News7 Maggio 2024 15:39

Termovalorizzatore Roma, Castro: 150 mila tonnellate annue di ceneri pesanti, latte e derivati contaminati. Comune tace

“Il 20 aprile 2022 il sindaco Gualtieri ha annunciato l’avvio dell’iter per il termovalorizzatore a Santa Palomba e da quel momento si è bloccato il confronto. Il progetto è stato presentato come una panacea di tutti i mali, ma non è così”.

A raccontare ad AGEEI la battaglia sull’impianto che la Capitale vorrebbe installare nella zona sud per risolvere il problema dei rifiuti a Roma è Giacomo Castro, socio fondatore di Latium Venus, associazione nata nel 2012 con l’obiettivo di tutelare il patrimonio culturale e paesaggistico, ma anche salute e ambiente. L’associazione fa parte del gruppo che ha iniziato la battaglia insieme a CdQ Roma 2, CdQ Santa Palomba, l’Associazione Salute Ambiente Albano Cancelliera, l’Associazione UST di Villaggio Ardeatino, il Comitato No Discariche No inceneritori e il gruppo politico Valore Civico. Ai gruppi civici si sono aggiunti anche i comuni antistanti la zona, quello di Pomezia e Ardea.

“Parliamo di una questione che presenta dei rischi evidenti sotto tutti i profili, a partire dall’impatto sull’agricoltura della zona: parliamo di un’area di 5 km di raggio attorno a Santa Palomba, che è sia l’ultima del comparto industriale, ma che sorge in un importante comparto agricolo. Così rischiamo di mandare in rovina agricoltori e allevatori, che dovranno scegliere tra fermare la coltivazione o veicolare questi prodotti sul mercato nero, con prodotti che saranno comunque consumati: pensiamo a latte e ai derivati che saranno contaminati da polveri e sostanze”, prosegue Castro.

Sabato 4 maggio istituzioni locali e associazioni di cittadini hanno presentato il libro denuncia "L'inceneritore di Roma, una scelta sbagliata”, aggiornando i partecipanti sui diversi ricorsi presentati: “L’incontro è stato positivo, con una grande partecipazione attiva, ma avremmo dovuto essere molti di più, pensando alle dimensioni dell’area coinvolta. Sono stati presenti il sindaco di Pomezia e Ardea, ma non sono solo loro ad appoggiare questa battaglia che non. È politica o partitica, ma riguarda la salute: c’è molta paura tra i cittadini, tanto che in molti stanno anche valutando di abbandonare l’area e di vendere le proprietà”.

L’interlocuzione con le istituzioni sembra non essere mai iniziata, secondo quanto racconta Castro: “Dal 2022 non abbiamo avuto più alcun contatto con il Comune di Roma, abbiamo chiesto incontri, ma non c’è mai stata la possibilità di un confronto. La soluzione ai rifiuti romani c’è, ed è la raccolta differenziata spinta, il riciclo, e una diminuzione a monte dei rifiuti, ma serve un impegno dell’organismo amministrativo. Parliamo di un impianto che genererà 150mila tonnellate annue di ceneri pesanti, un rifiuto speciale pericoloso che andrà comunque gestito, senza contare le ceneri leggere che non potranno essere tutte catturate dai biofiltri e che finiranno nell’aria”.

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