Energia30 Settembre 2022 12:08

Dal Consiglio Ue via libera ai prelievi sugli extra-profitti per le aziende energetiche. Price cap al gas ancora in bilico, “nein” da Germania e Olanda

I paesi dell'Unione europea hanno concordato sugli extra-profitti delle aziende energetiche e hanno avviato i colloqui per le prossime mosse per affrontare la crisi energetica dell'Europa, che potrebbe essere il tetto massimo del prezzo del gas. I ministri dei 27 paesi membri dell'UE sono infatti riuniti a Bruxelles, per approvare una serie di misure per contenere l’aumento dei prezzi dell'energia che sta alimentando un'inflazione record e minacciando una recessione.

Il pacchetto include un prelievo sui profitti in eccesso delle società di combustibili fossili realizzati quest'anno o il prossimo, un altro prelievo sui ricavi in eccesso che i produttori di energia a basso costo ricavano dall'aumento dei costi dell'elettricità e un taglio obbligatorio del 5% nell'uso dell'elettricità durante i periodi di picco dei prezzi.
Come detto i paesi hanno avviato i colloqui anche sul tetto massimo per il prezzo del gas, anche se, in particolare la Germania, rimane contraria.

"Tutte queste misure temporanee vanno benissimo, ma per trovare la soluzione per aiutare i nostri cittadini in questa crisi energetica, dobbiamo limitare il prezzo del gas", ha detto il ministro dell'Economia croato Davor Filipovic al suo arrivo alla riunione.

Quindici paesi, tra cui Francia, Italia e Polonia, questa settimana hanno chiesto a Bruxelles di proporre un price cap su tutte le transazioni di gas all'ingrosso per contenere l'inflazione.
Il limite dovrebbe essere fissato a un livello "abbastanza alto e flessibile da consentire all'Europa di attrarre le risorse necessarie", hanno affermato Belgio, Grecia, Polonia e Italia in una nota spiegando la loro proposta.

I paesi hanno contestato l'affermazione della Commissione secondo cui un tetto massimo del prezzo del gas alto richiederebbe "significative risorse finanziarie". Il ministro dell'energia belga Tinne Van der Straeten ha affermato che sarebbero necessari solo 2 miliardi di euro (1,96 miliardi di dollari), visto che la maggior parte delle importazioni europee rientra in contratti a lungo termine o arriva tramite gasdotto senza facili acquirenti alternativi.

Ma Germania, Austria, Paesi Bassi e altri avvertono che limiti di prezzo alti potrebbero lasciare i paesi in difficoltà ad acquistare gas nel caso in cui non dovessero riuscire a competere con gli acquirenti nei mercati globali.
Anche la Commissione europea ha sollevato dubbi e ha suggerito all'UE di andare avanti con limiti di prezzo più ristretti, prendendo di mira il solo gas russo, o in particolare il gas utilizzato per la produzione di energia.
"Dobbiamo offrire un limite di prezzo per tutto il gas russo", ha affermato il capo della politica energetica dell'UE Kadri Simson.