Energia6 Luglio 2022 11:12

Il Parlamento Ue dice sì alla tassonomia europea con gas e nucleare

Il Parlamento europeo ha detto sì alle regole dell'UE che etichettano gli investimenti nelle centrali a gas e nucleari come rispettosi del clima, nonostante il tentativo di bloccare la legge che ha messo in luce profonde spaccature tra i paesi su come combattere il cambiamento climatico. Il voto contrario alla risoluzione di rigetto per gas e nucleare apre la strada al passaggio in legge della proposta dell'Unione Europea, a meno che 20 dei 27 Stati membri del blocco non decidano di opporsi alla mossa, il che è considerato improbabile. Le nuove regole aggiungeranno quindi le centrali a gas e nucleari al regolamento di "tassonomia" dell'UE a partire dal 2023, consentendo agli investitori di etichettare e commercializzare gli investimenti come verdi. Su 639 legislatori presenti, 328 si sono opposti alla mozione per bloccare le proposte dell'UE su gas e nucleare, mentre 278 hanno votato per bloccare le proposte, 33 invece gli astenuti. Gli oppositori delle nuove regole non sono riusciti a ottenere i 353 voti necessari per assicurarsi la maggioranza nel parlamento da 705 seggi. "Non ci sarà alcun greenwashing", aveva rassicurato ieri il capo dei servizi finanziari dell'UE Mairead McGuinness.

"Putin continua a utilizzare l'energia come arma. Dodici Stati membri sono interessati da riduzioni dell'approvvigionamento di gas. Serve un coordinamento a livello Ue: la Commissione europea presenterà presto un piano di emergenza comunitario. Lavoreremo per proteggere il nostro mercato unico e le catene di approvvigionamento industriale dalle interruzioni", ha detto questa mattina durante la plenaria la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha ricordato come da marzo l’export energetico verso l’Unione europea non proveniente dalla Russia è aumentato del 75% rispetto al 2021 mentre le importazioni di Gnl statunitense è quasi triplicato. La presidente della Commissione Ue ha fatto notare che le importazioni medie mensili dalla Russia di gas sono calate del 33% e che comunque l’Europa deve prepararsi a uno stop totale delle forniture russe

Il primo ministro ceco Petr Fiala, presidente di turno, sempre in mattinata aveva esortato il Parlamento europeo a sostenere la tassonomia Ue con gas e nucleare. Per alcuni Stati membri, ha affermato, il gas e il nucleare saranno i soli mezzi per raggiungere gli obiettivi collettivi che l'Ue si è data per ridurre le emissioni di CO2. Fiala ha evidenziato che ci sono dei Paesi in Europa che non hanno un mix energetico tale da essere totalmente indipendenti dalla Russia. Ad esempio la stessa Repubblica Ceca, ha sottolineato, dipende per il 97% dal gas russo. “Eliminare questa dipendenza è una priorità” ma, ha ammesso “richiederà mesi o anni”.

Tra gli italiani delusi Europa Verde, Sinistra Italiana e M5s. “L’esito del voto di oggi al Parlamento Ue sull’inclusione di gas e nucleare nella tassonomia dimostra in modo drammatico la miopia e la sudditanza alle lobby del fossile di una certa politica che ancora una volta antepone il mero profitto alla salute dei cittadini e alla tutela del pianeta”, hanno affermato Eleonora Evi ed Angelo Bonelli, co-portavoce nazionali di Europa Verde, insieme a Nicola Fratoianni, di Sinistra Italiana. Inoltre, “Politicizzando la tassonomia, la Commissione europea ha permesso a Stati membri come la Francia di imporre gli interessi di alcune industrie sulle esigenze dell'intera Ue. Vergognoso, aggiungono che aziende strettamente legate al Cremlino, come Gazprom e Lukoil, siano riuscite ad influenzare la decisione della Commissione, ora avallata anche dal Parlamento europeo, l’unico organo Ue votato direttamente dai cittadini, ma di cui oggi non ha evidentemente ascoltato le istanze, come evidenziato da un recente sondaggio del WWF secondo il quale più della metà degli europei non considerano gas e nucleare come sostenibili. Chi oggi ha votato a favore di gas e nucleare in tassonomia ha fatto un grande favore a Putin, visto che la Russia potrebbe ricavare fino a 4 miliardi di € in più all'anno grazie all'inclusione del gas fossile in tassonomia. Ora miliardi di euro rischiano di essere dirottati dagli investimenti urgenti e necessari sulle rinnovabili e l’efficienza energetica verso quelli destinati a fonti di energia inquinanti, costose e pericolose, sottomettendoci così ancor più alla dipendenza dalle importazioni russe. Con il voto di oggi hanno vinto il forsennato pressing delle lobby e l’insipienza di quella politica - ben rappresentata da parte del nostro governo - che non sa guardare più lontano del suo naso. A perdere, neanche a dirlo, i cittadini e il futuro del nostro pianeta” , hanno concluso Evi, Bonelli e Fratoianni.

