News31 Marzo 2023 12:15

Sogin, Mef zittisce parlamentari interroganti: vizi legittimità per 160 contratti su 260. Licenziamenti dopo approfondite verifiche

La Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze, Lucia Albano, zittisce in aula i parlamentari che hanno presentato un'interpellanza urgente al governo sul caso Sogin e sul licenziamento dei quattro dirigenti a seguito dell'operazione di self cleaning operata all'interno di Sogin stessa.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze: Grazie, signor Presidente. Colleghi, in riferimento ai quesiti posti dagli onorevoli interpellanti e, in particolare, per quanto riguarda le vicende che hanno condotto al licenziamento di 4 dirigenti della società gestione impianti nucleari per azioni Sogin, acquisite le informazioni dalle strutture competenti, si evidenzia che tali provvedimenti sono stati adottati a conclusione di un lungo articolato ed approfondito procedimento di verifica, avviato per ricostruire i processi decisionali, controllare atti e provvedimenti, accertare fatti e comportamenti tenuti nel periodo 2013-2016, nonché i costi sostenuti per l'avvio e la realizzazione della campagna di informazione nazionale in materia di produzione di energia elettrica da fonte nucleare, relativa in particolare alla localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Da tale verifica, svolta da Sogin in particolare dal luglio 2020 con il supporto di una società di consulenza esterna, Ernst & Young, emergevano numerose criticità. Era risultato, tra l'altro, che tale campagna di comunicazione non era stata approvata dal CdA prima del suo avvio ed era stata implementata nonostante non fosse stato rilasciato il nulla osta alla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale. Nella quasi totalità dei casi esaminati, inoltre, le specifiche d'ordine di attivazione dei contratti quadro e i contratti degli affidamenti diretti per le attività pubblicitarie erano stati perfezionati successivamente all'esecuzione delle attività o anche dopo la sospensione della campagna informativa sui media. Successivamente, a gennaio 2021, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente. l'ARERA, che provvede a garantire copertura dei costi inerenti alle attività istituzionali di Sogin, avvia la procedura per il riconoscimento dei costi del deposito nazionale, avvalendosi del nucleo speciale beni e servizi della Guardia di finanza, disponendo anche l'effettuazione di una verifica ispettiva sempre in collaborazione con il nucleo speciale beni e servizi della Guardia di finanza. Poiché già delle prime risultanze di tale ispezione emergeva che tutti i contratti esaminati, scelti a campione, presentavano rilievi relativamente alla fase dell'affidamento o a quella dell'esecuzione, l'Autorità chiedeva a Sogin che l'istanza di rimborso delle spese sostenute afferenti al deposito nazionale fosse accompagnata da una relazione di un soggetto terzo e indipendente, volto alla verifica sistematica del pieno rispetto delle prescrizioni del codice dei contratti pubblici. Il verificatore esterno, nuovamente Ernst & Young, ha controllato tutti i contratti relativi al deposito affidati dal 2010 al 2020 (216 contratti), rilevando vizi di legittimità per 160 di essi, ivi compresi i contratti della comunicazione istituzionale del 2015. Sogin ha pertanto potuto chiedere l'integrale rimborso ad ARERA solo per i contratti risultati illegittimi irregolari, procedendo a chiedere il recupero parziale di altri non pienamente rispondente ai canoni di legge. A dicembre 2021 venivano conseguentemente avviati procedimenti disciplinari nei confronti di 8 dipendenti, all'esito dei quali il consiglio di amministrazione, confortato anche da un parere legale pro veritate contestava loro la responsabilità per i danni sofferti, in relazione alla condotta negligente assunta in occasione delle procedure di gara contestate. Occorre segnalare altresì, oltre all'istruttoria avviata nel gennaio 2021 da ARERA, che nel mese di febbraio 2021 è stato avviato dall'ANAC un procedimento di vigilanza sull'attività contrattuale di Sogin Spa, riguardante il medesimo periodo e lo stesso ambito di fattispecie. Lo scorso 8 marzo 2023, come ricordato, l'Anac ha notificato a Sogin la definizione del procedimento, con la delibera n. 62 del 2023, muovendo numerosi rilievi relativi alla fase di gara e a quella di esecuzione di più contratti stipulati in passato dalla società, evidenziando il mancato rispetto dei principi concorrenziali nel caso degli affidamenti dei servizi comunicativi e pubblicitari, la carenza di adeguata documentazione, a comprova della regolarità delle prestazioni eseguite, e la mancata osservanza delle norme in materia di conflitto di interessi. Nel contempo l'Anac ha preso atto favorevolmente delle misure di self cleaning in materia di appalti che Sogin ha adottato successivamente all'emersione delle criticità oggetto di censura.

