Da quanto apprende AGEEI da fonti interne alla società, alla Sogin sarebbe stata notificata la rinuncia a ogni incarico di assistenza giudiziale da parte del legale difensore che era stato incaricato dalla Società di rappresentarla presso il Tribunale del Lavoro nei giudizi pendenti contro i manager che nel 2022 furono allontanati a seguito dei diversi controlli sulla gestione degli appalti condotti all’interno della Sogin e da enti esterni sotto il Governo Draghi.
Sempre da quanto si apprende, il gesto del noto avvocato lavorista del Foro di Roma sarebbe arrivato dopo una serie di comportamenti dai quali ha preferito prendere le distanze.
In particolare, Artizzu avrebbe interagito e trattato ipotesi di accordo direttamente con gli avvocati dei ricorrenti e con questi ultimi senza coinvolgere o interessare la difesa della Sogin.
Quest’ultima si era già imbattuta in lui, ancora prima che fosse nominato dal Governo Meloni, proprio in questi giudizi: infatti Artizzu, che una volta divenuto amministratore delegato ha sanzionato il gruppo di lavoratori che avevano rilevato e segnalato le irregolarità contrattuali del passato, era stato indicato come teste a favore dai manager espulsi in seguito a quelle stesse verifiche.
In un caso, il professionista che si è dimesso non sarebbe stato informato dell’atto transattivo a titolo di conciliazione che la Sogin ha recentemente perfezionato in pendenza del giudizio - così destinato ad essere abbandonato - relativo al reclamo in Corte d’Appello promosso dalla stessa gestione Artizzu. La difesa della Sogin aveva già predisposto e depositato la memoria (restando in attesa della lettera di incarico, che sarà successiva alla prestazione professionale resa) e l’azienda dovrà comunque pagare il compenso dovuto agli avvocati.
Nel caso della causa contro Scocco, la decisione del giudice è stata sospesa per trattative tra le parti (intervenute sotto il mandato di Artizzu) di cui la difesa dell’azienda non sarebbe stata assolutamente a conoscenza.
Per quanto noto ad AGEEI, proprio Artizzu nel maggio 2023 aveva deposto innanzi al Tribunale del Lavoro quale testimone a favore di Mariano Scocco nel giudizio contro la Sogin, scatenando le ire dei Commissari nominati da Draghi visto che quel che lui aveva dichiarato al giudice del lavoro non corrispondeva a quanto riferito dai vari colleghi intervenuti come testi della Sogin. Oltre ad essere stato smentito dai alcuni dirigenti auditi dall’Organo Commissariale, tra cui il Responsabile dell’Internal Audit (che si è dimesso alcuni mesi fa).
Alla richiesta di chiarimenti formalizzatagli dal Prefetto Spena, Artizzu rispose con una richiesta di accesso agli atti e un certificato di malattia. Farà poi in tempo a rimettersi per la nomina ad amministratore delegato.
Una settimana fa, con una nuova interrogazione parlamentare l’opposizione ha chiesto al Premier Meloni e ai Ministri Giorgetti e Pichetto Fratin di recepire la necessità dell’allontanamento dell’A.D. Gian Luca Artizzu “tenuto conto del nefasto processo di riabilitazione del passato che egli sta conducendo in qualità di rappresentante legale”.
Intorno al suo nome, già al centro della querelle nazionale sulla contestata illegittimità della riassunzione e repentina promozione dell’ex GSE Giuseppe Bono, è montato in pochi giorni anche il caso delle sanzioni disciplinari inflitte a tutti i dipendenti che nel 2021, sotto il Governo Draghi, furono assegnati dalla stessa società alle verifiche sui contratti del deposito nazionale che hanno contribuito a una fase di self cleaning aziendale accreditata da Autorità amministrative e giudiziarie.
Fino alla notizia delle dimissioni del legale difensore.
AGEEI ha chiesto conferma alla Sogin senza avere risposte.