“Questa tassonomia, che ha ricevuto il via libero del Parlamento europeo, è un danno per l’ambiente, per l’Italia e per il futuro dell’Europa. Sarà molto difficile per l’Unione europea spiegare ai cittadini come sia possibile finanziare la crescita sostenibile con due fonti energetiche che sostenibili per definizione non sono. Il regolamento sulla tassonomia doveva promuovere investimenti verdi e invece andrà a finanziare gas e nucleare. Quest’ultima è una fonte energetica non sicura, dispendiosa dal punto di vista economico e produce scorie radioattive molto pericolose da gestire specialmente in un Paese altamente sismico come il nostro. Il gas è un combustibile fossile che emette nell’atmosfera CO2 e quindi il suo ingente utilizzo contraddice gli obiettivi europei per la neutralità climatica da raggiungere entro il 2050. Inoltre è una fonte energetica che proviene principalmente dalla Russia quando invece a parole tutti predicano l’indipendenza energetica da essa. Infine, consideriamo un autogol il voto degli europarlamentari italiani espresso contro l’obiezione: così come è congegnata questa tassonomia distrarrà solo copiosi investimenti dalle energie pulite e rinnovabili, che l’Italia possiede in abbondanza e frenerà dunque la transizione verde. Oggi vincono le lobby del gas e del nucleare, perdono invece tutti i cittadini e la lotta ai cambiamenti climatici”, hanno commentato in una nota congiunta gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle Fabio Massimo Castaldo e Laura Ferrara.

Soddisfatta invece Forza Italia: “Il voto dell’Europarlamento sulla tassonomia, con il riconoscimento di gas e nucleare, va verso quella direzione di realismo che Forza Italia ha sempre auspicato, per una transizione energetica davvero equa e sostenibile”, ha dichiarato il deputato e responsabile del Dipartimento energia di Forza Italia Luca Squeri. “Il prossimo obiettivo è correggere la scelta sbagliata, contenuta nel Fit for 55, sullo stop all’immatricolazione di auto a benzina e diesel dal 2035. Il pragmatismo che ha ispirato il voto sulla tassonomia serve anche nella valutazione neutrale tra motori elettrici ed endotermici con biocarburanti, a tutela delle nostre produzioni e dei posti di lavoro”.

Lo stesso la Lega:  "Il Parlamento europeo approva la tassonomia con nucleare e gas perché se decarbonizzazione deve essere, devono essere esplorate tutte le possibilità che scienza, ricerca ed innovazione tecnologica offrono per tutelare l'ambiente, crescere in modo sostenibile e migliorare la qualità della vita mondiale. Non abbiamo tempo per makumbe, balli tribali e cortei come avrebbe fatto chi non voleva questo passaggio, a partire dal PD. Oggi è un giorno buono. Continuiamo a lavorare a testa bassa per l'indipendenza energetica e lo sviluppo sostenibile", ha commentato Vannia Gava, sottosegretario alla Transizione ecologica e capo dipartimento transizione ecologica della Lega, in una nota.