Energia30 Maggio 2022 10:09

Secondo i manager nelle imprese manca una strategia chiara per contrastare il caro-energia e il caro materie prime. I maggiori costi ricadono sul prezzo del prodotto finito e sulle famiglie

Roberto La Caria, STM: “Gli aumenti dei prezzi industriali creano un circolo vizioso: pesano sul consumatore, causando una dinamica inflattiva e una possibile riduzione dei consumi che si riverserebbe a sua volta sulla filiera produttiva. La dinamica inflattiva, inoltre, ha comportato un aumento dei tassi di interesse applicati al debito, con un impatto negativo su tutto il sistema economico”

L’aumento del costo dell’energia e delle materie prime sta mettendo in difficoltà molte imprese e famiglie italiane. Secondo l’analisi condotta da Studio Temporary Manager (STM), società specializzata nei servizi di Temporary manager, quasi sette manager C Level su dieci per bilanciare l’aumento dei costi ha dovuto aumentare i prezzi del prodotto finito.

Un impatto che riguarda tutti e ha conseguenze dirette sulla vita quotidiana delle persone, con i trasporti e i beni di prima necessità diventati sempre più cari.

Lo rilevano gli ultimi dati Istat diffusi, che hanno registrato una forte accelerazione dei prezzi, con l’inflazione cresciuta del + 6,3% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Ma ad essere colpito è anche il carrello della spesa. Secondo un’indagine di Assoutenti, infatti, in un solo mese, il costo della pasta ha subito un incremento fino al +15,6%, mentre il pane è rimasto di poco sotto il +10%.

Una indagine di Unioncamere preannuncia un ulteriore incremento dell’inflazione nel bimestre aprile-maggio, con aumenti medi del +3,5% rispetto al bimestre precedente sui prezzi dei 46 prodotti alimentari più richiesti dal mercato e una crescita su base annua che potrebbe raggiungere il +12,7%.

“È evidente come gli aumenti dei prezzi industriali siano oggi arrivati al consumatore, causando una dinamica inflattiva ma anche una possibile riduzione dei consumi che si riverserebbe a sua volta sulla filiera produttiva –commenta Roberto La Caria, Socio e Amministratore Delegato di Studio Temporary Manager–. La dinamica inflattiva ha comportato, inoltre, un aumento dei tassi di interesse applicati al debito, con conseguente aumento degli oneri finanziari a carico delle aziende dimostrando come gli effetti negativi si stiano diffondendo a tutto il sistema economico.”

In questa fase delicata, qual è il giudizio dei manager sul caro-energia? Secondo lo studio di STM, nonostante i prezzi dei prodotti energetici regolamentati siano calati del 12% nelle ultime settimane, quasi la metà (49%) rimane comunque molto preoccupato dalla situazione attuale, anche in considerazione dell’aumento dei prezzi delle materie prime, e il 47% dichiara di non avere una strategia chiara o non si sta muovendo in modo efficace a causa di manager inadeguati.

Tutto questo ha già avuto effetti importanti sulle imprese, come la riduzione dei margini di guadagno (per il 45% degli intervistati) o la riduzione della liquidità aziendale (38%). E per il 16% l’azienda ha dovuto ridurre l’attività. Una situazione che, se non migliorerà, costringerà le aziende, secondo il 55% dei manager, ad aumentare ulteriormente il costo del prodotto finito con il rischio di un calo della domanda.

“Le aziende devono immediatamente reagire per evitare, oltre all’erosione dei margini, anche l’effetto negativo sui flussi di cassa determinato da un possibile calo della domanda e dall’aumento degli oneri finanziari, tale da compromettere in alcuni casi addirittura la continuità aziendale –continua Roberto La Caria– Chi è alla guida dell’impresa deve controllare in primo luogo i flussi di cassa e avere un efficace controllo di gestione industriale per gestire in modo attento i propri costi di produzione e comprendere quali altri costi possano essere contenuti a favore del margine e dei flussi finanziari. Eppure, come dimostra la ricerca, spesso gli attuali manager sono inadeguati per affrontare una situazione sicuramente straordinaria. In questo contesto la figura del Temporary Manager, proprio per la sua esperienza, flessibilità, velocità di intervento e preparazione, oltre ad una maggiore freddezza e lucidità, può avere un ruolo chiave per supportare gli imprenditori in questa fase delicata della vita aziendale.”