Per quanto attiene all'ordinanza del tribunale del lavoro, a seguito del ricorso dell'ex dirigente, Luca Cittadini, richiamata dagli interpellanti, si deve porre in risalto che la stessa ha sancito l'assenza nella condotta della società di un intento ritorsivo, specificamente indirizzato nei confronti del medesimo e non ne ha riammesso il reintegro in servizio.

Nell'ordinanza viene osservato che i licenziamenti dei dirigenti appaiono espressivi della volontà di censurare la condotta tenuta da tutti coloro che ebbero ruoli importanti nella gestione passata degli appalti per l'ambito del deposito nazionale e costata l'insussistenza di ogni presunta disparità di trattamento nell'iter istruttorio seguito per le contestazioni disciplinari.

L'ordinanza prende atto della circostanza che ARERA non ha riconosciuto i costi dei contratti di acquisto degli spazi pubblicitari, rilevando che l'intera procedura di aggiudicazione dell'accordo quadro dell'appalto presentava gravi criticità.

Anche l'avvio della campagna di informazione 2015 è imprudentemente avvenuto in assenza di una formale delibera del CdA pro tempore e senza attendere il nulla osta alla proposta di CNAPI. Ciò posto, assunto che l'ordinanza ha esitato la fase del giudizio, cosiddetto a cognizione semplificata, che la legge prevede possa essere eseguita a seguito di opposizione da una fase di approfondita revisione, cosiddetta a cognizione piena, Sogin ha depositato nei termini presso il tribunale di Roma ricorso in opposizione all'ordinanza. Relativamente alle varie verifiche effettuate dall'organo commissariale sul progetto di bilancio approvato prima del suo insediamento, si segnala che il progetto di bilancio di esercizio Sogin 2021 è stato approvato il 30 maggio 2022 e sia la relazione del dirigente preposto al bilancio di esercizio 2021 che quella della società di revisione non contengono alcun rilievo, così come non vi sono rilievi nella relazione del collegio sindacale.

Qui di seguito AGEEI riporta in PDF e a seguire in formato testuale l'interpellanza urgente a firma Antoniozzi e Foti:

2-00089 ANTONIOZZI e FOTI

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, per sapere – premesso che:
la società Sogin, responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, è controllata al 100 per cento dal Ministro dell'economia e delle finanze e riceve gli indirizzi strategici dal Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica;
Sogin è stata commissariata con il decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73;
l'organo commissariale, nominato in data 19 luglio 2022, è composto dalla dottoressa F. Spena e due vice, dottor G. Maresca e professoressa A. Bracco;
i commissari, cui oltre a tre obiettivi strategici sono demandati compiti amministrativi con ampi poteri anche di tipo derogatorio, hanno affidato importanti attività di gestione all'ex amministratore delegato Fontani, e al suo ristretto staff precedente il commissariamento;
negli anni dal 2020 al 2022 Fontani e il suo staff si sono resi attivi nel promuovere operazioni interne da loro definite, pubblicamente e sulla stampa, di «self cleaning», lasciando intendere che si fosse in presenza di irregolarità e/o reati commessi all'interno dell'azienda da precedenti amministrazioni, con il concorso di dirigenti interni;
tali attività hanno portato, ad inizio 2022, al licenziamento di quattro dirigenti, ai quali è stata imputata l'irregolarità di alcuni contratti per servizi di comunicazione oggetto di alcuni rilievi da parte di Arera con una lettera del direttore della Direzione infrastrutture, emergenza e unbundling della stessa Autorità, Andrea Oglietti;
nello stesso periodo, come riportato da l'Espresso del 30 maggio 2022 e ancor prima, 7, 23 e 29 aprile 2021 e 10 marzo 2022, da una inchiesta di «Eurocomunicazione» sui rapporti fra le società Sogin, Nucleco e Javys, l'azienda è interessata da tre inchieste, di cui le due più importanti sono, riportando i numeri di registro, la 45447 del 2021 per reati contro la pubblica amministrazione che riguarda la controllata Nucleco, e la 46916 del 2021 per corruzione, relativa, appunto, ai citati contratti stipulati per servizi di comunicazione;
in data 7 gennaio 2023 Sogin è stata condannata dal Tribunale di Roma per l'ingiustificatezza del licenziamento di uno dei quattro dirigenti licenziati Dottor Luca Cittadini, prima dirigente Sogin e dalla stessa azienda indicato e poi nominato, a metà 2021, amministratore delegato della controllata Nucleco, mentre i procedimenti relativi agli altri tre dirigenti sono ancora in corso;
secondo la sentenza l'ingiustificatezza del licenziamento risiederebbe nella sostanziale
irrilevanza delle asserite irregolarità legate ai contratti per servizi di comunicazione sopra citati, dei quali, a quanto risulta all'interrogante, la Sogin non avrebbe neanche richiesto il rimborso ad Arera, negandosi il diritto di accedere all'eventuale rimborso o al giudizio sulla rimborsabilità di tali valori da parte di autorità amministrativa terza, giudice naturale per tali istanze;
a tal proposito vale la pena ricordare che i ricorsi contro Arera per ottenere il pagamento delle somme richieste si possono vincere o perdere, ma perché questo sia possibile, è necessario opporsi nelle sedi opportune e non rinunciare univocamente a farlo;

