I 19 miliardi di euro del Pnrr che l'Italia deve ancora ricevere bloccati dalla mancanza di studentati.
Sono 19 i miliardi della terza rata del Pnrr che l'Italia avrebbe dovuto già ricevere, ma che invece per ora sembra non si vedano all'orizzonte. La causa sarebbe dovuta, secondo quanto emerge, alla mancata realizzazione dei 7500 posti letti per gli student house universitari, una fragilità del sistema educativo italiano che AGEEI sta seguendo da diversi mesi.
L'Italia infatti ha una percentuale di copertura di posti letto universitari del solo 5%, nettamente inferiore rispetto a tutti gli altri paesi europei. In questo caso si paga lo scotto di una mancata politica sociale dei decenni passati, che ha tramutato "l'emigrazione" universitaria in un business allettante per chi possiede immobili nelle città che ospitano gli atenei. Città universitarie, come Milano, Roma, Firenze, Bologna, costringono gli studenti alla condivisione di appartamenti con costi altissimi di locazione, con la conseguenza di tagliare fuori chi non può permettersi spese di questo tipo. La conseguenza, per il nostro paese, è una delle più basse percentuali di laureati di tutta l'Ue. In alcuni casi, come a Ferrara, gli studenti hanno persino dormito in stazione.
Ma cosa è accaduto? All'interno dei 55 obiettivi prefissati dal Pnrr erano stati inseriti 7500 posti letto per coprire parzialmente il fabbisogno di studentati in Italia. Ad una verifica a campione degli ispettori dell'Unione Europea sarebbe però emerso che parte dei lavori, affidati alle università sono ancora in corso e questo avrebbe bloccato l'erogazione della terza rata, che ammonta a 19 miliardi. Di conseguenza questo - secondo il Corriere della Sera - avrebbe portato ad un problema di liquidità del tesoro, che a maggio è scesa a 26,6 miliardi.
Ma non si tratta solo di risorse finanziarie. In gioco c'è molto di più:
Per anni si è assistito a una migrazione con conseguente fuga di cervelli italiani all'estero, dove le strutture universitarie erano in grado di offrire maggiori opportunità agli studenti. In questo modo l'Italia non solo non è stata appetibile per gli studenti stranieri, ma si è depauperata delle generazioni che sarebbero state in grado di garantire lo sviluppo futuro del Paese.
Creare student housing in Italia si traduce nel dare la possibilità al Genius Loci italiano di rimanere a casa e far crescere il Paese. Attirando inoltre le migliori menti provenienti dall'estero e in grado di contribuire alla crescita dell'Italia e del Made in Italy.
D'altronde, gli Stati Uniti docet.
Si è cercato di far capire questo concetto nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico dedicato, a Ferrara alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dedicando la giornata a Copernico tra i primi studenti europei a laurearsi fuori sede, proprio a Ferrara, nel 1503.
Un ritorno al passato quando l'Italia era la culla della cultura e luogo di studio e - conseguentemente - capitale del mondo.
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I COMMENTI:
Caro affitti, Malan (Fdi): da governo nessun indugio per bisogni studenti
Caro affitti, Marcheschi (Fdi): da governo pronta risposta alle polemiche