Energia9 Gennaio 2024 15:12

Da domani al via il mercato libero del gas ma le bollette non scenderanno (anzi)

Prezzo del gas in discesa alla Borsa di Amsterdam in questo primo scorcio di nuovo anno. In queste ore il valore si aggira attorno ai 31,3 euro al MWh, lo stesso livello di novembre 2021 vale a dire prima dell’inizio della crisi energetica innescata dal conflitto tra Russia e Ucraina.

Basti pensare che all’apice dell’emergenza ad agosto 2022 i prezzi toccarono i 340 euro al MWh mentre prima della crisi, nell’estate del 2021 i valori si aggiravano sui 20 euro.

Nessuna ripercussione sulle bollette degli italiani

Eppure il prezzo non dovrebbe avere alcuna ripercussione sulle bollette degli italiani per tutto il 2024. La ragione? In questi due anni le bollette sono state alleggerite artificialmente da misure di calmiere del governo come l’Iva al 5% e il taglio degli oneri di sistema che hanno tenuto bassi i costi. Misure che invece, ora, non ci sono più e che produrranno un riallineamento verso l’alto dei costi. Ciò assieme all’avvio del mercato libero che scatterà domani che sta portando non poche polemiche.

Fratoianni: prezzo gas si abbassa ma bollette per italiani aumenteranno per ‘tassa meloni’

"Il prezzo del gas sta scendendo e sta raggiungendo i minimi dal 2021. Un'ottima notizia per gli italiani? No, perché la prossima bolletta del gas aumenterà almeno del 9%. Pare impossibile ma purtroppo è così. A causa del ritorno dell'Iva e degli oneri di sistema, infatti, stabilito dal governo, gli italiani avranno più di 200 euro da pagare in bolletta" ha scritto su Facebook il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. "Una tassa occulta, una 'tassa Meloni’ cui si aggiungeranno anche le difficoltà per la fine del mercato tutelato. Ma Meloni evidentemente si occupa solo della sua candidatura alle europee. Truffe su truffe".

Consumatori sul piede di guerra

Critiche per i costi del gas sono arrivate soprattutto dalle associazioni dei consumatori che hanno evidenziato come le offerte del mercato libero siano sostanzialmente meno convenienti di quelle del mercato tutelato.

Codacons: da domani addio a mercato tutelato, ecco le conseguenze per famiglie

Prendendo in esame le migliori offerte degli operatori presenti sull’apposito comparatore pubblicato sul sito di Arera, e considerato il consumo medio di una famiglia “tipo” pari a 1.400 metri cubi annui per cottura cibi, riscaldamento e produzione di acqua calda, si scopre che i contratti a prezzo fisso sono sensibilmente più costosi rispetto alle tariffe praticate agli utenti “vulnerabili”, quelli cioè che rimarranno nel regime di maggior tutela – spiega il Codacons – La bolletta media del gas, approfittando delle migliori offerte attualmente presenti nelle principali città italiane, si attesta infatti a 1.905,43 euro annui a nucleo, più pesante del 14,56% rispetto alla bolletta media stimata da Arera per il 2024 per gli utenti che rimarranno nel mercato tutelato (considerato anche il ritorno dell’Iva al 10% e al 22% a partire da gennaio). Una differenza che equivale ad una maggiore spesa in media pari a +242,28 euro a famiglia su base annua.

La situazione cambia se si sceglie un contratto a prezzo variabile, ossia indicizzato all’andamento dei mercati: in questo caso la bolletta media del gas, considerando solo la migliore offerta nelle varie città, si attesta a 1.620,55 euro annui, con un risparmio di appena il -2,57% rispetto alle tariffe del tutelato del 2024, pari ad una minore spesa di -42,97 euro all’anno a famiglia.

Per le offerte variabili, rispetto ai contratti a prezzo fisso del mercato libero, la differenza è attualmente pari a -284,88 euro a famiglia su base annua (sempre considerando solo le migliori offerte nelle singole città) – analizza il Codacons – Un risparmio tuttavia fittizio, considerando che al salire dei prezzi dell’energia sui mercati, le tariffe praticate agli utenti subiranno un conseguente aumento.

“Il passaggio al mercato libero si conferma una sciagura per i consumatori, e in base alle nostre previsioni il bilancio al termine dell’operazione sarà negativo, con un aggravio di spesa per le forniture di gas ed un generale peggioramento delle condizioni economiche praticate agli utenti” commenta il presidente Carlo Rienzi.

Unc: Roma e Milano solo 3 offerte del libero meno care

A Roma, per il gas, ci sono appena 3 offerte del mercato libero più convenienti sia della PLACET che della vulnerabilità su un totale di 458 offerte, lo 0,66%. Anche a Milano sono solo 3 su 479 offerte, appena lo 0,63%. "I risultati sono a dir poco scoraggianti. Non solo sono quasi inesistenti le offerte del mercato libero più convenienti, ma il rischio non è solo quello di pagare qualche decina di euro in più all'anno rispetto alla bolletta che si sta pagando ora, ma quello di cadere in una vera e propria trappola e finire per avere bollette da infarto da 8 mila, 6 mila, 4 mila euro" afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell'Unione Nazionale Consumatori.

