Morgan Stanley ha aumentato del 36% le sue previsioni sulla domanda globale di petrolio per il 2023, con un aumento di 1,9 milioni di barili al giorno.
Morgan Stanley ha alzato del 36% le sue previsioni sulla domanda globale di petrolio per quest'anno, citando il riavvio economico della Cina e l'aumento della domanda di viaggi aerei.
La banca d'investimento ora prevede che la domanda di petrolio quest'anno aumenterà di 1,9 milioni di barili al giorno, rispetto a una precedente previsione di crescita della domanda pari a 1,4 milioni di barili al giorno, ha riferito Reuters, citando una nota degli analisti di Morgan Stanley.
"Gli indicatori di mobilità per la Cina, come la congestione, sono in costante aumento", afferma la nota, aggiungendo che "gli orari dei voli hanno rafforzato le prospettive per la domanda di carburante per aerei".
Tuttavia, ciò potrebbe non portare a un sostanziale deficit nei mercati petroliferi globali, poiché la banca si aspetta che l'offerta russa compensi parte di tale domanda.
Anche così, i mercati petroliferi stanno per entrare in una carenza nella seconda metà dell'anno, spingendo i prezzi del greggio Brent tra 90 e 100 dollari al barile. Si tratta comunque di una revisione al ribasso delle precedenti previsioni sui prezzi degli analisti della banca, che prevedevano che il Brent raggiungesse i 100-110 dollari al barile nella seconda metà dell'anno.
"In precedenza avevamo stimato un calo di circa 1 mb/g su base annua nel 2023, che abbiamo moderato a 0,4 mb/g", hanno detto a proposito della produzione di petrolio russa.
Nel frattempo, Goldman Sachs prevede che il greggio Brent potrebbe non raggiungere i 100 dollari fino alla fine dell'anno, rivedendo le precedenti aspettative che ciò accada molto prima, verso la metà del 2023. Le ragioni della revisione addotte dagli analisti della banca sono state l'aumento della produzione in Russia e negli Stati Uniti che potrebbe spingere il mercato verso un moderato surplus quest'anno.