Energia24 Febbraio 2022 15:22

Stop a dipendenza da petrolio e gas russi, l’Europa ci pensa

Con l'attacco russo all'Ucraina una delle ipotesi che sta circolando in Europa è quella di cercare di fare a meno dell'energia di Mosca. Il primo ministro britannico Boris Johnson in una dichiarazione televisiva alla BBC ha sottolineato che gli alleati occidentali stavano preparando sanzioni per azzoppare l'economia russa a seguito dell'escalation militare durante la notte, aggiungendo "a tal fine dobbiamo cessare collettivamente la dipendenza dal petrolio e dal gas russi che per troppo a lungo ha dato a Putin il controllo sulla politica occidentale".

Le osservazioni del leader britannico hanno coinciso con quelle dell'omologo francese, il presidente Emanuel Macron, che ha segnalato come l'energia sarebbe stata un bersaglio delle sanzioni economiche: "Le sanzioni adottate contro la Russia saranno nella sfera militare ed economica, nonché nel campo dell'energia", ha affermato Macron in un discorso televisivo.

Su 'El Pais' di questa mattina un'intervista all'alto rappresentate europeo per la politica estera, Josep Borrell, aveva rivelato che l'orientamento di Bruxelles è quello di "non comprare piu' gas da Mosca nel medio periodo".

La Russia è infatti il principale fornitore unico di petrolio e gas ai paesi europei e uno dei principali esportatori di prodotti petroliferi negli Stati Uniti, secondo gli ultimi dati. Circa il 48% dei circa 6,5 milioni di barili al giorno delle esportazioni russe di petrolio e condensati vengono spediti a clienti in Europa e negli Usa.

I futures sul greggio Brent di aprile hanno raggiunto un massimo intraday di 105,79 dollari al barile, il Wti sopra i 100 dollari. S&P Global Platts Analytics ha affermato che le sue previsioni continuano a ipotizzare una crescita globale del petrolio di 4,1 milioni di barili al giorno nel 2022. Tuttavia, in uno scenario di incursione limitata in Ucraina, la crescita potrebbe diminuire di 0,7 milioni di barili al giorno.

Per quanto riguada il gas i prezzi si sono attestati sui 135 euro con un incremento del 51%.