"L’utilizzo dei rigassificatori è una soluzione necessaria per la diversificazione delle fonti energetiche, considerati la scarsità di risorse energetiche del Paese, l’interruzione di flussi di gas dalla Russia e il passaggio verso fonti di energia rinnovabile, per il quale è necessario un orizzonte temporale di medio e lungo termine. I due impianti citati dall’onorevole interrogante (Ravenna e Vado Ligure, ndr) si inseriscono nella strategia adottata dal Governo, volta a garantire l’approvvigionamento di gas ai fini della sicurezza energetica nazionale, fermo restando il programma di decarbonizzazione del nostro sistema energetico". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin rispondendo al Question Time. "Relativamente al rilascio delle relative autorizzazioni, giova rammentare che il provvedimento finale viene adottato dal Commissario straordinario di Governo, individuato nel Presidente della Regione il cui territorio verrà allacciato alla struttura.
In merito alla procedura relativa al rigassificatore da ricollocare a Vado Ligure, di cui darò dettagli nella risposta al quesito successivo, si evidenzia che il procedimento di VIA, comprensivo della Valutazione di Incidenza, incardinato presso il MASE è ancora nella fase iniziale - ha detto il ministro in Aula -. Riguardo invece al rigassificatore di Ravenna, si ricorda che sono già in corso i lavori propedeutici all’installazione, poiché l’autorizzazione è stata rilasciata il 7 novembre 2022. La Regione Emilia-Romagna ha confermato la correttezza formale e giuridica del provvedimento. La procedura ha contemplato l’indizione di numerose conferenze di servizi, durante le quali non sono emersi elementi ostativi alla realizzazione del progetto, basti pensare che la Conferenza di Servizi conclusiva del 28 ottobre 2022 ha approvato il progetto con l’unanimità degli enti intervenuti".
A proposito del collaudo, "il proponente ha presentato un quadro il più possibile esaustivo, evidenziando la conformità della procedura di attivazione con le disposizioni della Regola Tecnica di cui al Decreto Ministeriale del 17 aprile 2008. Segnatamente, verranno effettuate delle verifiche analitiche per valutare l’origine di eventuali riduzioni di volume, e nel flusso di metano verrà immessa una miscela di azoto, inerte e non infiammabile, anziché aria", ha concluso il ministro.