Viabilità28 Marzo 2022 09:11

Mobilità elettrica, secondo i costruttori europei servono 14 mila nuova colonnine a settimana

Sostenuta da una nuova ricerca, l’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) chiede a tutti gli Stati membri dell’UE di aumentare con urgenza gli investimenti in infrastrutture per auto, furgoni, camion e autobus a ricarica elettrica.

L’industria automobilistica sta già immettendo sul mercato centinaia di modelli di veicoli a basse e zero emissioni, ma è seriamente preoccupata per la lentezza dello sviluppo delle infrastrutture necessarie per caricare e rifornire questi veicoli. Infatti, le vendite di auto elettriche ricaricabili sono aumentate di 10 volte negli ultimi cinque anni, raggiungendo 1,7 milioni di unità l’anno scorso (o il 18% del mercato totale). Il numero di ricariche pubbliche nell’UE è cresciuto invece di 2,5 volte nello stesso periodo.

Secondo una nuova ricerca intersettoriale basata su un’analisi di McKinsey, sarebbero necessari fino a 6,8 milioni di punti di ricarica pubblici in tutta l’UE entro il 2030 per raggiungere la proposta di riduzione del 55% di CO2 per le autovetture. Questa cifra è quasi il doppio di quella presentata dalla Commissione europea nella sua proposta di regolamento sulle infrastrutture per i carburanti alternativi (AFIR), che è ora in fase di negoziazione al Parlamento europeo e al Consiglio.
Questo significa che fino a 14.000 punti di ricarica pubblici per tutti i segmenti di veicoli dovrebbero essere installati in tutta l’UE ogni settimana – rispetto a meno di 2.000 a settimana come accade attualmente.

Anche se all’inizio saranno richiesti investimenti considerevoli, questi rappresentano solo una frazione degli investimenti totali in progetti infrastrutturali comparabili – e porterebbero enormi benefici ambientali. Infatti, il nuovo documento di ricerca stima i costi annuali per le infrastrutture pubbliche di ricarica a 8 miliardi di euro – circa il 16% degli investimenti in 5G e reti internet ad alta velocità.

I luoghi, lo spazio e i livelli di potenza necessari per l’infrastruttura dei veicoli pesanti sono sostanzialmente diversi da quelli delle autovetture. Secondo il documento di ricerca, i camion richiederanno 279.000 punti di ricarica entro il 2030, di cui l’84% sarà in hub della flotta. I restanti punti di ricarica saranno prevalentemente pubblici, veloci lungo l’autostrada (36.000) e punti di ricarica notturna pubblici (9.000).