Politica25 Maggio 2023 13:14

Carburanti, risoluzione Zucconi (FDI): su rete distributiva e riduzione costi prodotti energetici

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00105

presentato da

ZUCCONI Riccardo

testo di

Martedì 23 maggio 2023, seduta n. 107

La X Commissione,

premesso che:

il mercato della distribuzione di carburanti gioca un ruolo strategico per l'economia nazionale, con un valore che si aggira sui 45 miliardi di euro all'anno di fatturato complessivo e che ingloba circa 80 mila lavoratori fra titolari, collaboratori e dipendenti, occupati presso oltre 22 mila impianti nella rete ordinaria e circa 450 aree di servizio autostradali;

lo stesso presenta numerose criticità che si stanno, ormai da tempo, riverberando su tutto il comparto con una perdita di oltre il 50 per cento della redditività, anche per effetto della diminuzione delle vendite e dei margini operativi;

tra il 2018 ed il 2019 si sono manifestati in tutta la loro drammaticità gli effetti della crisi del settore che, negli ultimi anni, ha registrato l'uscita dal mercato e/o la cessione degli asset della distribuzione di importanti gruppi petroliferi (Shell, Esso, Total), accelerando i processi di fusione tra marchi (ad esempio, Italiana Petroli) e un passaggio repentino da una logica industriale a logiche meramente finanziarie e talvolta speculative, spesso in mano a banche o fondi;

già in sé il singolo dato del progressivo abbandono del mercato da parte dell'industria petrolifera dovrebbe essere sufficiente a rappresentare il livello di crisi in cui versa il settore;

le ragioni di questa crisi sono molteplici: una rete distributiva estremamente frammentata e inefficiente, oltreché insicura in alcuni casi dal punto di vista ambientale; estrema parcellizzazione della proprietà dei punti vendita e riduzione della capacità di controllo e verifica sia degli operatori che della qualità dei prodotti commercializzati; il dilagare di comportamenti illegali nella commercializzazione di prodotti attraverso l'esenzione di imposta e accise, ingresso diretto della criminalità organizzata nella gestione della rete distributiva e commercializzazione di detti prodotti;

come ampiamente denunciato anche dalle federazioni di categoria dei gestori, negli ultimi anni, si è verificata una sensibile contrazione degli investimenti da parte degli operatori di settore, mentre la mancata razionalizzazione della rete distributiva (tanto in rete ordinaria che autostradale) ha determinato una massiccia frammentazione dell'offerta e un crollo della efficienza, con oltre il 30 per cento degli impianti ad erogato inferiore a 500 mila litri l'anno, e un conseguente crollo della marginalità e della sostenibilità economica dei punti vendita;

si è infatti stimato che circa 7/8 mila impianti sono quelli che andrebbero ulteriormente chiusi per inefficienza e che restano tuttavia aperti per gli alti costi di chiusura principalmente dovuti alle operazioni di messa in sicurezza e bonifica dei suoli e delle acque sotterranee per le aree di sedime i di pertinenza dei punti vendita carburanti;

migliaia di impianti risultano ubicati in luoghi che non possono essere più considerati idonei sulla base delle vigenti normative in materia di sicurezza stradale o ambientale;

sono state segnalate violazioni della normativa sulla tutela del lavoro, favorite da una disciplina che demanda alla contrattazione delle parti la remunerazione dei gestori sulla base di una complessa cornice normativa (decreto legislativo n. 32 del 1998, legge n. 57 del 2001, legge n. 27 del 2012) che tuttavia non offre, sia perché in parte superata, sia perché oggetto di ampi spazi di elusione, sufficienti tutele alle imprese e ai lavoratori del settore;

la frammentazione del comparto in tanti operatori di limitate dimensioni rispetto alle tradizionali compagnie petrolifere ha drasticamente penalizzato la praticabilità per le organizzazioni rappresentative dei gestori di concludere accordi, rendendo necessaria una integrazione del quadro normativo vigente con una contrattazione che definisca ruolo, funzione e condizioni di competitività, profittabilità e remunerazione delle imprese e del lavoro degli addetti alla distribuzione finale;

le decine di migliaia di piccole imprese di gestione e di addetti che vengono impiegati sulla rete possono divenire, in un tale contesto, soggetti potenzialmente più esposti sia a subire le dirette conseguenze (in termini tanto di precarietà contrattuale che di dipendenza economica) sia, per analoghe medesime motivazioni, ad essere potenzialmente assorbiti dall'illegalità;

le attività di distribuzione carbolubrificanti e quelle commerciali e ristorative, inoltre, costituiscono oggetto di concessione da parte del gestore della rete sotto forma di onerose royalty a essi versati dagli affidatari del servizio sia sui volumi erogati che sui valori delle vendite;

le royalty rendono economicamente insostenibile la gestione del servizio per le piccole e medie imprese operanti nella rete distributiva, soprattutto quelle localizzate in aree economicamente non remunerative che scontano la diminuzione costante dei relativi margini di profitto;

da ultimo col decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti di gennaio 2023 e la nuova normativa si è previsto che vi sia anche rafforzamento dei poteri del Garante dei prezzi nonché l'istituzione di una commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi che avrà il compito di coadiuvare il Garante nella sua attività e «monitorare la dinamica dei prezzi dei beni di largo consumo derivanti dall'andamento dei costi dei prodotti energetici e delle materie prime sui mercati internazionali» e, nel caso in cui, dalle indagini condotte dalla commissione, dovessero emergere fenomeni speculativi, il Garante dovrà informare il Ministro delle imprese e del made in Italy al fine di avviare l'adozione delle misure correttive ritenute opportune,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative urgenti in grado di contrastare le numerose e articolate criticità che sta affrontando il settore della distribuzione dei carburanti, i cui fattori di debolezza rischiano di aggravare le condizioni economiche e occupazionali degli operatori;

ad assumere, per quanto di competenza, iniziative volte:

a) alla razionalizzazione e all'ammodernamento della rete distributiva, con una revisione del piano e degli indirizzi di ristrutturazione, favorendo la chiusura dei punti vendita obsoleti e inefficienti, accompagnata dall'erogazione di indennizzi per la bonifica ambientale e per l'effettivo e definitivo loro smantellamento;

b) a prevedere, a fronte delle misure adottate per le finalità di cui alla lettera a), l'introduzione di misure volte ad assicurare, da parte dei titolari dei punti vendita carburanti, l'adozione di ogni necessario accorgimento volto a garantire la massima sicurezza ambientale dei suoli e delle acque sotterranee delle aree di sedime o di pertinenza dei punti vendita carburanti anche al fine di prevenire possibili situazioni di pericolo ambientale;

c) a elevare i livelli di tutela e protezione delle condizioni lavorative e dell'esercizio di impresa degli operatori del settore, al fine di evitare situazioni di diffusa illegalità derivanti da ipotesi di abuso di dipendenza economica nei rapporti tra i titolari degli impianti/fornitori e i gestori degli impianti, ai sensi dell'articolo 17 del decreto-legge n. 1 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27;

d) ad incentivare, a fronte della chiusura degli impianti non idonei sulla base delle vigenti normative in materia di sicurezza stradale o ambientale, lo sviluppò di iniziative volte alla riconversione tecnologica necessaria ad ammodernare la rete distributiva, attraverso la progressiva implementazione dei servizi alla mobilità da energie rinnovabili e alla distribuzione di prodotti energetici ad alta sostenibilità ambientale;

e) a favorire, anche mediante accordi di partenariato pubblico-privato prioritariamente attraverso i centri di ricerca universitari, lo sviluppo di prodotti energetici ad alta sostenibilità ambientale destinati alla mobilità;

f) ad adottare, tramite le strutture del Ministero delle imprese e del made in Italy e del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, procedure di verifica e controllo per accertare violazioni della normativa di settore;

