Energia9 Ottobre 2023 15:29

Rischio impennata prezzi carburanti con la guerra in Israele: il Mimit lancia l’allarme

Questa mattina i prezzi dei carburanti mostravano una tendenza al ribasso. Tanto che secondo la rilevazione quotidiana diffusa dal Ministero delle Imprese e del made in Italy, il prezzo della benzina in modalità self in autostrada era sceso a 2,024 euro al litro (-2 centesimi) mentre il prezzo medio del gasolio era calato a 2 euro (-14 millesimi). Scendendo addirittura sotto i 2 euro sulla rete normale. C’è il rischio però che la guerra in Israele possa portare a un aumento dei prezzi.

Il trend al ribasso, ha infatti affermato il Mimit in una nota, “potrebbe purtroppo subire delle conseguenze negative a causa delle turbolenze sui mercati derivanti dall'attacco di Hamas a Israele e da quanto potrà conseguirne, come si evidenzia anche dall'impennata del prezzo del Brent nella giornata di oggi, cresciuto a più di 87 dollari". Per questo il ministero ha comunicato di tenere alta l’allerta su questo fronte “attraverso le strutture di monitoraggio preposte".

L’allarme è arrivato anche dalle associazioni dei consumatori. Per il Codacons gli effetti della guerra in Israele potrebbero sentirsi da subito sulle tasche degli italiani, con un impatto fino a +390 milioni di euro al mese solo per i costi legati ai rifornimenti di carburante.

Il calo dei listini alla pompa registrato negli ultimi giorni in Italia rischia di essere del tutto vanificato dagli effetti della guerra tra Hamas e Israele – spiega l’associazione – Sappiamo che ogni aumento delle quotazioni petrolifere si riflette in modo pressoché immediato sui prezzi di benzina e gasolio, e già domani potremmo assistere ad un assestamento al rialzo dei listini presso i distributori. Un danno evidente per le tasche dei cittadini: un aumento di 10 centesimi di euro al litro per benzina e gasolio equivale ad un maggior esborso pari a +5 euro a pieno, con un impatto stimabile in +390 milioni di euro al mese per le famiglie italiane solo per la voce rifornimenti di carburante. A tale effetto diretto occorrerebbe poi aggiungere quello indiretto legato ai prezzi al dettaglio – aggiunge il Codacons - In presenza di rialzi per benzina e gasolio i listini dei prodotti trasportati, a partire dagli alimentari, subirebbero un aggravio come conseguenza dei maggiori costi di trasporto, con ulteriori ripercussioni negative per le famiglie.

Secondo Assoutenti il prezzo del gas è balzato stamattina a 41,40 euro al megawattora con un aumento dell'8,3% legato alle paure dei mercati per una escalation della guerra in Israele, spiega l’associazione. Che con un incremento medio delle tariffe del +15% sia per la luce che per il gas, la bolletta dell'energia elettrica salirebbe di 115 euro annui a famiglia rispetto alle attuali tariffe, portando la spesa della luce e quota 879 euro. La bolletta del gas salirebbe invece a 1.526 euro annui a nucleo, con un incremento pari a +199 euro annui; un rincaro complessivo tra luce e gas di +314 euro annui a famiglia con una spesa totale per le forniture energetiche che volerebbe a quota 2.405 euro all'anno a nucleo.