Energia11 Maggio 2022 16:52

Cingolani: Autorizzazioni rinnovabili il triplo del 2021 in 4 mesi

"Dall'estate 2021 il percorso" di permitting "è stato accelerato, oggi siamo intorno ai 150 giorni di tempo medio, un'accelerazione che però non risolve il pregresso”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani rispondendo a un’interrogazione nel corso del Question time alla Camera. “Si è lavorato sul potenziamento delle strutture organizzative” come la nuova commissione Pnrr-Pniec ma “attenzione a evitare letture semplificative perché una parte dei progetti non è autorizzabile perché non è della giusta qualità" o a volte "perché stessi progetti si contendono lo stesso pezzo di terra o di mare”, ha precisato il ministro. Da inizio 2022 alla commissione Via “erano arrivate richieste per 1.060 MW di impianti rinnovabili, dal suo insediamento a maggio 2020 sono arrivate 688 istanze e a oggi ne sono state concluse 170", mentre "tra il 2013 e il 2019 sono giunte 244 istanze e ne sono state concluse 155". "Sulla commissione Via tradizionale c'è stata una accelerazione importante" con un numero di autorizzazioni "nell'ultimo biennio superiore a quello dei sei anni precedenti". Per quanto riguarda la commissione Pnrr-Pniec, “che lavora a tempo pieno, a marzo 2022 erano pervenuti 480 progetti per 9 GW complessivi" e "pur avendo avviato i lavori solo il 18 gennaio sono stati già autorizzati 2,5 GW. Il lavoro svolto in questi quattro mesi è circa il triplo rispetto all’anno precedente”, ha rilevato Cingolani. L’installazione di 60GW da qui al 2030 darebbero circa 90 TWh ma gli impianti dovrebbero essere installati soprattutto nel centro sud ma ciò comporterebbe una congestione della rete e anche in caso di distribuzione ideale sarebbe necessario installare sistemi di accumulo pari a 48 GWh o 80 a secondo degli studi con un costo di 15-25 miliardi e non è chiaro con quali fondi”, ha concluso Cingolani.