“È fondamentale in questo momento pianificare ciò che deve avvenire nei prossimi anni”. Negli ultimi l’implementazione delle rinnovabili è andata a rilento” mentre “la prospettiva da qui al 2030 è di avere anche 7 GW l’anno. Ho sentito dire che bisogna agire sulle autorizzazioni e questo il governo lo sta facendo. Se un paio di anni fa le richieste di connessione alla rete ammontavano a qualche decina di GW. Ora stiamo parlando invece di 180 richiesti. Questo significa che abbiamo richieste per 2-3 volte il gap al 2030 e quindi non mancano né i progetti né i soldi”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Terna Stefano Donnarumma parlando a “L’Italia che Vogliamo”, le kermesse organizzata dalla Lega a Roma. “Probabilmente bisogna solo guardare alla filiera produttiva del mondo dell’energia su cui ci sono moltissime opportunità – ha aggiunto Donnarumma – Per fare ciò bisogna sviluppare una rete efficiente, cosa che stiamo facendo con l’ultimo piano strategico da 18 miliardi di euro”.
“L'accumulo è previsto intorno ai 10 GW fondamentalmente l’idropompaggio e le batterie, probabilmente un giorno potrà utilizzarsi anche l’idrogeno ma anche qui l’eccesso di burocrazia non ha favorito e non ne abbiamo fatti molti in questi anni. Noi chiediamo di essere coinvolti perché la normativa prevede che il Tso possa intervenire solo in caso di fallimento di mercato e probabilmente è sbagliato”, ha concluso Donnarumma chiedendo al sistema paese di “fare squadra” affinché operatori, autorità e Tso “facciano sinergie”. E di non avere “preconcetti sulle tecnologie energetiche”.