Energia12 Aprile 2022 16:44

Dl Ucraina, Unem: Forti criticità da norma su extra-profitti

La norma che introduce un “contributo solidaristico straordinario” sui cosiddetti extra-profitti presenta forti criticità tecniche nell’applicazione al nostro settore che richiedono un intervento per attenuarne gli effetti distorsivi riscontrati. La norma,per come è strutturata,va infatti a colpire il downstream petrolifero indipendentemente dalla generazione non solo di extra profitti, ma anche di profitti, portando alla determinazione di contributi straordinari di entità non commisurata alla reale capacità contributiva del settore conforti distorsioni su attività già in sofferenza economica e finanziaria. La mancata sterilizzazione dell’effetto derivante dal naturale aumento delle quantità vendute rispetto al periodo di base considerato, in piena emergenza pandemica con forti blocchi alla mobilità, determina infatti un artificioso extra profitto teorico,amplificato peraltro di quasi 5 volte dalla presenza delle accise per le aziende che immettono in consumo prodotti petroliferi. È quanto si legge nella memoria illustrata oggi dal Presidente di unem, Claudio Spinaci, nel corso dell’audizione sul Decreto-legge “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina” (A.S. 2564)all’esame del Senato (Commissioni Finanze e Industria).

Inoltre, ha proseguito Spinaci, si comprende che il periodo emergenziale richieda sforzi eccezionali,ma gli stessi non possono prescindere dalla capacità contributiva dei soggetti obbligati e non possono essere distorsivi: non si può calcolare un contributo sulle maggiori accise versate a seguito dell’aumento delle quantità vendute.Questo è il rilievo più evidente, ha concluso,ma vi sono poi tutta una serie di elementi che derivano sempre dal metodo utilizzato per il calcolo della base imponibile, fondato sui dati rilevanti ai fini della liquidazione IVA, che non tiene conto di importanti passività tra cui:i differenziali monetari di copertura delle oscillazioni delle quotazioni delle commodity; gli oneri finanziari, il personale, le tasse locali, i canoni demaniali, gli ammortamenti e gli accantonamenti a fondo rischi. Tale esclusione, pertanto,non consente di valorizzare i significativi aumenti intervenuti tra i due periodi data la forte instabilità dei mercati internazionali. A tal fine, unem ha avanzato alcune proposte emendative, tra cui, in primis: neutralizzare l’effetto accisa, non ricomprendendo le accise versate nella base imponibile; introdurre, sulla base del principio costituzionale di concorrere alle spese pubbliche in ragione della capacità contributiva, un capsul contributo straordinario legato ai più recenti risultati d’esercizio.

Il testo integrale dell’audizione