News13 Giugno 2024 15:53

Sogin, Artizzu smentito da documenti e da ex Ad Fontani. MASE non ha vigilato: no comment di Pichetto Fratin

Interpellato da AGEEI per conoscerne la posizione assunta in qualità di Dicastero responsabile delle azioni di vigilanza, il MASE di Pichetto Fratin non ha rilasciato commenti in merito alle principali questioni divenute di interesse pubblico che riguardano la gestione attuale della SOGIN, ormai all’ordine del dibattito nazionale tra documentazione emersa e interrogazioni parlamentari dell’opposizione che è giunta a chiedere l’allontanamento dalla società dell’A.D. Gian Luca Artizzu.

Proprio il Ministro Pichetto Fratin lo scorso 24 gennaio - quindi una settimana prima che Artizzu riportasse per iscritto informazioni all’Esecutivo sulla posizione di Bono smentite invece dai documenti e dichiarazioni del precedente Ad - sottoscrisse e adottò la Direttiva generale MASE concernente le attività facenti capo alla Sogin S.p.A. per il triennio 2024 - 2026 che al punto 3 dell’articolo 1 impone alla SOGIN di “perseguire gli obiettivi propri dell’attività della Società secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità, assicurando la trasparenza amministrativa, la razionalizzazione delle risorse e l’uniformità delle procedure al fine di ottenere un sempre più efficace monitoraggio e controllo della spesa, attuando procedure di controllo, di gestione e di valutazione dei risultati conseguiti in attuazione dei compiti propri della Società e in ordine all’indirizzo politico ricevuto”.

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Lo stesso MEF (azionista unico della SOGIN), una volta contattato da AGEEI per rendere chiarimenti, aveva preso le distanze dall’attuale governance aziendale sulla vicenda dei dipendenti sanzionati rimandando la palla al MASE: "il ministro Giancarlo Giorgetti non è informato della situazione. Il Ministro non entra nel merito delle decisioni delle partecipate e in questo caso la competenza su Sogin (compresa la nomina) è più del Mase che del Mef".

Tra le questioni figura in primo luogo il caso legato a Giuseppe Bono (dipendente che aveva militato in Sogin senza incarichi e poi trasferito dieci anni fa al GSE dove non ha ricoperto alcun ruolo) e alla contestata illegittimità della repentina riassunzione e fulminea nomina a direttore dell’Ufficio Regolatorio voluta da Artizzu, senza procedure comparative e evidenza pubblica.

Di recente si è scoperto che Artizzu ha comunicato informazioni non coincidenti con la documentazione emersa e con la dichiarazioni del suo predecessore al Governo Meloni in vista della replica che il viceministro Vannia Gava fornì all’opposizione in Commissione Ambiente lo scorso 31 gennaio.

Artizzu aveva scritto al MASE che "la riassunzione di Bono era confortata dal parere pro veritate di un prestigioso studio legale richiesta dalla citata amministrazione pro tempore", ossia il CdA 2019-2022. Al contrario, come documentato da AGEEI, lo studio Maresca (primo operatore consultato) si era espresso, puramente a mezzo mail con gli uffici, dapprima indicando il vincolo della selezione pubblica e poi avvertendo sull’esistenza dei rischi del rientro di Bono che avrebbe comunque dovuto presupporre una prima assunzione a seguito di prove selettive. Che però in tal caso non ci furono.

Sul punto, AGEEI ha reso di recente noto quanto appreso direttamente da Emanuele Fontani, che ha ricoperto il ruolo di A.D. dal 2019 al 2022 e che ha lavorato in azienda sino a qualche mese fa - che "lo studio Maresca produsse una nota operativa (email di poche righe) che non teneva conto della specifica modalità di cessione del contratto di Bono, ossia irreversibile” e che “un successivo parere di Pessi dimostrò la non fattibilità della retrocessione in quanto sarebbe stata necessaria la selezione pubblica”.

