Roma -
Sogin, consulenze crescono: 130 euro sotto la soglia di 140mila. Ma ritardano stipendi e premi al personale
Un impegno economico deciso dal nuovo establishment di Sogin per circa 140 mila euro, da assegnare, in un colpo solo e senza gara, ad un’impresa di Milano scelta per le attività di brand advocacy e relazioni istituzionali. Stanziata, per l’esattezza, la somma di 139.970,00 euro più IVA a fronte della soglia massima fissata dal Codice degli Appalti per le aggiudicazioni dirette dei servizi che non consente alle amministrazioni di superare i 140.000 euro.
L’offerta presentata dalla ditta aggiudicataria, la Vento & Associati srl (che collaborò alla realizzazione dei padiglioni di Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Estonia per l’EXPO Milano 2015, manifestazione che evoca brutti ricordi in casa Sogin per via del coinvolgimento di propri dipendenti nelle note vicende giudiziarie del tempo) è risultata pari a 139.870,00 euro, dunque appena 100 euro in meno rispetto all’importo di base individuato dalla Sogin, con un più che irrisorio ribasso dello 0,07%.
Si tratta dell’affidamento diretto disposto l’8 febbraio 2024 e aggiudicato dieci giorni dopo da Fabrizio Scolamacchia (che deve all’A.D. Artizzu la sua nomina a direttore degli Appalti e a dirigente) su richiesta del responsabile della Direzione Regolatorio, Istituzionale e Comunicazione Giuseppe Bono (la cui subitanea assunzione e promozione a direttore è tra le varie questioni che ha posto l’A.D. Artizzu al centro di un’accesa querelle nazionale che ha indotto le opposizioni in Parlamento a chiederne l’allontanamento dalla Società) il quale per quest’appalto risulta responsabile del procedimento sia per la fase di programmazione e progettazione che per la fase di esecuzione.
Il contratto risponde all’identificativo C0041S24 e riguarda il servizio qualificato come “consulenza e supporto per le attività di brand advocacy e relazioni istituzionali”.
Dagli atti ufficiali risulta che Bono ha motivato questo appalto con la necessità della definizione, progettazione e implementazione di attività di advocacy tese a rafforzare le relazioni istituzionali e a favorire l’ampliamento del network di riferimento, ad amplificare ruolo, missione e attività della Sogin e a potenziarne la reputazione anche in situazioni di crisi.
In pratica, la Sogin di Artizzu per la comunicazione e le relazioni istituzionali non solo non ha fatto ricorso alle competenze interne affidandone la guida ad un soggetto esterno con maggiori costi per l’azienda, ma ha anche deciso nel contempo una consulenza (pareggiata quasi al centesimo dall’offerta della V&C) relativa ad attività che sembrano essere tipiche e ordinarie dell’ufficio rischiando così di aggravare ulteriormente il peso del comparto sul bilancio societario.
Proprio per l’ambito delle relazioni esterne e comunicazione, non è sfuggita la serie di convegni e eventi tra ottobre e aprile scorso, con ampio spazio dedicato a interventi e interviste di Artizzu, dedicati al ritorno al nucleare. Un tema evidentemente all’attenzione dell’attuale vertice della Sogin, ma che tuttavia non appartiene al ‘core’ della società visto che per legge e statuto questa deve smantellare le centrali e non costruire nuovi reattori.
Ad organizzare tali eventi è stata la iWeek srl di Milano.
Si tratta della stessa azienda alla quale la Sogin ha assegnato un affidamento diretto per lo svolgimento di una “indagine demoscopica multiscopo in merito al nucleare italiano per i cittadini, le imprese e il territorio”.
Il contratto risponde all’identificativo C0130S24 e dagli atti ufficiali risulta che l’A.D. Gian Luca Artizzu per quest’appalto risulta responsabile del procedimento sia per la fase di programmazione e progettazione che per la fase di esecuzione.
Consultando il portale della ditta scelta da Artizzu risulta che questa sia stata costituita due anni fa, a luglio 2022, da due società, tra cui la Vento & Associati di Milano, giusto quella a cui a febbraio scorso la Sogin ha dato la consulenza per le relazioni istituzionali di circa 140mila euro.
In questo caso, la decisione a contrarre è stata sottoscritta da Scolamacchia lo scorso 11 aprile.
Trascorrerà appena un mese e buona parte dei dipendenti della Sogin, il 27 di maggio, non si ritroverà pagato lo stipendio alla scadenza mensile da e di sempre.
“Ritardi nello smistamento dei flussi finanziari bancari” leggerà il personale nella nota interna successivamente fatta diramare dalla responsabile dell’amministrazione contabile Belinda Sepe (l’altra figura nominata dirigente e direttore dall’A.D. Artizzu) nella quale si illustra la dimensione del problema: “i soli dipendenti con un istituto bancario diverso dall’istituto bancario di Sogin”. Dunque, se sei un dipendente della Sogin e hai un conto corrente presso una banca differente da quella dell’amministrazione non è scontato che il bonifico del tuo stipendio arrivi il 27 del mese. Quale rimedio? Per i tanti malcapitati, la retribuzione del mese di giugno - si legge - sarà “accreditata con un giorno di valuta anticipata”, con una evidente sovrapposizione narrativa tra due ambiti diversi quali valuta e accredito.
Non solo, fonti interne alla Società segnalano anche che i premi previsti per il personale alla scadenza annuale di giugno starebbero per slittare a dopo l’estate.
AGEEI ha chiesto in tal senso informazioni all'ufficio stampa ma non ha ricevuto alcuna risposta.