Energia6 Maggio 2024 16:16

Energia, Amici della Terra: No assalto indiscriminato impianti fotovoltaici a terra e agrivoltaici

“Lo scontro che si è verificato nel governo per l’intervento del ministro dell’agricoltura Lollobrigida è salutare perché finalmente si parla dell’aggressione dei grandi impianti fotovoltaici ai terreni agricoli. Tuttavia, con il D.L. presentato dal ministro che, oggi 6 maggio, sarà all’attenzione del Consiglio dei Ministri, il governo intende consentire l’invasione dei terreni agricoli da parte degli impianti agrivoltaici con moduli soprelevati dal terreno. È quanto emerge dalle precisazioni rilasciate ieri nelle interviste rese alla stampa dallo stesso ministro”. Lo riporta una nota dell’associazione Amici della Terra. Che prosegue: “Quello che sembrava essere in un primo momento un provvedimento teso a salvaguardare sia la produzione che il paesaggio agricolo dal proliferare di devastanti distese di pannelli fotovoltaici, viene ad essere oggi drasticamente ridimensionato nella sua reale portata poiché il divieto di installazione riguarderà (fatte salve le procedure autorizzative già in corso) i soli impianti fotovoltaici con moduli montati direttamente sui suoli agricoli ma non la specifica tipologia degli impianti agrivoltaici avanzati, teoricamente in grado di consentire la coesistenza tra le due produzioni energetica ed agricola (quest’ultima negli spazi sottostanti, tutta da verificare sul campo) con ulteriori benefici declamati dagli sviluppatori di tali sistemi in termini di risparmio idrico e protezione dall’insolazione eccessiva”. “Gli effetti di devastazione del paesaggio e di frammentazione degli habitat necessari alla fauna selvatica con la sottrazione, ad esempio, degli spazi nelle aree agricole ove gli uccelli nidificano e si alimentano, non saranno meno gravi di quelli arrecati dal fotovoltaico tradizionale con moduli montati sul terreno. Amici della Terra intende rammentare al governo che la scelta dei siti di installazione, anche in aree agricole, dovrà comunque conformarsi al criterio secondo cui tali impianti, al pari di quelli eolici, possono essere realizzati solo all’interno di aree definite “idonee” a norma dell’art. 20 del D. Lgs. 199/2021. L’accesso agli incentivi del PNRR ad essi destinati dovrà essere poi subordinato al rispetto del principio comunitario che tali interventi non arrechino un danno significativo all’ambiente. Sulle modalità pratiche di verifica di tale principio come pure sui criteri definitivi di individuazione il governo è in forte ritardo per chiediamo una rapida emanazione delle relative disposizioni”, ha concluso l’associazione.