Viabilità23 Gennaio 2024 15:41

Strade, interrogazione Manes (Gruppo misto Camera): su viadotto Camolesa

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02186

presentato da

MANES Franco

testo di

Lunedì 22 gennaio 2024, seduta n. 230

MANES. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

in data 16 gennaio 2024 nella seduta n. 226 in Commissione VIII, è stata fornita risposta all'interrogazione scritta n. 5-01825 avente per oggetto la tematica dell'adeguamento strutturale del viadotto «Camolesa» tra l'interscambio A4/A26 di Santhià e lo svincolo di Albiano, presentata dall'interrogante;

la risposta riportava l'impegno del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a monitorare il rispetto del cronoprogramma dei lavori indicati al fine di poter garantire la realizzazione dei necessari lavori di adeguamento e messa in sicurezza di un'opera fondamentale, strategica per la vocazione commerciale e turistica dei territori interessati;

è stato disposto un divieto di circolazione dei mezzi con massa a pieno carico superiore a 19 tonnellate nel tratto compreso tra l'interscambio di cui sopra e lo svincolo autostradale, in entrambe le direzioni, a partire dal 14 dicembre 2023;

successivamente, dalla metà del mese di gennaio 2024, per la realizzazione dei lavori di adeguamento del viadotto «Camolesa», sarebbe stato necessario istituire il doppio senso di marcia sulla carreggiata in direzione Ivrea, con divieto di transito imposto ai mezzi con massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate in entrambe le direzioni;

era stato definito che la viabilità del traffico pesante avrebbe fatto perno su Torino creando comunque conseguenze onerose per gli utenti con un grave impatto sul traffico internazionale attraverso il traforo autostradale del Monte Bianco;

dagli organi di informazione in data 20 gennaio 2024, si è appreso che in data 18 gennaio 2024 la società Ativa ha comunicato che a partire da lunedì 22 gennaio ci sarà «l'interruzione del collegamento autostradale da Torino per la regione Valle d'Aosta e i trafori internazionali del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, con uscita obbligatoria allo svincolo di Scarmagno dal quale i mezzi con massa non superiore alle 19 tonnellate potranno utilizzare la viabilità secondaria fino allo svincolo di Ivrea, considerate le limitazioni imposte su dette viabilità»;

appare alquanto strano che tale decisione non sia stata preventivamente definita con le strutture competenti territoriali e risulta non sostenibile nelle tempistiche e modalità senza un'adeguata concertazione;

è necessario conoscere con esattezza la situazione reale sul tratto di viabilità in questione e quali siano le soluzioni idonee a non creare ulteriori aggravi al sistema viario di penetrazione della Valle d'Aosta, tenuto conto delle modalità che sembrano essere state definite ad oggi –:

se tali notizie di stampa corrispondano al vero e se non ritenga necessario convocare in brevissimo tempo un tavolo tecnico e politico permanente con le strutture competenti e con le regioni interessate, al fine di tutelare certamente la sicurezza dei cittadini, ma anche di evitare di compromettere l'economia della regione Valle d'Aosta, del Canavese e della città metropolitana di Torino, ipotizzando soluzioni più adeguate all'attuale situazione del sistema viario e ferroviario tra la Valle d'Aosta e il Piemonte.
(4-02186)