Il presidente turco Tayyip Erdogan, commentando i risultati dei colloqui tenutisi il 13 ottobre ad Astana con il suo omologo russo Vladimir Putin ha confermato che la Turchia diventerà il prima possibile un hub internazionale del gas, in particolare la Tracia la regione “europea” del paese.
"La Tracia è il luogo più adatto per l'hub. Insieme al presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, abbiamo incaricato i ministri dell'Energia di avviare i relativi lavori. Abbiamo un centro di distribuzione nazionale per il gas, ma presto sarà internazionale. Non ci saranno ritardi. Saranno prese tutte le misure necessarie in termini di sicurezza", ha detto Erdogan a TRT.
Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha affermato che i presidenti di Russia e Turchia Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan hanno già dato istruzioni per lavorare sulla possibilità di creare un hub del gas sul territorio del Paese. "Sono state immediatamente date istruzioni da entrambi i presidenti - proprio durante i negoziati - per lavorare su questo tema. Sono state persino discusse varie opzioni", ha affermato.
Passando ai numeri la Russia può potenzialmente esportare in Europa attraverso la Turchia e il Mar Nero circa 63 miliardi di metri cubi di gas all'anno, ha affermato il vice primo ministro russo Alexander Novak in un'intervista all'agenzia Anadolu. "South Stream è stato progettato per quattro linee con una capacità di circa 63 miliardi di metri cubi. Queste capacità potenziali, in caso di domanda, possono essere utilizzate per fornire gas ai consumatori europei attraverso il Mar Nero e la Turchia, a condizione che i relativi gasdotti possano essere operato in modo affidabile e sicuro", ha detto Novak.
Allo stesso tempo, Novak ha aggiunto che la Russia non è interessata a fornire gas a prezzi elevati perché ciò porterebbe a un’accelerazione nell’adozione di fonti rinnovabili.