“Il dibattito nelle commissioni è stato molto proficuo ed ha consentito di migliorare il testo. Il Piano è ovviamente un quadro di riferimento valoriale e ideale della strategia politica che l’Italia vuole portare avanti nel continente africano. Questo continente con le sue risorse e materie prime contribuisce allo sviluppo delle nostre economie ed abbiamo l’obbligo morale di garantire in cambio sviluppo e prosperità. Può essere occasione di grande sviluppo economico per la nostra società ma ci sono anche criticità su sicurezza e instabilità, da qui l’interesse strategico per il continente da parte di Italia e Ue. Le strategie messe in campo finora non hanno dato i risultati sperati. L’Italia non ha la presunzione di cambiare da sola il destino dell’Africa ma ha il dovere di impegnarsi in questo.”
Così il vice ministro Affari Esteri Edmondo Cirielli in occasione della discussione generale del disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto 15 novembre 2023, n. 161, recante disposizioni urgenti per il "Piano Mattei" per lo sviluppo in Stati del Continente africano (approvato dal Senato) (C. 1624).
“Abbiamo il dovere morale di portare avanti una nuova politica che preveda lo sviluppo delle infrastrutture africane e di valorizzare le risorse umane. Il gran numero di giovani nel continente africano può essere una grande opportunità per l’Africa e l’Europa.
L’Italia deve poi svolgere -e lo sta facendo già- il suo grande ruolo sulla sicurezza alimentare e sulla resilienza dei sistemi agroalimentari.
Il Piano Mattei rappresenta allora l’occasione per svolgere un ruolo centrale dal punto di vista geo politico ed anche etico.
Bene poi il coinvolgimento da parte di tutto l’apparato pubblico, a partire dai ministeri, fino alle aziende pubbliche, oltre che la messa a sistema del lavoro svolto dalle università o da quello che può svolgere il sistema bancario o delle imprese pubbliche e private. Tutto questo già avviene in parte ma occorre un coordinamento complessivo.
Il Piano nel concreto verrà delineato nel confronto con le nazioni africane che avverrà nell’ambito della conferenza Italia-Africa convocata a fine gennaio nel nostro paese. Tutto ciò avverrà nel segno di un nuovo modello di cooperazione, non predatoria ma una partnership paritaria. L’iniziativa deve servire a mettere in movimento le idee già nate in ambito Ue, così da far sì che ci siano sempre più risorse per il piano di sviluppo congiunto Africa-Europa.”