le somme delle quali Sogin non ha richiesto il rimborso ad Arera, riferiti ai contratti citati (ma ve ne sarebbero di ulteriori), ammonterebbero a una cifra compresa tra tre e quattro milioni di euro, salvo ulteriori e più approfondite verifiche che porterebbero a somme anche più ingenti;
il pagamento cui Sogin è stata condannata per l'ingiustificato licenziamento del dottor Cittadini ammonta a oltre seicentomila euro, cui potrebbero aggiungersi eventuali risarcimenti in favore dello stesso dirigente e altre somme risultanti dalle tre cause di lavoro ancora in corso che potrebbero portare a condanne analoghe;
ancora da «Eurocomunicazione» del 2 febbraio 2022 si apprende che Sogin non starebbe onorando l'ordinanza del Tribunale di Roma a favore del dirigente citato, facendo lievitare la somma dovuta a oltre settecentomila euro, somma che potrebbe essere richieste ad Arera da parte dell'azienda;
il bilancio di esercizio 2021, a firma dell'allora amministratore delegato Fontani e del
dirigente preposto Speranza, firmato in data 14 giugno 2022, e approvato nel novembre 2022, non riporta alcun accantonamento a fondo rischi e oneri per rischio di soccombenza, definito dagli stessi «solo possibile»;
nella nota integrativa al bilancio è stata inserita una segnalazione ex articolo 54-bis. del decreto legislativo n. 165 del 2001 relativa a un'attività di whistleblowing per motivare l'avvio della procedura disciplinare che ha portato al licenziamento dei quattro dirigenti –:
quali azioni di verifica abbiano effettuato il commissario e i vice sul progetto di bilancio approvato prima del loro insediamento dal precedente consiglio di amministrazione, posto che tali verifiche sono da considerarsi attività di mera diligenza amministrativa, ancor più trattandosi di società commissariata;
se in esito alla pronuncia del Tribunale del lavoro di Roma, che ha riconosciuto l'ingiustificatezza del licenziamento legato alle asserite irregolarità dei contratti per servizi di comunicazione, per i quali Sogin non aveva presentato richiesta di rimborso ad Arera, l'organo commissariale abbia svolto o stia svolgendo attività di verifica contabile e delle responsabilità amministrative per la mancata richiesta del riconoscimento delle somme citate (oltre tre milioni di euro), nonché in ordine alla responsabilità per i licenziamenti che, alla luce degli ultimi avvenimenti, risultano quantomeno temerari, potendosi configurare, per entrambi gli atti, la fattispecie del danno erariale o altra fattispecie di responsabilità amministrativa, oltre ad eventuali responsabilità penali che saranno accertate dalle inchieste in corso;
se il Governo stia verificando se rispondano al vero le notizie giornalistiche riportate in premessa, in particolare per quanto riguarda la gestione economica, i rapporti con Arera, e la decisione di non onorare l'ordinanza del Tribunale di Roma;
se non si ritenga che la scelta effettuata dai commissari di confermare gli stessi soggetti
alla guida della Sogin non abbia di fatto sconfessato lo spirito del provvedimento del commissariamento con il quale sono stati nominati;
se non si ritenga di procedere in tempi rapidi al superamento della situazione attuale, attraverso l'inserimento di figure più idonee dal punto di vista delle competenze manageriali e industriali al vertice dell'azienda, anche ai fini di effettuare una verifica sull'operato dei dirigenti coinvolti anche sotto il profilo del danno erariale.
(2-00089) «Antoniozzi, Foti».

Era stato scritto:

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