Politica3 Febbraio 2022 16:05

Quali sono le priorità del Mite per il triennio 2022-2024

Sono sette le priorità politiche che il Mite ha individuato per il triennio 2022-2024. E sono precisamente: Pnrr, decarbonizzazione, sostenibilità e competitività energetica, economia circolare e prevenzione dell'inquinamento atmosferico, tutela della biodiversità terrestre e marina e digitalizzazione dei Parchi e delle Aree marine protette, prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico, difesa del suolo, tutela della risorsa idrica e risanamento ambientale, azioni internazionali per la transizione ecologica e per lo sviluppo sostenibile ed efficienza amministrativa, transizione burocratica ed educazione ambientale. È quanto prevede la road map con l'Atto di indirizzo concernente l’individuazione delle priorità politiche del Ministero della transizione ecologica per l’anno 2022 e per il triennio 2022-2024 trasmesso a novembre alla Corte dei Conti per la registrazione.

IL PNRR

Di fondamentale importanza soprattutto il percorso relativo al Pnrr e al Piano per la transizione ecologica che “rappresentano una priorità trasversale e assoluta per il Ministero. È infatti necessario garantire l’immediata e puntuale attuazione del PNRR e assicurare – nel rapporto con le altre Amministrazioni centrali e con gli Enti territoriali coinvolti – la realizzazione dei progetti e degli interventi previsti. Il ruolo che il Ministero assumerà all’interno della governance del Piano per la transizione ecologica sarà determinante. A tal fine, con l’inizio del nuovo anno, l’organico del MiTE sarà potenziato con risorse di personale aggiuntivo e sarà reso operativa la Struttura di Missione per la gestione del PNRR”.

DECARBONIZZAZIONE, SOSTENIBILITÀ E COMPETITIVITÀ ENERGETICA

Non da meno la road map su decarbonizzazione, sostenibilità e competitività energetica: “Il focus fondamentale della transizione ecologica nel settore dell’energia è mettere nelle condizioni l’Italia - seconda manifattura europea - di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ovvero con emissioni nette di gas climalteranti pari a zero entro metà secolo, con un nuovo obiettivo vincolante di riduzione netta delle emissioni - rispetto ai livelli del 1990 - di almeno il 55% entro il 2030, mantenendo la propria elevata efficienza nel settore e non perdendo competitività, anzi sviluppando filiere produttive specializzate e nuovi investimenti tecnologicamente avanzati. Nell’ambito del processo di transizione ecologica assume rilevanza anche il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (PiTESAI) con il compito di valorizzare la sostenibilità ambientale e socio-economica delle diverse aree, ridurre gli impatti complessivi derivanti dalle attività upstream e accompagnare il processo di decarbonizzazione. La ripresa dell’attività economica dopo la pandemia ha portato forti tensioni sul mercato internazionale delle materie prime e in particolare su gas e petrolio. Ciò consolida e rafforza l’esigenza di accelerare la transizione verso le energie non fossili a livello internazionale”, ha sottolineato il Mite nel piano

Sul piano europeo e nazionale, “la pandemia ha portato in evidenza, tra le priorità dell’energia, anche il tema della sostenibilità dei prezzi per le famiglie, oltre che per le imprese, l’equità sociale e la tutela delle categorie più esposte e quindi la necessità di risposte politiche in grado di attutire gli effetti sull’economia e sulla vita sociale. Il Ministero sarà pertanto impegnato nell'aggiornamento e nell’attuazione del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) e della Strategia nazionale di Lungo Termine (LTS), integrando le dimensioni della sicurezza energetica, della sostenibilità ambientale, della concorrenza sul mercato, della tutela dei consumatori, della ricerca e dell’innovazione tecnologica”, si legge sul documento.

ANCHE IN ITALIA UNA PRODUZIONE OFFSHORE

Per quanto riguarda “l’obiettivo stimato dei 70 gigawat da fonti rinnovabili nel 2030 e per l’avvio del programma in materia di idrogeno rinnovabile, occorre garantire una media di almeno 8 gigawatt all’anno di nuova potenza, invertendo il precedente trend di 0,8 gigawatt, e valorizzare le fonti più diffuse e meno costose, come eolico e fotovoltaico. Anche per l’Italia, potrà essere sviluppata la produzione off shore, con contestuale definizione di un programma di sviluppo della rete elettrica in grado di sostenere sia la crescita on shore sia le nuove installazioni off shore. Contestualmente, in coerenza con gli obiettivi del PNRR, occorre prevedere e porre in essere la produzione anche con altri vettori, come l’idrogeno, incrementare le infrastrutture e le modalità di ricarica per la mobilità elettrica, dando la spinta definitiva al cambiamento dell’assetto dell’elettrificazione del Paese – sottolinea il documento del Mite -. In tale ottica, anche i settori industriali hard to abate dovranno essere avviati ad un processo di decarbonizzazione, attraverso un graduale percorso di transizione che predisponga gli impianti verso la completa transizione all’uso delle energie rinnovabili, dei gas rinnovabili e del vettore idrogeno e che, comunque, consegua concreti risultati in termini di riduzione delle emissioni dei processi produttivi. Una seconda priorità è da individuare nell’efficienza energetica, accelerando la riqualificazione del patrimonio edilizio del Paese e rendendo più efficienti i numerosi strumenti di sostegno messi in campo dal Governo, anche con un’azione di razionalizzazione degli strumenti stessi. La stessa importanza deve essere data all’efficienza dei processi di produzione in campo industriale, aiutando la transizione verso forme di produzione a basso o nullo contenuto di carbonio e prevenendo fenomeni di delocalizzazione delle emissioni, attraverso gli strumenti previsti dalla normativa comunitaria”.

IMPRESCINDIBILE IL TEMA DELLA SICUREZZA ENERGETICA DURANTE LA TRANSIZIONE

In quest’ottica “risulta essere imprescindibile il tema della sicurezza energetica durante la transizione e dovranno essere implementate le strategie per garantirla, nell’ambito delle forniture e dell'approvvigionamento all’ingrosso e nelle modalità di superamento al 2025 della produzione di energia elettrica con il carbone. Con l’incremento dell’energia rinnovabile sarà necessario porre in essere tutte le azioni riguardanti gli accumuli di energia, nell’ottica della sostenibilità, valorizzando tecnologie a basso impatto ambientale, avendo riguardo anche al meccanismo del capacity market, per il tempo che sarà necessario. In tema di organizzazione del mercato, l’anno 2022 dovrà dare adeguato spazio al previsto superamento del regime di 'maggior tutela' che ancora oggi interessa milioni di famiglie e piccole imprese, preparando tale passaggio con attenzione al livello di consapevolezza e informazione dei consumatori e attraverso strumenti che favoriscano la concorrenza e l’efficienza dei prezzi. Dovrà essere data attuazione, inoltre, allo strumento dell’elenco venditori, in modo da accrescere la trasparenza verso i consumatori e qualificare il segmento della vendita sul mercato retail”, evidenzia il Mite.

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