Politica19 Maggio 2022 14:00

Pnrr, Calenda (Azione): Ridiscutere alcune parti o risorse non saranno spese. Energia, rinnovabili non bastano, utilizzare rigassificatori e carbone

“I fondi Pnrr non sono regalati perché una parte importante è debito, ed è bene ricordarlo. Riguardo la capacità di spesa, nel 2021 abbiamo speso 5 mld euro rispetto ai 13,7 mld che dovevano spendere. Mediamente dobbiamo spendere 34 mld euro l’anno, ma noi non me riusciamo a spendere neppure 14 mld. L’Italia è un paese dove tutti si occupano di tutto tranne che dell’implementazione dei provvedimenti per mancanza di cultura ed esperienza gestionale e perché siamo un paese anche particolarmente barocco.”

Così Carlo Calenda, Azione, nel corso dell’evento organizzato da Confederazione Aepi, Associazioni Europee di Professionisti e Imprese, per discutere degli scenari e delle prospettive del Pnrr.

“Un problema è poi la differenza tra la copertura dei costi per l’investimento e la copertura dei costi per la gestione. Se le due cose non vengono messe insieme e non vanno insieme nemmeno in tempi di erogazione allora tutti questi fondi non vanno spesi.

C’è poi la capacità dei comuni di progettare. Oggi i comuni non hanno lo staff necessario a fare progettazione. Noi abbiamo proposto di aumentare di un miliardo i fondi a disposizione dei comuni per la progettazione ed esternalizzare il più possibile, dando la possibilità di esternalizzare il Rup.

Dobbiamo poi accentrare i comuni più piccoli facendo una centrale di acquisto e di spesa nei comuni più grandi.

Le risorse a disposizione delle società partecipate, come l’infrastrutturazione ferroviaria, il fotovoltaico ecc. verrano spesi, quelli che non saranno spesi sono invece le risorse che dipendono dalla pubblica amministrazione. Bisogna perciò riflettere sulla riconversione di una parte dei fondi Pnrr in stimoli fiscali per gli investimenti, sul modello di quanto fatto per impresa 4.0.

Sull’autonomia energetica. Le rinnovabili non bastano perché sono intermittenti e non abbiamo il vento del mare del nord che è costante ad esempio. Se vogliamo arrivare all’indipendenza molto velocemente dobbiamo fare due rigassificatori almeno, e sostituire il gas russo ricorrendo alla piena potenza del carbone, anche per un tempo breve.

Draghi è contrario a ridiscutere parti del Pnrr ma questo è inevitabile, altrimenti queste risorse non le spenderemo e di certo non nei tempi previsti.”

(Tratto da Agricolae.eu)