Politica10 Marzo 2022 11:45

Patuanelli: Energy Recovery Fund è prima risposta necessaria. Le proposte contro la crisi

"Così come avvenuto per contrastare le drammatiche conseguenze di carattere economico e sociale derivanti dal diffondersi della pandemia da COVID-19, la risposta dovrebbe concretizzarsi nell’adozione di un Energy Recovery Fund, finanziato dal debito pubblico europeo comune: è questa, a mio modo di vedere, la soluzione preferibile, forse l’unica, per fronteggiare una situazione inedita e straordinaria di vertiginoso aumento dei prezzi". Così il Ministro Patuanelli nel corso dell'informativa durante il Consiglio dei ministri. Secondo il ministro il potenziale proliferare di limitazioni al commercio internazionale da parte dei Paesi dell’area ex-sovietica e di alcuni dei Paesi membri della UE potrebbe compromettere non solo il mercato degli approvvigionamenti europei ma la stessa natura del mercato unico, caposaldo - finora indiscusso - della UE.

Dal punto di vista agricolo tra i nostri fornitori, l’Ucraina, nel 2021, ha fornito il 3% delle importazioni di frumento tenero e il 13% di mais mentre la quota dell’Ungheria è, rispettivamente, del 23% e del 32%. Per questo, ha detto, è necessaria la diversificazione dei mercati di approvvigionamento è in gran parte possibile e implica il dover ricorrere, in primo luogo, ad altri Paesi europei, come ad esempio Francia e Germania per quanto riguarda il frumento tenero. Altre diversificazioni su: mais, olio di girasole, fertilizzanti, panelli di estrazione di olio di girasole.

L’aumento generalizzato di quasi tutte le materie prime e dei costi energetici sta progressivamente erodendo la redditività dell’attività economica: il settore agroalimentare non riesce più a redistribuire gli aumenti lungo la filiera produttiva, ha sottolineato il ministro.

Ma quali sono le proposte? "È indispensabile avviare con urgenza un confronto in ambito europeo finalizzato ad affrontare, oltre alla creazione di un Energy Recovery Fund, il riorientamento della PAC e la deroga sulla disciplina degli aiuti di Stato per l’agroalimentare". Queste le proposte essenziali da proporre in ambito europeo del ministro Patuanelli contenute nella sua informativa dalla quale si evince la necessità di "un urgente confronto europeo e immediati interventi sulla Politica Agricola Comune. Per quel che riguarda la PAC, tenuto conto dell’esigenza di riorientare gli strumenti a disposizione per sostenere le produzioni più strategiche occorre: posticipare l’entrata in vigore delle misure introdotte nella PAC volte a limitare la produzione;

incrementare la percentuale dei pagamenti accoppiati per le produzioni più strategiche e per le quali l’UE non è autosufficiente (proteine vegetali, cereali, etc.);
consentire l’utilizzo a fini produttivi delle superfici lasciate a riposo e di tutti i pascoli, anche se parzialmente occupati da vegetazione arbustiva spontanea;
introdurre un contributo flat “ex-novo” per tutte le superfici agricole utilizzate, per ammortizzare l’incremento dei costi di produzione;
rimuovere il vincolo al non incremento della superficie irrigabile, per aumentare la produttività del settore agroalimentare.
Ma non basta: per il ministro delle Politiche agricole occorrono anche interventi anche in materia di aiuti di Stato:

Nell’ambito delle regole sugli aiuti di Stato, è necessario: attivare un regime di aiuto straordinario sul modello dell’emergenza COVID, per autorizzare aiuti di Stato in deroga (ovvero, prorogare il regime COVID ampliando i massimali previsti);

attivare un programma straordinario di ristrutturazione del debito delle imprese agricole in deroga alle norme sugli aiuti di Stato.

(Articolo tratto da AGRICOLAE.EU)