Energia2 Marzo 2022 11:27

Russia-Ucraina, prezzi gas toccano record. Gas Intensive: Bene misure italiane su incremento produzione

Il prezzo del gas ha toccato questa mattina ad Amsterdam il picco massimo di 194,7 euro per megawattora, per poi ripiegare sui 152 euro. Anche i future su aprile hanno raggiunto un record di 194 euro poi rientrato sempre intorno ai 150 euro. La crisi tra Ucraina e Russia aveva già provocato un picco dei prezzi il 24 febbraio quando i listini toccarono i 132 euro. Ma se fino ad oggi l’energia è stata tenuta fuori dalle sanzioni verso la Russia il problema rimane: non tanto che Mosca decida di bloccare le forniture quanto l’Europa di voler diversificare gli approvvigionamenti. Che la tendenza sia in atto lo dimostra l’Eni che ha tagliato i ponti con il Blue Stream e la bancarotta dichiarata dalla società svizzera che gestisce il Nord Stream e lo stop al progetto del secondo ramo.

L’Italia dal canto suo, ha deciso di correre ai ripari prevedendo con il decreto approvato l’altro ieri in Consiglio dei ministri misure urgenti per “consentire il riempimento degli stoccaggi di gas dell'anno termico 2022-2023,” e “finalizzate all'aumento della disponibilità di gas e alla riduzione programmata dei consumi di gas previste dal Piano di emergenza del sistema italiano del gas naturale”. In particolare, Terna S.p.A. dovrà predisporre un programma di massimizzazione dell'impiego degli impianti di generazione di energia elettrica con potenza termica nominale superiore a 300 MW che utilizzino carbone o olio combustibile in condizioni di regolare esercizio, per il periodo stimato di durata dell'emergenza, fermo restando il contributo degli impianti alimentati a energie rinnovabili.

Per Gas Intensive, che rappresenta le imprese gasivore italiane l’intervento governo va nella giusta direzione: “Necessaria ed opportuna la misura disposta dal Governo per rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale a prezzi ragionevoli alle imprese che ne fanno un elevato utilizzo e contenuta nel decreto legge Energia pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, lo dimostrano le drammatiche notizie che arrivano dall'Ucraina e la sospensione del processo di certificazione del Nord Stream II”, si legge in una nota del Consorzio. “Occorre ora assicurare che questa misura di politica energetica e industriale abbia una attuazione rapida e semplice, al fine di consentire di raggiungere risultati efficaci in tempi certi, anche attraverso misure che anticipino i benefici per i clienti industriali maggiormente esposti al costo del gas. Per garantire l'efficacia della misura e' necessario che i volumi di gas nazionale, oggetto di approvvigionamento di lungo termine da parte del Gse, siano prioritariamente offerti alle imprese ad elevato utilizzo di gas e quindi piu' vulnerabili alla volatilità dei prezzi della fonte energetica, che produce effetti negativi sulla loro competitività internazionale”. Serve quindi “che siano definiti criteri idonei ad identificare i clienti industriali a cui destinare prioritariamente il gas nazionale, attraverso ad esempio l'adozione di un indicatore che pesi la rilevanza del prelievo di gas sul prelievo energetico complessivo per la singola impresa, in modo da indirizzare la limitata risorsa nazionale a quelle per le quali il gas è vitale. Infine, apprezziamo la scelta di tutelare le tante piccole e medie imprese, destinando loro un terzo del volume del gas naturale estratto che verra' offerto dal Gse, ma è necessario anche facilitare la loro partecipazione a questa nuova procedura di approvvigionamento di lungo termine attraverso loro aggregazioni o tramite consorzi, prevedendo anche un adeguato strumento di sostegno, ad esempio con l'intervento di Sace nel caso siano richieste prestazione di garanzie. La presumibile complessita' del meccanismo competitivo di allocazione e la non facile gestione di una fornitura long term - conclude la nota - potrebbero infatti inibire la partecipazione delle Pmi o delle imprese meno strutturate, vanificando lo sforzo fatto in tale direzione”.