione e ispezione di Accredia, nel 2021, ha avviato nuove attività di accreditamento di organismi che certificano secondo specifici schemi: come quelli per verificare le asserzioni etiche di sostenibilità, su temi che vanno dal biologico, al lavoro minorile, al benessere animale; ha validato l’asserzione etica “GIF Responsible Organization”, la certificazione “Made Green in Italy” e l’attestazione “Leaf Mark”, relativa al sistema di produzione agricola che coniuga le esigenze dell’ambiente, della sostenibilità economica dell’azienda e della società.

Le certificazioni accreditate ambientali ed energetiche non solo permettono di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, ma producono anche esternalità positive e benefici economici, come dimostrato dalla ricerca Accredia-Prometeia. Le certificazioni ambientali permettono ogni anno di ridurre il 6,9% delle emissioni di CO2, con un beneficio sociale annuo, in termini di riduzione di costi esterni, pari a 361 milioni di euro; quelle energetiche permettono la riduzione annua di 6 milioni di tonnellate di CO2, con un risparmio di 170 milioni di euro, per un totale quindi di 531 milioni l’anno. Di pari passo con questo trend, anche gli accreditamenti in ambito green ed energetico rilasciati da Accredia agli Organismi di certificazione sono cresciuti arrivando rispettivamente a 44 e 18.

Spinta alla qualità: la crescita dei sistemi di gestione e la transizione digitale

Nel 2021 la crescita dei sistemi di gestione ha riguardato anche le altre tipologie di certificazioni. Il numero totale di certificati rilasciati dagli Organismi accreditati a organizzazioni pubbliche e private ha superato quota 150mila, in crescita del 5,2%, la gran parte dei quali concentrati storicamente sui sistemi di gestione per la qualità ISO 9001, con oltre 124mila certificati (+2%).

Oltre 26mila quelli per i sistemi di gestione per la salute e sicurezza del lavoro ISO 45001 (+6%), 3.614 sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione ISO 37001 (+26%) e 1.652 quelli per la sicurezza alimentare (+12%).

Una considerazione a parte meritano le certificazioni in ambito informatico, che stanno sostenendo l’altra transizione in corso, quella digitale: negli ultimi dodici mesi sono arrivate a 3.250 le certificazioni dei sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni ISO 27001, cresciute del 13% e quasi triplicate in 5 anni, e sono salite a 283 quelle dei sistemi di gestione per i servizi informatici ISO-IEC 20000-1, cresciute dell’8% e raddoppiate in 5 anni.

In questo ambito, Accredia ha sottoscritto gli accordi con GPDP (Garante della Protezione dei Dati personali) e AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), finalizzati rispettivamente alla condivisione di informazioni in materia di trattamento dei dati e alle attività di formazione necessarie per l’accreditamento.

A livello settoriale è sempre il comparto delle costruzioni a registrare il maggior numero di certificazioni, pari a oltre 25mila, in virtù della previsione del possesso della certificazione 9001 come requisito per la partecipazione alle gare di appalto pubbliche. In questo ambito, da segnalare l’attività di formazione promossa da Accredia, per le oltre 30mila stazioni appaltanti.

La crescita degli accreditamenti di Organismi e Laboratori

È tutto il settore degli accreditamenti a crescere nel 2021. Accredia è arrivata a gestire 2.129 Organismi e Laboratori accreditati (+8%), suddivisi in 604 Organismi di certificazione e ispezione (+21%), 1.314 Laboratori di prova (+3%) e 211 Laboratori di taratura (+4%).

La crescita della domanda di servizi accreditati ha comportato sia l’aumento delle giornate di valutazione, volte a garantire competenza ed efficacità delle attività di Organismi e Laboratori, che nel 2021 sono state pari a 18.708 giorni uomo (+11%), sia l’aumento del numero di ispettori ed esperti coinvolti nelle attività di verifiche, salito a 589 (+6%).

A livello dipartimentale, si segnala la crescita dei certificati di taratura, emessi dai Laboratori di taratura, che ha superato quota 185mila (+15%), a testimonianza dell’esigenza crescente del mercato di avere misurazioni corrette e riferibili.

Le certificazioni accreditate a sostegno del PNRR

I dati confermano quindi il ruolo che le certificazioni stanno avendo per sostenere la crescita del Paese e la sua transizione ambientale e digitale.

