In Ue 2 pesi e 2 misure: se l'Unione europea corre sul Nutriscore e sulla Bolkestein resta ferma sul dumping fiscale. Che favorisce i Paesi che basano la propria economia sulla Finanza piuttosto che sull'economia reale che parte da quanto si produce.
Il Paese di Timmermans e Frits Bolkestein fa parte dei paesi frugali, quelli che chiedono rigore per i conti pubblici degli stati ed hanno una ossessiva attenzione rispetto rapporto Deficit-Pil dei paesi UE. Potrebbe apparire una strada corretta, se solo tutti i paesi europei fossero messi nelle stesse condizioni di partenza. Ma così non è, visto che l'Unione Europea è ancora, di fatto, un federalismo economico ma non fiscale. Così accade che alcuni del Vecchio Continente siano dei veri paradisi fiscali, pur non avendo un clima caldo e un mare cristallino. L'Olanda è proprio uno di questi paesi che applica pesantemente il concetto di Dumping Fiscale, effettuando "concorrenza sleale" verso gli altri membri europei con una politica sulle tasse molto aggressiva.
A titolo di esempio l'aliquota sui profitti è del 10%, contro il 19% in Italia, ma non è solo una questione di numeri, quanto di elasticità normativa sia per l'apertura di società che per i movimenti valutari. La libera circolazione dentro i confini dell'UE ha fatto il resto, con diverse società e aziende che hanno aperto la proprio sede fiscale in Olanda, così da alleggerire il carico fiscale, sottraendo però risorse importanti agli altri paesi. Nel 2020 la Tax Justice Network aveva calcolato ben 1,5 miliardi sottratti al nostro paese. La conseguenza è dpulice: da una parte si assiste alla migrazione fiscale verso l'Olanda, dall'altra si registra una progressiva presenza nel nostro paese di multinazionali che poi applicano un "colonialismo economico", acquisendo tante società italiane nel corso degli ultimi anni, forti di una capacità economica dopata proprio dai vantaggi fiscali. Tutto questo mentre L'Olanda chiede all'Europa di applicare la Direttiva Bolkenstein sulla concorrenza leale, una contraddizione in termini, mentre nega la possibilità di un price cap per il gas per mantenere il sistema dell'indice Ttf: sono tutte manovre che stanno strangolando le PMI italiane, impossibilitate, a causa di questi fattori, a poter fare vera concorrenza contro i concorrenti esteri.
Avevamo scritto
La Norvegia? Prevede di incassare 131 miliardi di dollari da petrolio e gas nel 2023