Energia14 Settembre 2022 15:25

Tetto a extraricavi per gli ‘inframarginali’ a 180 euro/MWh. Taglio dei consumi elettrici fino al 5% nelle ore di punta. Cosa prevede la Strategia Ue per battere la Russia e superare l’inverno

Taglio dei consumi elettrici del 5% nelle ore di punta e tetto extraricavi a 180 euro/MWh: arriva finalmente il piano di Bruxelles, annunciato nei giorni scorsi al vertice dei ministri dell’Energia Ue e ribaditi in mattinata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante il discorso sullo Stato dell’Unione, per “far fronte agli effetti di un grave squilibrio tra domanda e offerta di energia, dovuto in gran parte al continuo armamento da parte della Russia delle sue risorse energetiche”.

La prima risposta decisa dall’esecutivo europeo per far fronte ai prezzi elevati è la riduzione della domanda per alleviare la “crescente pressione che ciò esercita sulle famiglie e sulle imprese europee”

L’esecutivo Ue ha proposto l'obbligo di riduzione del consumo di elettricità di almeno il 5% “durante le ore di punta”. Ma più in generale gli Stati membri dovranno mirare a ridurre la domanda complessiva di elettricità di almeno il 10% fino al 31 marzo 2023.

Ogni paese sarà libero scegliere le misure appropriate per ottenere tale riduzione della domanda, che potranno includere anche una compensazione finanziaria. La riduzione della domanda nelle ore di punta dovrebbe portare a una riduzione del consumo di gas di 1,2 miliardi di metri cubi durante l'inverno, pari a circa il 4%.

Per quanto riguarda il tetto massimo temporaneo alle entrate dei produttori di energia elettrica "inframarginali", vale a dire le tecnologie con costi inferiori, come le rinnovabili, il nucleare e il carbone, che forniscono elettricità alla rete a un costo inferiore al livello di prezzo fissato dal più costoso dei produttori marginali, il cap è stato fissato a 180 euro al MWh. “Questi produttori inframarginali hanno realizzato ricavi eccezionali, con costi operativi relativamente stabili, grazie al fatto che le costose centrali elettriche a gas hanno fatto aumentare il prezzo dell'elettricità all'ingrosso che ricevono”, ha spiegato Bruxelles aggiungendo che “ciò consentirà ai produttori di coprire i propri investimenti e costi operativi senza compromettere gli investimenti in nuove capacità in linea con i nostri obiettivi energetici e climatici per il 2030 e il 2050. I ricavi sopra il cap saranno raccolti dai governi degli Stati membri e utilizzati per aiutare i consumatori di energia a ridurre le bollette”.

La Commissione Ue ha stimato che gli Stati membri potrebbero raccogliere fino a 117 miliardi di euro dal tetto massimo alle entrate proposto per i produttori di elettricità "inframarginali", su base annua. Gli Stati membri che commerciano elettricità sono anche incoraggiati a concludere accordi bilaterali per condividere parte delle entrate inframarginali raccolte dallo Stato produttore a vantaggio degli utenti finali nello Stato membro a bassa produzione di elettricità. Tali accordi sono conclusi entro il 1° dicembre 2022 se le importazioni nette di elettricità di uno Stato membro da un paese vicino sono almeno del 100%.

La terza gamba della strategia Ue è il contributo di solidarietà temporaneo sui profitti in eccesso generati dalle attività nei settori del petrolio, del gas, del carbone e delle raffinerie che non sono coperti dal tetto massimo di entrate inframarginali. Questo contributo limitato nel tempo manterrebbe gli incentivi agli investimenti per la transizione verde. Verrebbe raccolto dagli Stati membri sui profitti del 2022 che superano un aumento del 20% rispetto ai profitti medi dei tre anni precedenti. Le entrate sarebbero raccolte dagli Stati membri e reindirizzate ai consumatori di energia,in particolare le famiglie vulnerabili, le aziende colpite duramente e le industrie ad alta intensità energetica. Il contributo di solidarietà dovrebbe far raccogliere, secondo le stime dell’Ue, circa 25 miliardi di euro, che saranno appunto ridistribuite dagli Stati membri.

Infine, un ulteriore intervento si è concentrato sulle regole del mercato elettrico: la Commissione ha infatti proposto di ampliare lo strumento dei prezzi dell'energia disponibile per aiutare i consumatori. La misura consentirebbe, per la prima volta, prezzi regolamentati dell'elettricità sottocosto e amplierebbe i prezzi regolamentati per coprire anche le piccole e medie imprese.