Esse, applicate nell’ambito del PNRR, rappresentano uno degli strumenti più affidabili per impiegare le risorse assegnate e realizzare gli interventi nei tempi previsti. Garantendo infatti la competenza di chi andrà a verificare che un bene o servizio rispetti gli standard previsti, la certificazione rappresenta una soluzione a disposizione e già testata dalla PA, che si affida ai controlli svolti da Organismi e Laboratori, e apprezzata anche dalle imprese, che certificandosi riducono le lungaggini burocratiche e migliorano processi interni e business.

In più, producono esternalità positive, come calcolato dalla ricerca Censis-Accredia: qualora al 2023 si arrivasse a 150mila aziende certificate, dalle attuali 80mila, ci sarebbe un aumento di PIL di 30 miliardi di euro all’anno.

Dichiarazioni del Presidente di Accredia, Massimo De Felice: “Il volume delle certificazioni della qualità – di beni e servizi – è una misura significativa del miglioramento dei processi di produzione tradizionali e di attenzione, spesso anticipatoria, alle innovazioni. Le richieste di accreditamento a garanzia delle certificazioni forniscono indicazioni fondamentali per calibrare azioni di politica economica, e incentivare percorsi virtuosi e di profitto. Con questo schema di lettura, i dati rilevati da Accredia nel 2021 sono confortanti. Risultano anche in chiara coerenza con le potenzialità di sviluppo garantite dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. C’è sviluppo negli ambiti della gestione ambientale e energetica, nel settore “medicale” – in particolare le biobanche – nella cosiddetta “transizione digitale”. La Relazione annuale fornisce numeri e andamenti, con ampia e precisa documentazione. Accredia è impegnata nel sostegno alle esigenze in-essere. Ma guarda con attenzione alle potenzialità di sviluppo, che procedono con complessità e accelerazioni mai prima rilevate. L’Osservatorio avviato col Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica sulla cybersecurity – i cui risultati saranno presentati dopo l’estate - è esempio sintomatico di un progetto generale. Risponde all’esigenza di collaborazione con strutture altamente qualificate, per produrre strumenti – schemi tecnici e culturali – necessari per gestire e incentivare il cambiamento, per dare sostanza operativa ai piani d’azione, di formazione, di comunicazione rivolti a imprese e istituzioni. In Europa le attività si vanno intensificando, con potenziamento di ruolo. Accredia partecipa a tre progetti sostenuti dalla Commissione europea. Emanuele Riva (vicedirettore generale di Accredia) ha assunto la presidenza dell’International Accreditation Forum: potrà unificare, a livello mondiale le Componenti del Sistema Internazionale dell’Accreditamento, per adeguarle al modello unificato costruito in Europa e così portare maggiore omogeneità e efficienza nelle procedure di decisione. Anche la politica che potremmo dire “degli incentivi” e dell’efficienza è curata da Accredia. Con la delibera del febbraio scorso si è attuato un criterio di stile “mutualistico” (cosiddetto “di Rebate”), che riduce ancora i costi per i Soggetti accreditati (già abbattuti del 20%, nel primo decennio di attività). Questo, oltre a garantire massima riduzione di costo per la prestazione, tutela la gestione sana e prudente. Nel contempo, il ricorso sempre ampio alle verifiche ispettive “da remoto”, in un primo tempo necessitato dalla pandemia, si è consolidato come criterio che – con appropriate regole d’ingaggio definite col concerto di tutti gli stakeholders – copre circa il 50% degli audit. Anche questo contribuisce a ridurre i costi, senza intaccare la credibilità delle attività di verifica su organismi e laboratori”.

Dichiarazioni del Viceministro dello Sviluppo Economico, Gilberto Picchetto Fratin: “Abbiamo di fronte a noi un impegno molto importante per il Governo: il pieno utilizzo dei fondi del PNRR, necessari per lo sviluppo del Paese. Si tratta di una grande sfida e al tempo stesso di una opportunità unica, quella di utilizzare al meglio i fondi stanziati, nel rispetto del cronoprogramma deciso con l’Unione Europea. A tale scopo occorrono strumenti idonei a garantire la rapida messa a terra delle risorse del piano da utilizzare entro il 2026 nel rispetto del perimetro normativo e regolamentare previsto. In tale contesto le attività di valutazione di conformità svolte dai duemila organismi e laboratori di Accredia sono particolarmente utili per offrire, tramite le attività di certificazione, la soluzione ottimale per assorbire nella misura massima le risorse del PNRR. In tale contesto il ruolo che svolge Accredia risulta prezioso per il raggiungimento gli obiettivi del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Esecutivo”, ha dichiarato il viceministro Picchetto Fratin, intervenendo all’Assemblea di Accredia.