Le utility tedesche hanno chiesto un sistema di allerta precoce per far fronte alla carenza di gas, il giorno dopo che la Russia ha ordinato il passaggio dei pagamenti dei contratti esclusivamente in rubli. La richiesta di pagamento in rubli del presidente Vladimir Putin ha aumentato infatti il nervosismo del mercato mettendo in discussione la storica affermazione della Russia di essere un fornitore di gas affidabile indipendentemente dalle questioni geopolitiche.
Da oltre 50 anni Mosca assicura la fornitura alla Germania, anche durante la Guerra Fredda, e il suo principale esportatore di gas Gazprom (ha più di 40 accordi a lungo termine con le controparti europee. L'associazione tedesca dei servizi pubblici BDEW, che conta come membri utility del calibro di RWE, EnBW e VNG ha esortato il governo a ideare un sistema di allerta precoce nel caso in cui la Russia interrompa le forniture. BDEW ha aggiunto che l'autorità nazionale di regolamentazione dell'energia, la Bundesnetzagentur, dovrebbe stabilire criteri in base ai quali industrie e settori continueranno a ricevere forniture, mentre i clienti domestici sono comunque protetti dalle normative esistenti.
Il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck ha però sostenuto che non è necessario un meccanismo di allerta precoce e che l'approvvigionamento è garantito, ma ha aggiunto che la situazione deve essere monitorata. Secondo Commerzbank infatti "il pagamento in rubli dovrebbe in linea di principio essere possibile senza infrangere le sanzioni, purché alcune banche commerciali siano escluse dalle sanzioni - ha affermato in una nota -. Ma ora deve essere rinegoziato e la prospettiva di condizioni peggiori costrette a riscrivere i contratti a lungo termine del gas sta facendo salire i prezzi".
Per il momento comunque nessun problema: le consegne di gas russo verso ovest verso l'Europa attraverso il gasdotto Nord Stream 1 attraverso il Mar Baltico sono leggermente aumentate, mentre il gasdotto Yamal-Europa sta facendo fluire a est dalla Germania alla Polonia.