"Per questo suggeriamo ai consumatori di non farsi prendere dal panico e di non affrettare le loro scelte, anche perché una di queste può essere anche quella di non fare nulla, visto che potrebbe essere più conveniente non passare ora a un nuovo fornitore del mercato libero ma restare dove si è, sia che si sia clienti vulnerabili che non vulnerabili. Ci sono, ad esempio, offerte della PLACET per il gas molto competitive e oggi sul Portale Offerte potete scoprirlo inserendo gli appositi codici" prosegue Vignola.
"Nessuno resterà senza gas dopo il 10 gennaio come alcuni operatori di call center scorretti vogliono far credere. La continuità del servizio è sempre garantita. Non bisogna cambiare fornitore rispondendo a una proposta telefonica o porta a porta, anche se è dipinta come la migliore del mondo. Il venditore bisogna sempre andare a cercarselo andando sul Portale offerte di Arera e inserendo i propri consumi" conclude Vignola.

Ecco i risultati della ricerca effettuata ipotizzando che i consumi siano quelli di una famiglia tipo (ossia 1.400 metri cubi annui), che il gas sia utilizzato per tutti gli usi (cucina, produzione di acqua calda sanitaria e riscaldamento), considerando prezzi variabili e non fissi:

1) ROMA. Inserendo per il gas l'offerta PLACET a prezzi variabili del principale operatore della città, quella dedicata ai clienti domestici non vulnerabili gas attualmente serviti in tutela che non effettuano alcuna scelta di un’offerta nel mercato libero, con la tutela della vulnerabilità si pagheranno 1.797,20, 1.798,25 euro per la PLACET, appena 1,05 euro in più.
Ci sono appena 3 offerte del mercato libero più convenienti sia della PLACET che della vulnerabilità su un totale di 458 offerte, lo 0,66% (4 sono migliori della sola PLACET).
Tutte le altre costano di più e si può arrivare a pagare fino a 8.601,84 euro all'anno, ben +6.803,59 in più della PLACET e +6.804,64 in più rispetto alla tutela della vulnerabilità.
La più conveniente è pari a 1.754,51 euro, -43,74 euro rispetto alla PLACET e -42,69 rispetto alla tutela della vulnerabilità.

2) MILANO. Inserendo per il gas l'offerta PLACET a prezzi variabili del principale operatore della città, quella dedicata ai clienti domestici non vulnerabili gas attualmente serviti in tutela che non effettuano alcuna scelta di un’offerta nel mercato libero, con la tutela della vulnerabilità si pagheranno 1597,51 euro, con la PLACET 1679,50, ossia 81,99 euro in più rispetto alla tutela della vulnerabilità.
Ci sono solo 3 offerte del mercato libero più convenienti sia della PLACET che della vulnerabilità su un totale di 479 offerte, appena lo 0,63%. Ce ne sono 18 più convenienti rispetto della PLACET sul totale di 479, ossia il 3,76%.
La più conveniente è pari a 1.554,46, 43,05 euro in meno rispetto alla vulnerabilità, 125,04 euro in meno della PLACET. Ma il vero problema, è che la più cara può farvi arrivare a pagare una bolletta di 8.401,79 euro all'anno, ben +6.722,29 euro in più rispetto alla PLACET e 6.804,28 euro rispetto alla tutela della vulnerabilità.

Assoutenti: a Roma i contratti a prezzo fisso più costosi, a Milano la maggiore convenienza

Anche Assoutenti ha realizzato una indagine in 20 città italiane sui nuovi costi delle forniture che dovranno affrontare le famiglie con il passaggio al mercato libero. Nello specifico l’associazione ha messo a confronto le migliori offerte reperibili sul “Portale offerte” di Arera, sia per i contratti a prezzo fisso che per quelli a tariffa variabile, per una famiglia che consuma 1.400 metri cubi di gas all’anno.

Per quanto riguarda i contratti a prezzo fisso, a Roma si registra la spesa maggiore per chi oggi sceglie un operatore del mercato libero: la migliore offerta prevede infatti una bolletta media annua del gas da 2.045 euro – spiega Assoutenti – Al secondo posto tra le principali città si piazza Catanzaro, con una bolletta media da 2.032 euro annui a famiglia, seguita da Palermo con 2.024 euro. Sul fronte opposto, la città con la migliore offerta a prezzo bloccato è Milano: una famiglia che oggi passa al mercato libero si ritrova una bolletta da 1.816 euro annui (offerta migliore sul portale Arera) con un risparmio pari a 229 euro rispetto a Roma. Seguono Trieste, Bolzano e Trento con una bolletta media del gas di circa 1.837 euro annui.

Anche per i contratti a prezzo variabile, ossia quelli indicizzati all’andamento del costo dell’energia, Roma detiene il primato della bolletta “stimata” più cara, con una media di 1.754 euro annui a famiglia scegliendo oggi l’offerta più conveniente sul sito di Arera. Seguono Catanzaro (1.739 euro annui) e Palermo (1.723 euro annui). La città con il contratto a prezzo variabile più conveniente è Trento, con una bolletta media stimata in 1.553 euro annui a famiglia, seguita da Trieste, Bolzano e Milano con circa 1.554 euro.

“In linea di massima i cittadini che risiedono al sud Italia appaiono i più penalizzati dallo stop al mercato tutelato del gas, in quanto le offerte degli operatori presentano condizioni economiche più svantaggiose – afferma il presidente onorario di Assoutenti, Furio Truzzi – In tutte le città monitorate le offerte a prezzo fisso sono sensibilmente più costose rispetto alle tariffe del mercato tutelato, ed emerge una carenza di reale concorrenza tra operatori, al punto che per ogni provincia si registrano in media solo 3 offerte a prezzo variabile più vantaggiose rispetto al regime di maggior tutela dove rimarranno gli utenti vulnerabili. Questo dimostra come le società energetiche, in questa delicata fase, stiano applicando politiche rialziste e tese alla massima prudenza, che finiscono per svantaggiare gli utenti. Questo è il peggior modo per entrare nel mercato libero” conclude Truzzi.