Energia10 Novembre 2022 10:22

Snam: risultati solidi in uno scenario incerto; confermata la guidance sull’utile netto 2022

Il Consiglio di Amministrazione di Snam, riunitosi ieri sotto la Presidenza di Monica de Virgiliis, ha approvato all’unanimità, esprimendo la propria soddisfazione, i risultati consolidati dei primi nove mesi del 2022 (non sottoposti a revisione contabile). Il Consiglio, previo parere della Società di Revisione, ha altresì deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2022 pari a 0,1100 euro per azione, con pagamento a partire dal 25 gennaio 2023.

“I risultati dei primi nove mesi del 2022 confermano la solidità del percorso del Gruppo anche in uno scenario incerto. La buona performance di tutto il business in Italia, nonostante la riduzione delle tariffe regolate nelle attività gas, il contributo delle nostre partecipate estere e dei nuovi business legati alla transizione energetica, hanno concorso alla stabilità degli utili e ci consentono di confermare la guidance di Gruppo a fine 2022 – ha commentato Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam -. Con l’ottenimento delle autorizzazioni per la messa in funzione delle navi rigassificatrici si concretizza, inoltre, il primo tassello del rimodellamento della sicurezza energetica nazionale, che dovrà essere presto accompagnato da un potenziamento delle infrastrutture di trasporto e stoccaggio e da un’accelerazione delle iniziative per la transizione, su cui Snam conta di giocare un ruolo di primo piano. Solo così potremo trasformare la crisi attuale in un’opportunità per la costruzione del futuro paradigma energetico”.

Ricavi totali

I ricavi totali, al netto degli energy costs, ammontano a 2.400 milioni di euro, in aumento di 224 milioni di euro (+10,3%) rispetto ai primi nove mesi del 2021. Crescono i ricavi dei business della transizione energetica (+219 milioni di euro; +89,4%), principalmente per lo sviluppo dell’efficienza energetica, in particolare in ambito residenziale. Con riferimento al business delle infrastrutture gas, i ricavi aumentano di 5 milioni di euro per effetto della realizzazione degli investimenti programmati e dell’offerta di servizi “output-based”, oltre che da effetti positivi one-off. La riduzione del WACC ha inciso per 95 milioni di euro, di cui -76 milioni relativi al trasporto.

I ricavi regolati, al netto degli energy costs, ammontano a 1.871 milioni di euro, in riduzione di 40 milioni di euro (-2,1%) rispetto ai primi nove mesi del 2021. La riduzione del WACC è stata in parte compensata: (i) dall’incremento dei ricavi connessi alla crescita della RAB (+34 milioni di euro, incluso l’effetto dei minori incentivi “input-based”); (ii) dai maggiori volumi di gas trasportato (+23 milioni di euro) dovuti al temporaneo andamento positivo delle riconsegne, oltre che alla crescita delle esportazioni e al riempimento degli stoccaggi; (iii) dai maggiori ricavi per servizi “output-based” (+14 milioni di euro, relativi al trasporto e allo stoccaggio, per i servizi di flessibilità offerti sulle aste di breve termine). I primi nove mesi del 2021 avevano, inoltre, beneficiato del rilascio di poste patrimoniali pregresse per 17 milioni di euro.

Margine operativo lordo adjusted (EBITDA adjusted)

Il margine operativo lordo adjusted dei primi nove mesi del 2022 ammonta a 1.706 milioni di euro, sostanzialmente in linea (-0,6%) rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi del 2021. La crescita dei business della transizione energetica (+19 milioni di euro), legata al positivo contributo del business dell’efficienza energetica (+14 milioni di euro) e delle attività nel biometano (+7 milioni di euro), è stata assorbita dalla riduzione registrata dal business delle infrastrutture gas (-29 milioni di euro) anche a seguito della dinamica dei fondi rischi ed oneri, a fronte dei rilasci effettuati nei primi nove mesi del 2021 per controversie giunte a conclusione e dei maggiori costi delle utilities.
Utile operativo adjusted (EBIT adjusted)

L’utile operativo adjusted dei primi nove mesi del 2022 è pari a 1.065 milioni di euro, in riduzione di 50 milioni di euro (-4,5%) rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi del 2021, a seguito della variazione del margine operativo lordo e dei maggiori ammortamenti e svalutazioni (-40 milioni di euro, pari al 6,7%), per effetto principalmente dell’entrata in esercizio di nuovi asset.