Dunque, non sembra corrispondere al vero: niente certezze normative e nessun parere pro veritate al contrario di quanto scritto al Governo Meloni nella lettera firmata digitalmente da Artizzu il 30 gennaio 2024 delle ore 15:33. Anzi, nel 2021 la Sogin chiese - stando a quanto testimoniato da Fontani - il parere di uno dei più noti giuslavoristi italiani, Roberto Pessi, ordinario di diritto del lavoro alla Luiss e a Tor Vergata, che rispetto alla posizione di Giuseppe Bono stroncò l’ipotesi della retrocessione contrattuale segnalando la necessità di una selezione pubblica, oltre a dover tenere conto della conciliazione tra le parti verbalizzata nel 2014 (che AGEEI ha documentato in precedenti articoli) che svuotava ogni nuova pretesa.

L’altra vicenda ascesa alla ribalta delle cronache è legata invece alle iniziative disciplinari intraprese sempre dell’attuale A.D. Gian Luca Artizzu affiancato in questo caso dal capo del personale Belinda Sepe (da lui promossa a dirigente e direttore di struttura) che hanno mosso contestazioni e sanzionato tutti i dipendenti che nel 2021 furono assegnati dalla stessa Sogin alle verifiche interne sugli appalti degli ultimi dieci anni riferiti al deposito nazionale.
Si tratta dello stesso ambito per il quale la Procura di Roma, a seguito delle concomitanti indagini della GDF, ha accertato una massiccia e reiterata disapplicazione delle regole di settore, mentre l’Anac, nel bocciare il passato, ha comunque accreditato e tenuto conto delle azioni interne di self cleaning che l’azienda aveva messo in campo nell’ultimo periodo.
Appena un anno fa, il 31 marzo 2023, l’attuale sottosegretario del MEF Lucia Albano, audita alla Camera, aveva illustrato per questo ambito specifico il quadro degli accertamenti svolti dalle Autorità amministrative e dalla polizia giudiziaria lodando le attività interne promosse dalla Società.

AGEEI ha chiesto al MASE:

a seguito di alcune notizie di approfondimento in merito all'attuale gestione Sogin correlate dalla pubblicazione della documentazione e commenti delle istituzioni, oltre che di interrogazioni parlamentari; e a seguito della precedente mail inviatavi e rimasta senza risposta,

siamo a porre le seguenti domande:

- il Mase è per legge il ministero deputato a vigilare sull'operato della Sogin, azionata 100% dal Mef. Cosa intende fare il ministro a fronte delle sanzioni comminate da parte dell'attuale amministratore delegato ai dipendenti che supportarono le indagini della Arera, Gdf e Anac dalle quali è scaturito un fascicolo attualmente al vaglio della Corte dei Conti?

- Cosa intende fare e quale posizione assume il ministro in merito al fatto che l'attuale Amministratore delegato Gian Luca Artizzu abbia firmato una lettera inviata al Vostro ministero (vigilante) con informazioni contrarie a quanto corroborato dagli atti interni, dalla documentazione e dalle dichiarazioni del precedente amministratore delegato chiamato in causa nel documento dallo stesso Artizzu?

- Il Mase, in quanto ministero vigilante, potrebbe tollerare l'eventualità per cui una partecipata dallo stesso controllata e vigilata possa mentire agli uffici del dicastero e ai propri organi di governo, come il viceministro? O ad altri dicasteri del governo?

- Che azioni ha messo finora in atto il Mase a fronte di quanto sta accadendo? Anche a seguito delle dichiarazioni del Mef con le quali viene specificato che le competenze, in tal senso, sono da rimandare al Mase in quanto ministero vigilante?

- Da quanto apprende questa testata avrebbe aperto un fascicolo, nel merito, anche l'Anac. Se così fosse, quali sarebbero le conseguenze?

Essendo informazioni nelle Vostre immediate disponibilità, se questa testata non riceverà una risposta entro le 15 della giornata di domani, procederà alla redazione dell'articolo con le informazioni e/o documentazioni in suo possesso specificando come alle seguenti domande il ministero vigilante ha preferito non rispondere.

Certi e confidenti di una celere risposta all'insegna di una comune collaborazione per un servizio di pubblico interesse, essendo risorse pubbliche, porgiamo cordiali saluti

Dal MASE, ministero vigilante di Sogin, hanno fatto sapere che il ministro preferisce non commentare.

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