Politica30 Maggio 2022 17:20

Cingolani: Da sostituzione di gas russo 4-5 mld di mc di risparmio. Rigassificatori galleggianti arriveranno nel 2023 e nel 2024

L'Italia sostituirà i 29-30 miliardi di mc cubi di gas che attualmente riceve dalla Russia "con una strategia governativa che prevede un flusso di 25 miliardi di mc da nuovi fornitori. Stiamo andando verso un’autonomia energetica diversificando rispetto alla Russia”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani durante l'audizione che ha tenuto nelle Commissioni riunite Bilancio e Finanze, nell’ambito dell’esame del decreto sulle misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina. Cingolani, ripercorrendo tutti gli articoli di interesse del Mite nel Dl Aiuti, ha spiegato come la quantità totale di gas russo che verrà sostituito “non è identica, ci sono infatti 4-5 mld di mc assorbiti da una politica di risparmio e di rinnovabili proprio perché manteniamo la politica di decarbonizzazione prevista dai patti più recenti”, ha precisato il ministro, aggiungendo che “le nuove forniture saranno per metà provenienti dai gasdotti presenti nel sud e un’altra metà dal Gnl. Questo vuol dire che dovremo aumentare la capacità dio rigassificazione. Al momento ne abbiamo 3 che porteremo al 100% di regime dopodiché dovremo rigassificatore la componente extra con due rigassificatori galleggianti non ritenendo necessari farli a terra perché le esigenze che abbiamo prevedono dei tempi di sostituzione del gas russo molto stringenti – ha aggiunto Cingolani -. Quest’anno dovrebbero arrivare circa 5-6 mld di mc di gas nuovo, il prossimo anno circa 18 l’anno successivo, nella seconda metà del 2024 dovremo arrivare a regime sui 25 mld di mc concordati. I rigassificatori dovranno quindi essere attivati uno il prossimo anno e uno nel 2024” e “produrranno da 5 a 7 mld di mc l’uno”. “L’altro obiettivo fondamentale è arrivare con gli stoccaggi pieni al 90% entro quest’anno. Questi interventi sono indifferibili e urgenti e prevedono quindi un’autorizzazione unica, la nomina di commissari e tempi più brevi per l’approvazione”, ha ammesso Cingolani.

SONO LE COMPANY A FARE LA POLITICA ENERGETICA

“Lo Stato fa dei MoU cioè accordi quadro con altri Stati ma la politica energetica la fanno le company” e “quindi per forza abbiamo parlato con gli operatori non poteva essere diversamente”, ha poi chiarito il ministro rispondendo a una domanda. “Grazie a questi accordi le company possono poi andare a parlare con le company di quei paesi. L’Algeria ha un piano di fornitura di 1,2 mld dal secondo semestre di quest’anno, 6 il prossimo e 9 dal 2024 in poi. Il Congo partirà dal 2023 con 1,1 miliardi, arriverà a 2,1 nel 2024 e a 4,6 nel 2025. Naturalmente questi sono numeri dati dalle strutture tecniche di questi Stati non li abbiamo inventati. L’Angola partirà con 0,2 in questo semestre e andrà a 1 mld nel 2023, 24 e 25. Il combinato di altri Stati come Mozambico Nigeria e così via sarà di circa 0,9 nel 2023, 1,2 nel 2024 e 2,5 nel 2025. Questi sono numeri sono stati verificati dalle company con la protezione di questo ombrello di natura istituzionale che ha favorito che le compagnie chiudessero questi accordi”, ha chiarito il ministro.

COMMISSARI TERRANNO CONTO DI QUESTIONI AMBIENTALI

Sulla questione dei Commissari e il possibile bypass delle questioni ambientali “sarà fondamentale che il commissario tenga conto delle questioni ambientali, non chiudiamo un occhio. Preciso che stiamo cercando dei siti tecnicamente pronti” per i rigassificatori “che hanno quindi già condutture per l’allaccio. Altrimenti mai sarebbe possibile in tempi così brevi, 12-24 mesi” “riuscire a realizzarli”, ha poi precisato il ministro rispondendo ad alcune domande dei parlamentari.

