In Parlamento7 Maggio 2024 10:46

Enel, interrogazione D’Alfonso (Pd Camera): su manutenzione e gestione dighe e invasi

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02729

presentato da

D'ALFONSO Luciano

testo di

Venerdì 3 maggio 2024, seduta n. 286

D'ALFONSO. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro per la protezione civile e le politiche del mare. — Per sapere – premesso che:

l'esplosione del 9 aprile 2024 nella centrale idroelettrica di Bargi, gestita da Enel green power sul lago di Suviana, è costata la vita a sette operai, appartenenti a ditte esterne all'Enel;

gli aspetti da chiarire sulle cause del disastro sono numerosi e gli esperti e la procura faranno luce sulla vicenda, ma è certo che si ripropongono due temi: sicurezza nei luoghi di lavoro e situazione strutturale degli invasi;

se si considera che gli incidenti mortali in vari cantieri in Italia, soprattutto nella logistica, nell'edilizia e nei lavori pubblici, hanno riguardato per lo più lavoratori di ditte in appalto, viene il dubbio che il frazionamento delle opere, unito alla pressione dovuta al rispetto di tempi e costi, contribuisca ad operare in senso negativo per la salute e la sicurezza dei lavoratori. È necessario che chi affida il lavoro si faccia garante della sicurezza dell'impianto e dei lavoratori e che adotti una politica di prevenzione che assicuri l'applicazione delle norme e miri a radicare una cultura della sicurezza anche prioritaria rispetto alla realtà produttiva;

per quanto riguarda gli invasi, fondamentale è il monitoraggio durante l'intera vita utile delle infrastrutture, soprattutto per i mutati equilibri climatici, per il verificarsi di eventi estremi, rispetto ai quali potrebbero non essere state dimensionate;

l'idroelettrico è la chiave della transizione energetica e non si può consentire che la carenza manutentiva dei bacini provochi incidenti che oltre all'inaccettabile perdita di vite umane, comporti danni per centinaia di milioni di euro, la chiusura della diga, analisi ingegneristiche complesse, di non breve durata;

non esiste ancora un sistema ricognitivo degli invasi, spesso gestiti tramite rapporti di concessione e il cui stato spesso non è noto neppure agli stessi concessionari;

il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2014 stabilisce che, per le «grandi dighe», la prefettura competente approva il documento di protezione civile, elaborato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con il supporto della regione e, sulla scorta di questo, viene redatto ed approvato dalla Protezione civile regionale il piano di emergenza;

in Abruzzo sono attive 14 dighe nazionali, 53 regionali e 2.364 invasi ex provinciali. Tra questi il secondo bacino più grande d'Europa è l'invaso di Campotosto (L'Aquila), collocato su una faglia parzialmente riattivata dalle scosse telluriche verificatesi in Abruzzo;

dopo il gennaio 2017, su sollecitazione dell'interrogante allora Presidente della regione, è iniziata l'attività di redazione della documentazione, e risulta che, le «grandi dighe» sono dotate del documento di protezione civile, ma, ad oggi questo manca ancora per 4 dighe regionali e non sono ancora disponibili tutti i piani di emergenza;

è urgente lavorare a una programmazione pubblico-privata, dove anche il gestore della diga si faccia carico di responsabilità economiche per la sua sicurezza –:

quali iniziative i Ministri interrogati, per quanto di competenza, intendano adottare:

a) per contrastare il fenomeno di incidenti sul lavoro;

b) perché la struttura ministeriale responsabile delle dighe attui la vigilanza indispensabile per conoscere lo stato strutturale degli invasi, individuando quelle che necessitano interventi, con particolare attenzione a quelle prioritarie per rilevanti bacini di utenza in aree sismiche e ad elevato rischio idrogeologico;

c) per avere un riscontro sull'utilizzo delle risorse economiche già concesse per le infrastrutture in questione e quelle ancora necessarie e programmarne la loro destinazione ed assegnazione;

d) per avere la certezza dell'applicazione di un manuale di manutenzione costantemente aggiornato;

e) per instaurare una collaborazione con le regioni nella gestione degli invasi, in caso di interventi urgenti;

f) perché si pervenga, in tempi rapidi, al completamento della documentazione, che già la normativa aveva previsto dal 2014.
(4-02729)