Oneri finanziari netti

Gli oneri finanziari netti dei primi nove mesi del 2022 ammontano a 89 milioni di euro, in aumento di 13 milioni di euro rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi del 2021. L’aumento del costo medio del debito lordo, che passa da circa 0,8% nei primi nove mesi del 2021 a circa 1,1% nei primi nove mesi del 2022, è stato parzialmente controbilanciato dai proventi one-off connessi al parziale rimborso dello Shareholders Loan da parte di OLT (rimborso pari a circa 197 milioni di euro di valore nominale) che ha implicato la rideterminazione dei flussi di cassa futuri.

Proventi netti da partecipazioni

I proventi netti da partecipazioni ammontano a 250 milioni di euro, in aumento di 38 milioni di euro (+17,9%) rispetto ai primi nove mesi del 2021, così come già registrato nel primo semestre 2022. Tra le partecipate, in particolare, Interconnector Limited (+19 milioni di euro) ha beneficiato di maggiori conferimenti di capacità in esportazione, favoriti dalle attuali condizioni di mercato e dalla forte disponibilità di gas naturale liquefatto nel Regno Unito, con conseguente maggiore competitività del prezzo. Sull’aumento dei proventi da partecipazioni ha inciso anche il maggior contributo delle partecipate Terèga (+6 milioni di euro), principalmente per i maggiori volumi di gas in esportazione, e De Nora, per il positivo andamento del business dell’elettrolisi.

Utile netto adjusted

L’utile netto adjusted di gruppo dei primi nove mesi del 2022 è pari a 932 milioni di euro, sostanzialmente in linea (-0,6%) rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi del 2021 (938 milioni di euro) per effetto della positiva performance delle società partecipate.

Investimenti tecnici

Gli investimenti tecnici dei primi nove mesi del 2022 ammontano a 883 milioni di euro, in aumento di 17 milioni di euro (+2,0%) e si riferiscono essenzialmente ai settori trasporto (682 milioni di euro; 697 milioni di euro nei primi nove mesi 2021) e stoccaggio di gas naturale (114 milioni di euro; 104 milioni di euro nei primi nove mesi 2021), mentre gli investimenti relativi ai business legati alla transizione energetica hanno raggiunto i 59 milioni di euro. Si conferma il livello del piano investimenti annunciato per il 2022.

Cash Flow

Il positivo flusso di cassa netto da attività operativa (2.547 milioni di euro), attribuibile principalmente alla dinamica del capitale circolante connessa all’attività di bilanciamento, unito agli incassi per il rimborso del credito finanziario da parte di OLT e alla dismissione di una quota in Industrie De Nora, hanno consentito di generare un free cash flow di 1.627 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto, inclusi il flusso di cassa del capitale proprio (845 milioni di euro) derivante dal pagamento agli azionisti del dividendo 2021 e le variazioni non monetarie relative principalmente all’estinzione del bond convertibile mediante assegnazione di azioni Snam in portafoglio, registra una riduzione di 1.076 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021, attestandosi a 12.945 milioni di euro (14.021 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

Prevedibile evoluzione della gestione

Le stime più recenti sull’evoluzione della domanda di gas naturale in Italia per l’anno in corso prevedono una flessione rispetto al 2021, in particolare per l’effetto dell’aumento dei prezzi energetici nel settore industriale e di temperature sin qui meno rigide, nonché delle misure previste dal “Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale”.
TAG (società a controllo congiunto) e GCA (società collegata) sono le società partecipate estere con maggiore esposizione verso forniture di gas russo attraverso contratti per il trasporto. Tuttavia, nonostante la riduzione dei flussi di gas russo in import verso l’Italia, registrata in particolare nel terzo trimestre, non sono previsti impatti rilevanti sui risultati delle società per l’anno in corso.
L’attuale mercato gas europeo risente di una condizione di incertezza dal lato degli approvvigionamenti. Ciò ha portato nei mesi scorsi a un’ampia volatilità degli hub europei, con forti differenziali di prezzo nei mercati con maggiore capacità di rigassificazione. Nonostante i prezzi si stiano attualmente riassestando dopo i record storici di agosto, in virtù degli elevati livelli di riempimento degli stoccaggi e del piano europeo di contenimento della domanda, i forward di mercato dei prossimi mesi invernali rimangono sostenuti e superiori ai 100 euro/MWh, in attesa dell’avvio della stagione più fredda.
In relazione all’accordo annunciato al mercato il 27 novembre 2021 e relativo alla cessione a Snam del 49,9% delle partecipazioni detenute da Eni nelle società che gestiscono i due gruppi di gasdotti internazionali, che collegano l’Algeria all’Italia, TTPC e TMPC, la scadenza per il closing dell’operazione è posticipata a fine anno, in attesa del completamento dell’iter autorizzativo.
In merito alla gestione operativa delle attività ricorrenti e alla realizzazione del programma di investimenti 2022, si conferma il livello annunciato con particolare riferimento ai business regolati.
Nei business legati alla transizione energetica è atteso un positivo contributo dal decreto sulle attività nel biometano pubblicato lo scorso 26 ottobre, che tuttavia dispiegherà la maggior parte dei suoi benefici a partire dal 2023. Le attività legate ai programmi di incentivazione nell’efficienza energetica continueranno a svilupparsi con continuità e secondo le aspettative.
Si prevede che le mutate condizioni di mercato e lo scenario di tassi e credit spread, anche se notevolmente deteriorati, abbiano un limitato impatto nella rimanente parte dell’anno, grazie alle azioni di funding sul mercato dei capitali e all’esercizio di liability management conclusi a inizio 2022, nonché a linee di credito revolving stipulate nel corso del secondo e terzo trimestre 2022. Tali azioni hanno consentito di completare il funding previsto a piano per l’anno in corso, nel primo semestre del 2022 per circa 3 miliardi di euro, e di raccogliere ulteriori 2 miliardi di euro in ottica di pre-funding per il 2023, attraverso strumenti che garantiscono adeguata flessibilità per gestire la volatilità del mercato e ottimizzare il ricorso al mercato dei capitali.
La guidance sull’utile netto 2022 si conferma ad almeno 1,13 miliardi di euro.

