Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00967
presentato da
testo di
TENERINI, DEBORAH BERGAMINI e MAZZETTI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
del «caso» dell'Autostrada tirrenica si discute da decenni;
nel 2017 si è deciso di ridimensionare l'originario progetto dell'Autostrada tirrenica Livorno-Civitavecchia, cancellando la costruzione di un'arteria sui 90 chilometri tra Grosseto sud e Ansedonia e adeguando l'Aurelia;
nel giugno 2020 il Governo pro tempore ha inserito il corridoio tirrenico tra le priorità nazionali e gli interventi del piano «Italia veloce»: al fine di ridurre i tempi di realizzazione del tratto viario Tarquinia-San Pietro in Palazzi, è stato deciso l'acquisto da parte di Anas dei progetti elaborati dalla Autostrada tirrenica s.p.a., verso un corrispettivo per i costi di progettazione e i diritti sulle opere dell'ingegno;
con il «decreto milleproroghe» per l'anno 2020, si è decretato il passaggio delle competenze da Sat ad Anas, procrastinandolo tuttavia al 2028;
a fine 2023, il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha validato il progetto definitivo del lotto 6A dell'Autostrada tirrenica, relativo al tratto fra Tarquinia e Pescia Romana: conseguentemente, la progettazione esecutiva potrà ora essere inserita nel contratto di programma di Anas, unitamente alla realizzazione di quel tratto;
nelle more della definizione delle modalità e dei tempi di realizzazione del corridoio, continua a esistere, in una strada non completata, non definibile autostrada e quindi non sottoponibile a pedaggio ai sensi del codice della strada, articoli 1 e 2, gestita da una società cui è stata revocata la concessione, il casello di Vada;
si sottolinea che originariamente la creazione di tale casello fosse propedeutica al successivo investimento infrastrutturale;
nel 2014 e nel 2021 la regione Toscana ha approvato due mozioni per richiederne la soppressione, tuttavia tale casello è ancora attivo e i suoi costi continuano ad aumentare fino a raggiungere i sessanta centesimi per 4 chilometri;
bisogna evidenziare come tale balzello non contribuisca assolutamente allo sviluppo e alla crescita del territorio e crei solo un danno a chi è costretto a transitarvi e non può usufruire dell'esenzione, riconosciuta solamente agli abitanti di 10 comuni della Val di Cecina –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza degli ulteriori e recenti aumenti del costo del pedaggio presso il casello di Vada e quali iniziative intenda adottare al fine di risolvere una questione fortemente penalizzante per gli abitanti e l'economia del territorio.
(3-00967)