Logistica12 Settembre 2023 15:51

Porti, Ferrante: superare distorsioni mercato con requisito di share transhipement

“Per scongiurare le implicazioni per il settore portuale derivante dall’inclusione del trasporto marittimo nell’Ets alla luce della direttiva 959 è stato interessato il Mase secondo cui tale direttiva è stato oggetto di un lungo e complesso periodo di negoziazione che ha interessato nel complesso istituzioni e portatori di interesse”. È quanto ha detto il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e trasporti Tullio Ferrante nel corso di un’interrogazione in Commissione Trasporti alla Camera.

“La possibilità di comportamenti opportunistici delle società di navigazione consistenti nella possibilità di prediligere scali in porti al di fuori dell’Unione per attività di trasporto marittimo al fine di evitare l'applicazione del meccanismo sono stati oggetti di studi da parte della commissione e del Climate Change expert group portando all'individuazione di alcuni porti vicino all’Unione che potrebbero essere privilegiati a questo scopo – ha detto il sottosegretario -. I quali non verranno considerati come scali nel monitoraggio delle tratte extra-Ue. In tal senso la definizione di un limite di 300 miglia nautiche da un porto sotto la giurisdizione di uno Stato membro ai fini dell'esclusione da porto di scalo, è stata considerata una risposta proporzionata a tali possibili comportamenti opportunistici che bilanciano l’onere supplementare con il rischio di elusione di applicazione del meccanismo”.

“L'esclusione di porto di scalo si applicherà solo alle sosti delle navi merci in alcuni porti non dell’unione laddove il trasbordo di container rappresenta la maggior parte del traffico commerciale”, ha aggiunto.

“Inoltre per garantire la proporzionalità della misura e che questa conduca alla parità di trattamento, si è ritenuto opportuno tenere conto delle miserie in vigore nei paesi terzi che hanno un effetto equivalente. Il 21 agosto scorso è stata pubblicata dalla Commissione Ue la consultazione pubblica per ricevere commenti fino al 18 settembre da parte dei portatori di interesse. In uno studio sul porto di Gioia Tauro il movimentato è pari al 28% del totale. Le proposte emendative di esclusione di un porto limitrofo o europee consentirebbe di inserire Gioia Tauro nello stesso elenco in cui sono inseriti il porto di Tangeri Med applicando lo stesso requisito di uno share transhipement maggiore del 75% sul totale dei contenitori movimentato. Il Mit ha avviato un'interlocuzione con tutte le autorità di sistema portuale per verificare se vi sono altri porti che rientrano nella stessa situazione di Gioia Tauro. L'obiettivo è il superamento di possibili distorsioni del mercato che potrebbero comportare un anti economicità a investire in infrastruttura terminal di transhipment in territori dell’Unione estendendo il regime applicato ad altri porti del Mediterraneo non europei anche a porti europei”, ha concluso Ferrante