Gas naturale immesso nella rete nazionale di trasporto

La domanda di gas nei primi nove mesi del 2022, pari a 51,66 miliardi di metri cubi, registra una riduzione rispetto al corrispondente periodo del 2021 (-1,74 miliardi di metri cubi; -3,2%) attribuibile alla contrazione dei consumi del settore residenziale e terziario (-0,95 miliardi di metri cubi; -4,9%) dovuta essenzialmente alle temperature complessivamente più miti rispetto al 2021, oltre che alla flessione dei consumi del settore industriale (-0,91 miliardi di metri cubi; -9,0%) a causa degli elevati prezzi delle materie prime e delle difficoltà di approvvigionamento. Tali effetti sono stati in parte assorbiti dalla crescita dei consumi del settore termoelettrico (+0,64 miliardi di metri cubi; +2,9%) dovuta al calo della produzione idroelettrica causata dall’estrema siccità, in parte assorbita dal minor ricorso al gas naturale nella generazione elettrica a causa dell’aumento dei prezzi.
Depurata dall’effetto climatico, la domanda di gas è risultata pari a 50,85 miliardi di metri cubi, in riduzione di 1,47 miliardi di metri cubi (-2,8%) rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi 2021 (52,32 miliardi di metri cubi), in linea con il trend di rafforzamento delle misure di efficientamento energetico.
Nei primi nove mesi del 2022 sono stati immessi nella rete nazionale di trasporto 58,04 miliardi di metri cubi, in aumento rispetto ai primi nove mesi 2021 (+2,13 miliardi di metri cubi; +3,8%) per effetto dei maggiori volumi destinati alle esportazioni, in particolare al punto di ingresso di Tarvisio.

Rigassificazione di Gas Naturale Liquefatto (GNL)

Nei primi nove mesi del 2022, presso il terminale GNL di Panigaglia (La Spezia) sono stati rigassificati 1,47 miliardi di metri cubi di GNL (1,09 miliardi di metri cubi nei primi nove mesi 2021; +34,9%) e sono state effettuate 38 discariche da navi metaniere (25 discariche effettuate nei primi nove mesi del 2021, a fronte di 30 discariche conferite). A partire dal mese di aprile 2022 si è registrato un incremento dei volumi rigassificati da GNL Italia e un conseguente aumento delle discariche di navi effettuate rispetto ai primi mesi del 2022 che avevano risentito della dinamica dei prezzi e, in particolare, del maggiore afflusso di gas liquefatto algerino verso Francia e Spagna.

Stoccaggio di gas naturale

La capacità complessiva di stoccaggio gestita dal gruppo Snam al 30 settembre 2022, comprensiva dello stoccaggio strategico, risulta pari a 16,5 miliardi di metri cubi, la più elevata in Europa in questo periodo di difficoltà di approvvigionamento. Alla data del presente documento, il livello di riempimento ha raggiunto una percentuale del 95,2% della capacità complessiva, superando l’obiettivo di riempimento di almeno il 90% stabilito dalla Legge 27 aprile 2022, n. 34. Tale risultato è stato raggiunto grazie anche al contributo di Snam che, nel ruolo di acquirente di ultima istanza, ha provveduto ad acquistare e immettere circa 1,3 miliardi di metri cubi di gas, a cui si sono aggiunti circa 0,7 miliardi di metri cubi per il funzionamento dell’infrastruttura. In ragione del quadro regolatorio vigente, il servizio di ultima istanza non genera impatti di natura economico-finanziaria per Snam.