PIANO RISPARMIO DA 30 A 25 MLD DI GAS

“Con gli accordi” stipulati con altri paesi “abbiamo assicurato circa 25 mld di mc di gas a regime dal 2025 in poi a cui arriveremo con una curva di crescita”. “Abbiamo fatto un piano di risparmio basato su contenimento di consumi termici ed elettrici, accelerazione rinnovabili, biocarburanti ed è pensato per risparmiare già quest’anno più di 2 mld di mc di gas, 7 il prossimo per arrivare a 11 nel 2025. Stiamo un po’ accelerando rispetto alla decarbonizzazione che ci aspettiamo”. “Credo che l’equazione sia mi libero di 30 mld di mc di gas e li sostituisco con 25” ma “attraverso rinnovabili e altre misure non basate su misure non draconiane”, ha concluso il ministro.

ORA IL MOMENTO PIU' DELICATO

“Sul gas è chiaro che abbiamo una situazione migliore di tutti i colleghi europei, il periodo più delicato però è questo. Siamo arrivati alla fine dell’inverno 2021-22 con gli stoccaggi ai minimi e il nuovo gas arriverà progressivamente e non c’è certezza che il gas russo continuerà a fluire” per cui “dobbiamo essere sicuri di arrivare entro alla fine dell’anno con gli stoccaggi piani, in questo modo non andremo in deficit. In questo momento il gas russo sta fluendo e non c’è emergenza ma data la situazione instabile non sappiamo cosa aspettarci. Al momento siamo intorno al 48-49% in netta risalita rispetto a qualche settimana fa. Se riusciamo a mettere 2 mld di mc al mese dovremo riuscirci”.

SUL PRICE CAP SPIEGATA NOSTRA PROPOSTA A PARTNER

Sul price cap, “abbiamo avuto modo di spiegare ai partner europei nel dettaglio le nostre proposte” e sono contento che il discorso sia stato inserito nel comunicato finale del G7. Vediamo cosa riusciremo a ottenere, molto probabilmente la Commissione avocherà a sé la possibilità di discutere sul price cap”.

RINNOVABILI IN ACCELERAZIONE

“Più che continuare a produrre semplificazioni dobbiamo fermarci e vedere come vanno” “posso dire che dato che siamo oggetti di critiche i dati di Terna che riguardano la potenza da fonti rinnovabili che entreranno in funzione nelle prossime settimane, nel 2022 nei primi 5 mesi sono già stati richiesti allacciamenti per 5,1 GW, 2 volte e mezzo gli allacciamenti del 2020 e nel 2021. C’è un’accelerazione senza precedenti”.

IDROELETTRICO, IL PARLAMENTO DECIDA

Le concessioni idroelettriche, “si prestano ora a un repowering dopo decenni di bassi investimenti. Anche qui non lo fa lo Stato ma i concessionari e si sta discutendo se mettere a gara tutto con pregi di libero mercato ma il difetto di evitare che si venga a fare shopping dall’estero. Oppure possiamo prolungare le concessioni ma questa discussione la sta facendo il parlamento e penso a breve si arriverà a una conclusione”.

RIFIUTI: GRUPPO LAVORO SU MATERIALI INERTI FINISCE LAVORI ENTRO GIUGNO

Sull’end of waste “è stato costituito il gruppo di lavoro ed entro giugno ci sarà il lavoro più importante sui materiali inerti. Stiamo lavorando corposamente su questo aspetto”, ha detto Cingolani che sui termovalorizzatori ha detto: "Il ministero ha prodotto il piano nazionale rifiuti e le regioni devono produrre la strategia regionale e la prima cosa che viene fatta è la valutazione della compatibilità tra i due piani. L’inceneritore è una prerogativa della regione: se vuole inserirlo deve farlo rispettando regole precise, esiste una gerarchia dei rifiuti” secondo cui la “prima cosa da abbandonare sono le discariche, poi gli inceneritori. Si deve quindi tendere al famoso trittico europeo del 65% riciclato il 25% incenerito e il 10% in discarica. Se un termovalorizzatore si fa, lo si fa per ridurre quel 10% da condurre in discarica”. “Se non va a ridurre quel 10% bisognerà capire cosa dice quel piano” perché “il ministero va a verificare le migliori tecnologie e la consistenza del piano con le regole nazionali ed europee”, ha concluso Cingolani.