Energia27 Luglio 2022 11:52

I flussi di gas russi calano ancora. Eni: oggi 27 mln di mc rispetto ai 34 dei giorni scorsi

Stoccaggi italiani al 71% secondo Snam, pari a 16,5 mld di metri cubi, la quantità maggiore in Europa

Altra giornata di passione per i consumatori europei di gas: la Russia ha consegnato meno combustibile oggi, un flusso già ridotto da inizio settimana per una ridotta capacità del Nord Stream 1 paventata da Mosca per problemi tecnici sul gasdotto.

Stando a quanto riferito da Reuters, i flussi fisici attraverso il Nord Stream 1 sono crollati a 14,4 milioni di kilowattora all'ora (kWh/h) da circa 28 milioni di kWh/ha del giorno prima.

Gascade, il gestore della rete di trasmissione del Gas tedesca ha confermato che sulla rete del Nord Stream il flusso è pari al 20% della capacità. Anche Eni ha annunciato il calo della capacità: Gazprom ha infatti comunicato per la giornata di oggi una consegna di volumi di gas pari a circa 27 milioni di metri cubi, a fronte di consegne giornaliere pari a circa 34 milioni di metri cubi effettuate nei giorni scorsi.

La capacità complessiva di stoccaggio gestita dal gruppo Snam al 30 giugno 2022, comprensiva dello stoccaggio strategico, risulta pari a 16,5 miliardi di metri cubi, la più elevata in Europa. Alla data del 25 luglio  2022 l'azienda italiana, nel ruolo di acquirente di ultima istanza per sostenere il riempimento degli stoccaggi, ha provveduto ad acquistare e immettere
in stoccaggio circa 2 miliardi di metri cubi di gas, di cui circa 760 milioni di metri cubi per il funzionamento dell'infrastruttura, portando la percentuale di riempimento a circa il 71% della capacità
complessiva, in linea con il progressivo raggiungimento dell'obiettivo di riempimento di almeno il 90% della capacità di stoccaggio nazionale.

Klaus Mueller, capo dell'autorità di regolamentazione della rete tedesca, ha affermato che il Paese potrebbe ancora evitare una carenza di gas che ne indurrebbe il razionamento. "La cosa cruciale è risparmiare gas", ha detto Muelle all'emittente Deutschlandfunkr. "Mi piacerebbe sentire meno lamentele, e al contrario cosa stiamo facendo per il settore".

I gruppi industriali tedeschi, tuttavia, hanno avvertito che le aziende potrebbero non avere altra scelta che tagliare la produzione per ottenere maggiori risparmi, aggiungendo che potrebbe essere possibile il passaggio dal gas naturale ad altri combustibili più inquinanti.

Intanto i prezzi sono schizzati verso l'alto: al Ttd dopo il picco a 227,5 euro per megawattora in avvio si è raggiunto un minimo di 194,57 euro, anche se il contratto con scadenza agosto viene trattato a oltre i 207 euro.