automotive5 Aprile 2024 18:34

Auto, ordinanza di Gualtieri beffa le auto storiche nonostante il Tar. Iscrizioni Asi dopo 11/2023 non valgono. IL TESTO

Dal 1° aprile Roma blocca l'accesso alla fascia verde per le auto più inquinanti, ma l'ordinanza del Comune beffa le auto storiche nonostante la sentenza favorevole del Tar.

La Capitale, a partire dal 2026, vuole introdurre una Congestion Charge all'interno dell'anello ferroviario della città e il progetto prevede che anche i residenti all'interno dell'area dovranno pagare un quota per utilizzare l'auto per gli spostamenti. Le limitazioni quindi non riguarderanno solamente i cittadini che risiedono fuori zona, ma ci sarà una discriminante in base al tipo di veicolo utilizzato: i più recenti pagheranno meno e probabilmente le elettriche potrebbero essere esentate.

Intanto il Campidoglio, lo scorso 27 marzo, ha emanato una nuova ordinanza che vieta l'accesso e della circolazione dal lunedì al sabato (ad esclusione dei giorni festivi infrasettimanali), dalle ore 00.00 alle ore 24.00, nell'area del territorio di Roma Capitale delimitata dal perimetro coincidente con quello della Z.T.L. "Fascia Verde" ai seguenti veicoli:

a) autoveicoli alimentati a benzina e a gasolio "Pre-Euro 1", "Euro 1" ed "Euro 2";
b) autoveicoli alimentati a gasolio "Euro 3";
c) ciclomotori e motoveicoli alimentati a benzina e a gasolio "Pre-Euro 1" e "Euro 1".

Alcune categorie, come gli invalidi o i veicoli di sicurezza saranno esentati, ma di queste non fanno parte le auto storiche, nonostante una sentenza del Tar molto chiara.

Il TAR del Lazio con Sentenza n.15408/2023 del 18 ottobre 2024 ha accolto un ricorso contro le limitazioni alla circolazione messe in atto dalla Regione Lazio e dalla Giunta di Roma ai danni dei veicoli storici. Si evince dalle motivazioni in particolare che, sulla scorta di quanto già avvenuto con pronunce analoghe in altre regioni e grandi città, ciò che i giudici non accettano è che le auto storiche siano trattate alla stregua di normali veicoli inquinanti, questo soprattutto per il loro numero esiguo, pari a meno dello 0.30% di quelli circolanti in città, che non può influire sull'inquinamento atmosferico.

In particolare la sentenza individua individua come valore di pari dignità costituzionale la tutela del patrimonio storico e culturale in cui il motorismo storico a pieno titolo si iscrive. Il bilanciamento tra i due rende necessaria una disciplina diversa per i mezzi che arricchiscono il patrimonio storico e culturale stesso rispetto a quelli che, pur in presenza di specifiche tecniche simili o identiche dei motori, non lo fanno.

Ma il Comune di Roma non ha preso atto della decisione del Tribunale amministrativo, tanto che nell'ordinanza è presente una deroga che però prevede un accesso alla circolazione "dalle ore 20.00 del venerdi ale ore 24.00 del sabato, per gli autoveicoli, motoveicoli di interesse storico e collezionistico di cui all'art. 60 del D.Lgs. n.285/1992 e ss.mm.ii. ("Nuovo codice della strada") e per i ciclomotori ultratrentennali dotati di certificato di rilevanza storica. Tale deroga è valida fino a quando la Regione Lazio non avrà effettuato le proprie valutazioni e determinazioni da assumere ni esecuzione della Sentenza del TAR del Lazio n. 15408/2023 (richiamata ni premessa), ed è applicata limitatamente ai veicoli che risultano iscritti negli appositi registri ala data del 01/11/2023 reiterando el disposizioni di cui ala precedente Ordinanza Sindacale n. 115 del 31/10/2023".

In pratica un veicolo di valore storico, iscritto regolarmente all'Asi e con tutte le certificazioni in regola, se registrato in data successiva al 1 novembre 2023 non potrà più entrare all'interno della Fascia Verde nemmeno tra le 20 del venerdì e le 24 del sabato, una beffa per i collezionisti che hanno investito su un patrimonio storico, meccanico e di design che ha reso famosa l'Italia in tutto il mondo.

Qui è possibile leggere l'ordinanza del Comune di Roma

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