Scuola e Student House14 Settembre 2023 12:54

Student house, enti e Fondazioni guardano ad altro. Francia e Germania rubano futuro all’Italia ultima in Ue: non c’è posto per Genius Loci Made in Italy

Studentati e diritto allo studio?. Nonostante le raccomandazioni europee - i vincoli legati al PNRR - e la necessità di posti per gli studenti fuori sede, l'Italia continua ad essere un fanalino di coda.

L'Italia rappresenta da sempre un patrimonio culturale e sociale e la culla della civiltà da 'esportare' nel mondo, ma gli studenti stranieri non vengono: non c'è posto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da quanto emerge dagli ultimi dati ANVUR, l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, la percentuale di studenti stranieri nelle università italiane corrisponde - riferita all'annualità 2020 - al 2,1 per cento contro il 7% della Francia e della Germania e il 16,1% della Gran Bretagna. E una media Ocse del 7,2%.

Il divario aumenta per quanto riguarda i Master: il 3,8% di studenti stranieri in Italia contro il 17,1% della Germania, il 10,6% della Spagna e il 13% della Francia. E contro il 39,9% della Gran Bretagna e una media del 16,6%.

Per quanto riguarda i dottorati la situazione è simile: Italia all'ultimo posto, con il 15,8% contro il 23,1% della Germania, il 19,2% della Spagna, il 37,9 della Germania e il 41,2% della Gran Bretagna. E una media Ocse del 26%.

Per anni si è assistito a una migrazione con conseguente fuga di cervelli italiani all'estero, dove le strutture universitarie erano in grado di offrire maggiori opportunità agli studenti. In questo modo l'Italia non solo non è stata appetibile per gli studenti stranieri, ma si è depauperata delle generazioni che sarebbero state in grado di garantire lo sviluppo futuro del Paese.

Creare student housing in Italia si traduce nel dare la possibilità al Genius Loci italiano di rimanere a casa e far crescere il Paese. Attirando inoltre le migliori menti provenienti dall'estero e in grado di contribuire alla crescita dell'Italia e del Made in Italy.

D'altronde, gli Stati Uniti docet.

Dal grafico diffuso da Will Media su dati Anvur 2023 riferito alla situazione degli alloggi universitari in Italia emerge come non ci sia posto per gli studenti fuori sede.

Al primo posto, con maggiore necessità di tutti, l'Emilia Romagna, dove su circa 90mila studenti fuori sede, ci sono solo 5mila posti disponibili. Al secondo posto la Lombardia, che a fronte di circa 85mila studenti fuori sede offre circa 10mila posti. Al terzo posto il Lazio, con una proporzione 75mila studenti/5 mila posti. E così a scendere.

Si è cercato di far capire questo concetto nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico dedicato, non a caso, a Ferrara alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dedicando la giornata a Copernico tra i primi studenti europei a laurearsi fuori sede, proprio a Ferrara, nel 1503.

Un ritorno al passato quando l'Italia era la culla della cultura e luogo di studio e - conseguentemente - capitale del mondo.

In Italia nessuno sembra investire negli studentati - preferendo altre forme di investimento varie e molteplici - neppure a fronte dell'impegno da parte di Cassa Depositi e Prestiti nel segmento e dei numeri da capogiro stimati come rendimento sicuro nei prossimi anni. Tanto da farci bloccare - qualche mese fa - la terza rata del PNRR dalla Commissione Europea.

Se il Rapporto Bonnard parla di un aumento del rendimento pari al +16% in un anno e di 'garanzia contro la recessione e altre minacce economiche", Cassa Depositi e Prestiti parla di "punto di riferimento dell'asset immobiliare" in quanto "la domanda supera l'offerta e nel prossimo futuro il mercato crescerà ancora".

Ma in Italia gli enti e le fondazioni che dovrebbero essere preposti a garantire il futuro dei loro contribuenti e quello professionale dei loro figli così ad attivare un circolo virtuoso, sembrano preferire speculazioni finanziarie o investimenti che nulla hanno a che vedere con gli studentati e l'istruzione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E al danno si aggiunge la beffa: sempre da quanto emerge dal Rapporto Anvur, l'Italia contribuisce al Bilancio Ue ma al contrario dei paesi competitor dà più di quanto riceve.

Dal grafico riportato a fianco si evince come l'Italia abbia chiesto 11,4% dei contributi per gli studentati ma ne abbia ottenuti solo l'8,8%. A fronte del 12,3% versato. Al contrario, la Francia ne ha ottenuti 12,1% contro il 10,1% richiesto e la Germania ne ha ottenuti indietro il 17% contro il 13,7% richiesti. Francia e Germania hanno avuto addirittura una percentuale maggiore rispetto a quella richiesta.

Il futuro di un Paese è nella capacità che ha nel formare le generazioni future.

Qui di seguito AGEEI riporta il Rapporto Anvur presentato alla Camera dei Deputati a fine giugno:

Sintesi-Rapporto-ANVUR-2023

Student Housing, rapporto Bonard: valore + 16% in 1 anno. “Investimenti in studentati garanzia vs possibili recessioni o altre minacce economiche”

Student housing, Cdp: domanda supera offerta e nel prossimo futuro mercato crescerà ancora. Punto riferimento asset immobiliare

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