Roma - La questione Sogin sembra diventare sempre più un caso politico. L'Ad della Sogin Gian Luca Artizzu nominato dal Governo ad agosto 2023, ex capo del personale che fu rimosso dai commissari nominati da Mario Draghi, ha aperto procedimenti disciplinari e sanzionato - estromettendo le figure tra loro con ruolo dirigenziale - i dipendenti incaricati dalla stessa Sogin di Draghi nel 2021 di effettuare verifiche sugli appalti del deposito nazionale.
Verifiche procedute in parallelo cui è seguita un'attività ispettiva da parte di Arera e Guardia di Finanza che ha originato un fascicolo di inchiesta attualmente al vaglio della Corte dei Conti per spese milionarie avvenute con procedure irregolari e senza il placet dei due ministeri competenti, l'azionista Mef di Giancarlo Giorgetti e il vigilante Mase di Gilberto Pichetto Fratin.
Spese mai rimborsate da Arera in quanto accertate come ingiustificate o illegittime.
Successivamente anche l'Anac è intervenuta a censurare i contratti che avevano originato le medesime voci di costo.
La stessa attività di controllo è stata illustrata e lodata in aula alla Camera il 31 marzo scorso dall'attuale sottosegretario Mef Lucia Albano nel corso della risposta a un'interpellanza urgente.
I dipendenti presentarono a settembre 2021 il dossier richiesto dai vertici Sogin sotto il governo Draghi facendo ricorso alle tutele previste dalla legge whisterblower.
A dicembre 2021 la Procura di Roma indagò per rivelazione di segreto d'ufficio un membro del Cda e altri due dirigenti poi licenziati, che violarono la segretezza dei documenti coperti da segreto whisterblower.
Alcuni dei dipendenti oggi sanzionati da Artizzu e il capo del personale Belinda Sepe (i cui nomi sono stati resi noti all'interno dell'azienda a causa della violazione di segreto d'ufficio) sono genitori di figli minori con meno di un anno di vita e dunque tutelati per legge (articolo 54, comma 1, del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 presentato su proposta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e di concerto con il ministro del Lavoro Roberto Maroni).
AGEEI ha chiesto al ministero del Lavoro la posizione in merito alla decisione di Artizzu di sanzionare ed estromettere i dipendenti incaricati dalla Sogin di Draghi di procedere a supportare l'operazione denominata di "Self cleaning"; se sia legale che l'estromissione abbia colpito dipendenti con figli con meno di un anno di vita; e infine, a fronte della preoccupazione in tal senso manifestata con una nota congiunta delle tre organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil lo scorso 18 marzo, come intendesse procedere.
Dal ministero del Lavoro guidato da Marina Calderone fanno sapere ad AGEEI che "il ministero non commenta in quanto non ha competenza diretta (le competenze sono del Mase in quanto azionista al 100% e del Mase in quanto vigilante -ndr).
Per quanto riguarda il caso della licenziabilità o sanzionabilità dei dipendenti in questione, il ministero del Lavoro spiega che "non commenta perché non interviene sui casi specifici".
Per saperne di più:
L'audizione del sottosegretario Mef in merito ai dirigenti licenziati a seguito delle verifiche condotte dai dipendenti incaricati sotto governo Draghi e ora sanzionati dall'attuale gestione: