Politica6 Dicembre 2022 14:57

Urso: Serve uno Stato stratega, l’Ue si deve rafforzare in termini competitivi

“Noi crediamo nello Stato soprattutto in questa fase di deglobalizzazione. Serve uno stato stratega Non uno Stato ideologico, né mercatista, né dirigista, ma che indica le regole che usa quando sono necessari i poteri aurei, la cosiddetta 'Golden Power', e lo fa come previsto nell'ultimo disegno di legge di interesse nazionale, non disinteressandosi del sito dell'impresa”: è quanto ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ascoltato dalle commissioni congiunte di Camera e Senato sulle linee programmatiche del ministero riferendosi anche alla Isab di Lukoil. L’unica via possibile per rilanciare l’Europa, ha detto Urso “è quella di rafforzare l’Ue come pilastro, accanto agli Stati Uniti, delle democrazie occidentali. Realizziamo anche noi una forte politica industriale europea. Questo necessita di risorse ingenti per il reshoring, per il completamento delle filiere, ma anche per l'approvvigionamento degli elementi critici” e “delle materie prime”.

“Von der Leyen ha anche richiamato la possibilità di creare un fondo sovrano per finanziare i settori industriali del settore per rendere le imprese europee leader nella transizione green. Si è già aperto un dialogo. Noi abbiamo idee chiare sulla strada da seguire” “noi, Francia e Germania rappresentiamo il 55% dell’economia europea e la terza al mondo dopo Usa e Cina”.

“Il prezzo del gas è salito a novembre” e “riflette le notizie sull'offerta russa e le difficili e prolungate trattative sul price cap”. “La bolletta energetica italiana dovrebbe crescere a 110 miliardi di euro rispetto agli 87 mld pre pandemia. Per la solo manifattura si registra un aumento di 43 mld che porterà la bolletta oltre i 70 miliardi. Proprio per questo i due terzi delle risorse della manovra sono state assorbite da aiuti a famiglie e imprese”, ha detto Urso che ha puntato il dito contro i ritardi dell’Unione europea (“che non è intervenuta tempestivamente quando l’Italia insieme al precedente governo l’aveva chiesto)”. Ora, ha aggiunto “occorre non perdere altro tempo prezioso e intervenire subito perché l'emergenza è incombente”.

Emergenza soprattutto competitiva: “Il prezzo del gas negli Stati Uniti è di 20 dollari lo vendono all’Europa a sette volte di più a 140 dollari. Aggiungo che il tetto al price cap di cui si parla stamattina a 220 euro cioè 11 volte di più del prezzo che pagano le imprese americane. Questo vantaggio competitivo spiazza completamente le imprese europee”. A ciò si aggiunge l’Inflaction reduction act che in realtà “contiene una serie di provvedimenti per sostenere energia pulita e auto elettriche: ne siamo contenti ma la massa monetaria che mette in campo realizza un secondo vantaggio competitivo verso cui le imprese europee non possono competere”. Senza dimenticare che “questo provvedimento prevede sussidi e contributi destinati in via esclusiva alle imprese che producono interamente o quasi interamente negli Stati Uniti o comunque nel Nord America”, ha concluso Urso.