Viabilità2 Febbraio 2022 12:10

Auto elettriche, Motus-E: crescono ancora le immatricolazioni ma primi segnali della mancanza di incentivi

In crescita anche le vendite dei veicoli commerciali leggeri

Continuano a crescere le immatricolazioni delle auto elettriche. A gennaio 2022 le immatricolazioni delle auto PEV (le Plug-in Electric Vehicle, somma di BEV e PHEV) crescono del 47,52%, rispetto a gennaio 2021, raggiungendo le 9.223 unità, a fronte delle 6.252 vendute nello stesso mese dello scorso anno. Lo scrive nell'editoriale mensile, dedicato alle immatricolazioni, Motus-E, associazione che raggruppa tutti gli stakeholders della mobilità elettrica.

Il 2022 si apre con un parco circolante di 244.944 auto elettriche, delle quali 125.789 sono BEV (auto elettriche a batteria) e la restante parte, 119.155, sono PHEV (ibride plug-in), specifica l'associazione. La quota di mercato delle auto con la spina si attesta a 8,53% del totale immatricolato a gennaio 2022. Una percentuale in crescita rispetto a gennaio 2021, nota Motus-E, ma in netto calo rispetto alla quota raggiunta nell'ultimo trimestre dello scorso anno, quando era in media oltre il 12%. La frenata potrebbe dipendere dalla mancanza di incentivi al settore, che ha sicuramente influito sulle vendite degli ultimi mesi.

A gennaio 2022, l'auto elettrica più venduta è la Dacia Spring, con 656 veicoli. La 500E, che nel 2021 si è sempre posizionata al primo posto della top five delle auto con la spina più vendute, scende al secondo posto con 548 unità. Troviamo al terzo posto la Renault Twingo con 298 vetture. Al quarto e quinto si piazzano la Smart fortwo e la Renault Zoe con, rispettivamente, 230 e 221 auto immatricolate.
Nel report realizzato da Motus-E anche una fotografia, numerica, delle vendite dei veicoli commerciali elettrici nel 2021. L'anno passato ha rappresentato una svolta per le vetture full-electric, che hanno raggiunto una market share del 2%, con 3.541 immatricolazioni e una crescita del 244% rispetto al 2020.

Qui il report completo.

Gennaio 2022 – I primi segnali dell’assenza di incentivi