g) a contrastare l'elusione dell'obbligo di contrattualistica previsto dalla normativa di settore per tutti i titolari di autorizzazione introducendo meccanismi di penalità e/o sanzioni per inadempienze relative ad accordi collettivi o per l'utilizzo di tipologie contrattuali non previste dalla normativa, nonché regolamentando i trattamenti minimi delle gestioni in caso di inosservanza della contrattazione;

h) a prevedere, nella definizione per i gestori delle eque condizioni per competere relative all'accesso ai prezzi di cessione dei prodotti dai fornitori, già previste dalla normativa di settore e specificamente al citato articolo 17 della legge 24 marzo 2012, n. 27, il criterio della sostenibilità economica delle imprese finali di distribuzione;

i) a rendere sempre più stringente l'attività di sorveglianza dei prezzi praticati anche a seguito del recente rafforzamento dei poteri del Garante dei prezzi e dell'istituzione di una commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi;

l) a estendere anche al settore dei carburanti la normativa di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 aprile 2001, n. 218, recante la disciplina delle vendite sottocosto, a norma dell'articolo 15, comma 8, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114;

m) a favorire lo sviluppo di tipologie contrattuali aggiuntive, che, consentendo alle imprese finali della distribuzione di determinare il prezzo finale al consumatore, possano garantire al cliente, tramite una vera concorrenza dei prezzi, la scelta più conveniente presso l'intero complesso della rete distributiva, nel rispetto del principio dell'assicurazione di condizioni di accesso uniformi al prezzo di beni e servizi;

n) a contrastare l'evasione, la contraffazione e i fenomeni di concorrenza sleale esistenti mediante uso di nuove tecnologie nel controllo e nel tracciamento del carburante in tutte le fasi della filiera dalla produzione, stoccaggio, trasporto fino alla commercializzazione con il coordinamento e la pianificazione a livello centrale delle autorità e forze di controllo preposte, introducendo altresì automatismi nel monitoraggio dei quantitativi di prodotto erogati dai diversi punti vendita e nelle comunicazioni della variazione di prezzo, in continuo durante le 24 ore;

o) a favorire l'attività di contrasto del fenomeno dell'illegalità nel settore dei carburanti, con particolare riferimento all'utilizzo di strumenti di misurazione quali-quantitativi per i depositi fiscali nonché per l'ammodernamento della strumentazione in uso della Guardia di finanza;

p) a rafforzare le misure previste a tutela dei consumatori istituendo un albo di imprese certificate che, sulla base di specifici requisiti individuati con apposito regolamento del Ministero delle imprese e del made in Italy, siano in possesso di rating di legalità di cui al decreto interministeriale del 20 febbraio 2014 n. 57 che disciplina il rating di legalità in attuazione di quanto previsto dall'articolo 5-ter, comma 1, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, siano legittimate a operare nel settore delle utilities della telefonia, dei servizi idrici e dell'energia (gas, elettricità e distribuzione dei carburanti);

q) ad assicurare, sulla base delle misure adottate per la razionalizzazione della rete di distribuzione carburanti il rispetto di criteri di accessibilità mediante l'introduzione di misure volte a favorire l'abbattimento delle barriere architettoniche degli impianti al fine di garantire il pieno diritto alla mobilità e all'accessibilità da parte delle persone con disabilità che si recano presso detti impianti;

r) ad adottare provvedimenti urgenti al fine di adeguare l'articolo 1, commi 102,112 e 113 della legge 4 agosto 2017, n. 124 per integrare la previsione delle incompatibilità non più solo in relazione agli aspetti attinenti alla sicurezza della circolazione stradale, ma anche in relazione ai criteri per l'eliminazione delle barriere architettoniche al fine del rispetto delle previsioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 1996, n. 503;

s) ad adottare iniziative progressive di contenimento del costo finale dei prodotti energetici riducendo il peso fiscale delle accise e dell'Iva all'aliquota più bassa oggi consentita dalla normativa europea.
(7-00105) «Zucconi, Caramanna, Antoniozzi, Colombo, Comba, Giovine, Maerna, Pietrella, Schiano Di Visconti, Cavo».