Energia7 Luglio 2022 14:52

Unem, costo per rifornirsi di petrolio all’estero è cresciuto del 77,8% nei primi 5 mesi del 2022 rispetto allo scorso anno

Nei primi cinque mesi 2022, il costo che l'Italia ha sostenuto per rifornirsi di greggio dall'estero è salito del 77,9% rispetto allo stesso periodo del 2021. Stando ai dati provvisori, a maggio 2022 i consumi petroliferi sono cresciuti del 10,3% rispetto allo stesso mese del 2021 con una ripresa per tutti i principali prodotti. È quanto emerge dai dati di Unem sugli aggiornamenti dei numeri dell'energia. Nel dettaglio:

Lavorazioni Raffinerie
Nel primo quadrimestre 2022 le lavorazioni delle raffinerie (di greggio, semilavorati esteri e additivi) sono state pari a 21 milioni/tonnellate, con un recupero dell'8,1% rispetto ai primi quattro mesi 2021. L'utilizzo degli impianti (riferito ai greggi e semilavorati importati) è in risalita e ora pari al 70,7%.

Importazioni di prodotti finiti e semilavorati
Nei primi tre mesi 2022, in base a dati provvisori, le importazioni di prodotti finiti sono ammontate a circa 3,7 milioni di tonnellate con un aumento (+9,4%) rispetto allo stesso periodo 2021. In aumento gli arrivi di tutti i prodotti tranne olio combustibile e biocarburanti. Le importazioni di semilavorati esteri segnano ancora un consistente calo (-15,1%).

Esportazioni prodotti e semilavorati
Nel primo trimestre 2022, in base a dati provvisori, le esportazioni di prodotti sono ammontate a poco più di 6 milioni di tonnellate con un calo del 7,1% rispetto allo stesso periodo 2021. In forte calo le esportazioni di olio combustibile, lubrificanti e jetfuel mentre sono in aumento quelle di gasolio e biocarburanti.

Costo del greggio importato
Nei primi cinque mesi 2022, il costo che l'Italia ha sostenuto per rifornirsi di greggio dall'estero è salito del 77,9% rispetto allo stesso periodo del 2021. Incremento che non tende a rallentare e che è stato ulteriormente appesantito dall'indebolimento dell'Euro nei confronti del Dollaro Usa.

Provenienze del greggio importato
Nei primi cinque mesi 2022, l'Italia ha importato 24,4 milioni di tonnellate di petrolio con un incremento del 12,9% rispetto allo stesso periodo 2021. Il primo paese fornitore è l'Azerbaijan seguito dalla Russia i cui arrivi sono in temporaneo aumento a causa della particolare situazione della raffineria Isab (di proprietà Litasco-Lukoil) che non ha al momento altre possibilità di approvvigionamento.

Consumi petroliferi mensili
Stando ai dati provvisori, a maggio 2022 i consumi petroliferi sono cresciuti del 10,3% rispetto allo stesso mese del 2021 con una ripresa per tutti i principali prodotti, in particolare per il jetfuel che però è ancora lontano dai volumi pre-covid. Volumi complessivi in lieve calo (-1,5%) se confrontati con maggio 2019 (periodo di pre-pandemia).

Consumi petroliferi nei Paesi UE
Aggiornamento annuale con i dati del 2021. L'Italia nel 2021 è stata, dopo Belgio e Spagna, il paese UE che ha avuto il maggior recupero nei consumi oil rispetto al 2020.

Vendite totali carburante (rete ed extra-rete)
Stando ai dati provvisori, a maggio 2022 le vendite di carburante (benzina + gasolio + gpl), sono cresciute dell' 8,3% rispetto allo stesso mese del 2021. Il confronto risulta positivo anche se confrontato con maggio 2019 (periodo pre-pandemico) con una variazione del +2,5%.

Vendite caburanti nei Paesi Europei:
Nel primo quadrimestre 2022 i consumi dei carburanti nei principali paesi europei segnano tutti un consistente aumento rispetto allo stesso periodo 2021, in particolare i consumi di benzina. I paesi con le migliori performances complessive sono al momento Portogallo, Uk ed Italia.

Andamento dello stacco Italia
Lo stacco ponderato (benzina + gasolio) dopo aver chiuso il 2021 con un valore medio di -0,039 euro/litro continua la sua discesa arrivando nei primi sei mesi 2022 ad un valore medio pari a -0,046 euro/litro.

Immatricolazioni autovetture
Le immatricolazioni di autovetture a giugno 2022 continuano a segnare una forte contrazione (-14,7%) rispetto a giugno 2021 nonostante la presenza degli incentivi. Il calo accumulato nel primo semestre 2022 è pari al -22,4% nei confronti del primo semestre 2021.

Prezzo benzina super senza piombo
A giugno 2022 il prezzo della benzina è stato in media pari a 1,995 €/litro, superiore di circa 39 cents rispetto allo stesso mese del 2021, per la eccezionale pressione internazionale sui prodotti raffinati causati soprattutto, ma non solo, dalla guerra.

Prezzo gasolio autotrazione
A giugno 2022 il prezzo del gasolio è stato in media pari a 1,925 €/litro, superiore di 46 cents rispetto a giugno 2021, incremento dovuto alla eccezionale impennata delle quotazioni del barile e del gasolio europeo in particolare e questo nonostante la riduzione temporanea delle accise che hanno potuto solo limitare l'enorme aumento della materia prima.

Prezzo gpl autotrazione
A giugno 2022 il prezzo del gpl auto è stato pari a 0,830 €/litro, superiore di circa 17 cents rispetto al prezzo di giugno 2021 a causa di forti pressioni internazionali sul prezzo del gas.

Prezzo gasolio riscaldamento
A giugno 2022 il prezzo del gasolio riscaldamento in media è stato pari a 1,936 €/litro, superiore di circa 67 cents rispetto allo stesso mese del 2021. Prezzi altissimi mai raggiunti in precedenza causati dalle quotazioni internazionali record del gasolio sul mercato europeo.

Prezzo Oc denso Btz
A giugno 2022 il prezzo dell’Oc BTZ in media è stato pari a 0,917 €/kg, superiore di circa 26 cents rispetto a giugno 2021, anch'esso sotto pressione per l'aumento delle quotazioni internazionali di tutti i prodotti petroliferi ed energetici in generale.

Fiscalità sui prezzi dei carburanti
A seguito del taglio provvisorio delle accise, a fine giugno 2022 l'Italia continua a non comparire nei primi posti tra i Paesi dell'Unione Europea per la maggiore imposizione fiscale sui carburanti. Prima assoluta risulta essere la Francia sia sulla benzina che sul gasolio auto. L'Italia si piazza al centro classifica e per il gasolio anche al di sotto del livello di tassazione media della UE.