AI Intelligenza Artificiale5 Luglio 2024 18:11

Intelligenza artificiale, l’Ue pensa allo spazio per i suoi data center

Roma - L'intelligenza artificiale (IA), l'apprendimento automatico e altre tecnologie ad alta intensità energetica stanno facendo schizzare alle stelle la domanda globale di energia. Con un numero crescente di aziende tecnologiche che introducono software di IA e diversi settori che incorporano queste tecnologie nelle loro attività quotidiane, la domanda globale di energia sta crescendo, senza alcun segno di rallentamento nel prossimo futuro. Nel frattempo, i governi di tutto il mondo stanno spingendo per un passaggio dai combustibili fossili a favore di alternative rinnovabili, incoraggiando persone e aziende a ridurre la loro domanda di energia e decarbonizzare. La crescente domanda di energia per alimentare tecnologie come l'IA è in contrasto con la transizione green globale, il che sta portando i ricercatori a cercare modi alternativi per alimentare queste tecnologie in modo sostenibile.

Con l'AI in crescita in popolarità e le aziende tecnologiche che lavorano rapidamente per migliorarla, si prevede che il mercato dell'intelligenza artificiale raggiungerà quasi 2 trilioni di dollari entro il 2030.

Ciò significa che si prevede che il mercato globale dei data center modulari crescerà fino a 81,2 miliardi di dollari entro il 2030, dagli attuali 25,8 miliardi $. Si prevede che il consumo totale di elettricità globale dai data center salirà fino a 1.000 terawattora entro il 2026 , almeno stando ai dati dell’Agenzia internazionale per l’energia, equivalente alla domanda di elettricità del Giappone. Ciò è dovuto in gran parte al fatto che i data center AI richiedono circa tre volte più energia rispetto ai data center convenzionali.

Le aziende tecnologiche stanno cercando sempre nuovi modi per alimentare le loro operazioni nei data center in modo sostenibile, investendo molto in energia verde. Ad esempio, nel 2023, Microsoft ha annunciato che avrebbe investito nell'energia nucleare per alimentare le sue ambizioni di intelligenza artificiale. Tuttavia, gli esperti di energia temono che l'energia verde utilizzata per alimentare i data center possa ridurre l'energia rinnovabile disponibile per i consumatori e altri settori, costringendoci a fare affidamento sull'energia proveniente da combustibili fossili per molto più tempo.

Ciò ha portato governi e aziende private a investire in ricerca e sviluppo in progetti di energia alternativa. L'UE sta attualmente finanziando lo studio ASCEND da 2,1 milioni di dollari, valutando il potenziale di inviare data center nello spazio per ridurre l'onere energetico. Lo studio Advanced Space Cloud for European Net zero emission and Data sovereignty, della durata di 16 mesi, ha valutato la fattibilità del lancio di data center in orbita. Il progetto è gestito da Thales Alenia Space per la Commissione Europea. Damien Dumestier, il project manager, ha spiegato a Cnbc : "L'idea è di eliminare parte della domanda di energia per i data center e di inviarli nello spazio per beneficiare di energia infinita, ovvero l'energia solare".

Il progetto ha valutato il potenziale di lancio di data center nello spazio a un'altitudine di 1.400 km, circa tre volte superiore a quella della Stazione Spaziale Internazionale. ASCENT mira a inviare 13 blocchi di data center spaziali, con una capacità di 10 MW, entro il 2036. Ogni blocco di costruzione misurerebbe circa 6.300 metri quadrati e avrebbe la capacità per il proprio servizio di data center. Per ridurre l'onere sul settore energetico, ASCENT mira in definitiva a lanciare 1.300 blocchi entro la metà del secolo, per raggiungere 1 GW.
Lo studio ha valutato l'impatto ambientale previsto dell'utilizzo di questo metodo per alimentare i data center. I ricercatori hanno scoperto che la riduzione delle emissioni di carbonio richiederebbe lo sviluppo di un nuovo tipo di lanciatore che produce circa 10 volte meno emissioni rispetto alle opzioni attuali. Ci sono 12 aziende che partecipano allo studio e ArianeGroup sta attualmente sviluppando nuove tecnologie di lanciatori per rendere ciò possibile, con l'obiettivo di introdurre il primo lanciatore ecologico entro il 2035.

Mentre i data center spaziali otterrebbero accesso a livelli maggiori di energia solare, senza dover affrontare interruzioni meteorologiche, ci sono preoccupazioni sulla quantità di carburante per razzi richiesta per mantenere la struttura in orbita. Un data center da 1 MW potrebbe richiedere circa 280.000 kg di carburante per razzi all'anno per mantenerlo in un'orbita bassa, il che costerebbe circa 140 milioni di dollari nel 2030. I critici ritengono che, a causa degli elevati costi coinvolti, sia improbabile che questa soluzione venga utilizzata su larga scala, essendo distribuita solo per servizi chiave specifici, come militari/sorveglianza, radiodiffusione e telecomunicazioni.

Lo studio di fattibilità ha comunque mostrato risultati promettenti. Christophe Valorge, Chief Technology Officer di Thales Alenia Space, ha dichiarato: "I risultati dello studio ASCEND confermano che l'implementazione di data center nello spazio potrebbe trasformare il panorama digitale europeo, offrendo una soluzione più ecologica e sovrana per l'hosting e l'elaborazione dei dati. Siamo orgogliosi di contribuire a un'iniziativa che supporta gli obiettivi net-zero dell'Europa e rafforza la sua sovranità tecnologica", si legge su The Engeneer.

https://www.theengineer.co.uk/content/news/feasibility-study-on-space-based-data-centres-shows-promising-results/