Logistica7 Luglio 2022 16:11

Autotrasporto: Assotir, la politica si apra al confronto per restituire al settore l’importanza che ricopre

Donati, necessaria nuova disciplina su subvenzione e sulle soste di carico, per rimettere in circolo 7 miliardi di euro

“Il settore dell’autotrasporto deve creare con la politica un confronto serrato, per rivendicare il peso e l’importanza che riveste”. È la richiesta che ha lanciato Claudio Donati, segretario generale di Assotir, aprendo il IV Congresso Nazionale dell’Associazione, che ha preso il via questa mattina Roma presso la sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale con il convegno “Le proposte di Assotir per l’autotrasporto 4.0”.

Il settore sta infatti attraversando uno dei periodi peggiori: il caro carburanti ha acuito una serie di criticità che si sono accumulate negli anni. Una situazione che la Presidente Nazionale Anna Vita Manigrasso ha riassunto con queste parole: “Assotir è nata nel 2005, quando si è abbandonato il regime delle tariffe a forcella per passare ai minimi obbligatori. Lo consideravamo l’inizio del baratro, oggi in quel baratro ci siamo finiti in pieno”.

L’Associazione avanza quattro proposte: stroncare il fenomeno dell’intermediazione parassitaria con una nuova disciplina della subvezione; potenziare la legge sui tempi di pagamento; tornare al regime dei costi minimi per fermare la corsa al massimo ribasso che sta mettendo in crisi il settore della logistica; rafforzare il sistema di accertamento e pagamento delle attese al carico e allo scarico delle merci.

“L’autotrasporto vale 45 miliardi l’anno – ha spiegato ancora Donati, - la metà dell’intero comparto della logistica. La subvenzione ha un valore di 4 miliardi, i tempi di attesa per il carico e scarico delle merci comportano costi per 3 miliardi l’anno. Già intervenendo su questi aspetti si rimette in circolazione quasi il 20% del fatturato totale”.

La politica ha comunque confermato immediatamente la propria disponibilità al confronto. “Studieremo con attenzione le proposte di Assotir” ha detto Mauro Coltorti, Presidente della Commissione Lavori Pubblici, Comunicazioni del Senato. “C’è il rischio che sul settore si impongano pochi operatori internazionali - gli ha fatto eco Edoardo Rixi della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. - La catena italiana è fondamentale, perché il nostro Paese non ha materie prime e le deve importare, ma poi esporta molti dei propri prodotti. La logistica quindi lavora sia in entrata che in uscita, e distruggerla vorrebbe dire distruggere anche l’imprenditoria italiana”.

Bruno Astorre, membro della Commissione Lavori Pubblici del Senato, ha riconosciuto la necessità di intervenire sulla subvenzione: “va regolamentata, lo prevede anche il diritto comunitario. Ma è anche necessario adottare un sistema di controlli e di sanzioni più efficace”.

Diego Sozzani, Vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, è invece intervenuto sulla questione delle tariffe: “Serve un preziario minimo che non prenda in considerazione solo il gasolio, ma anche i costi del lavoro, dei materiali, e della sicurezza. Su queste voci non ci può essere la corsa al ribasso, al libero mercato si possono lasciare solo le altre voci”.

“Spesso la categoria degli autotrasportatori dimostra una certa debolezza – ha sottolineato Massimo Campailla, Professore associato di Diritto dei Trasporti e della Navigazione dell’Università degli Studi di Ferrara, - gli operatori sarebbero anche tutelati dalla legge, ma spesso non hanno la forza contrattuale per far valere i propri diritti”. Campailla ha quindi posto l’accento sull’importanza della formazione, anche nel settore degli autotrasporti: “molto spesso le aziende non rispettano le nome perché non le conoscono. E invece è fondamentale investire anche in questo ambito, in modo da guidare lo sviluppo”.