Energia25 Settembre 2023 11:21

Per la Russia più entrate dal petrolio quest’anno (malgrado il Price cap): ecco perché

La Russia è destinata a generare maggiori entrate dalle esportazioni di petrolio quest’anno, nonostante il tetto massimo imposto al paese dal G7 e dall’UE in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte del paese. L’analisi dei dati di spedizione citati dal Financial Times mostra che la Russia ora spedisce tre quarti del suo petrolio all’estero senza l’assicurazione occidentale, uno degli strumenti utilizzati dal G7 e dall’Ue per imporre il tetto di 60 dollari al barile.

Nel frattempo, i prezzi sono in aumento e il greggio russo non fa eccezione. Il greggio degli Urali viene scambiato a quasi 79 dollari al barile e l’ESPO , la miscela dell’Estremo Oriente, viene scambiato a oltre 88 dollari al barile.

Questa primavera, ha osservato il FT, citando i dati di Kpler, la Russia stava spostando metà delle sue esportazioni di petrolio senza l’assicurazione occidentale, il che suggerisce che “Mosca sta diventando più abile nell’aggirare il limite”.

Le rivelazioni del Ft arrivano nel contesto delle ripetute assicurazioni da parte del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti che il price cap stava funzionando come previsto. “In soli sei mesi, il tetto massimo dei prezzi ha contribuito a un calo significativo delle entrate russe in un momento chiave della guerra”, aveva detto a giugno il vice segretario al Tesoro Wally Adeyemo.

Ad agosto, il sottosegretario ad interim per la politica economica Eric Van Nostrand aveva aggiunto di essere “fiducioso che il tetto massimo dei prezzi stia raggiungendo il suo duplice obiettivo di limitare le entrate russe e allo stesso tempo di contribuire a stabilizzare i mercati energetici”. 

Eppure il FT ha citato la Kyiv School of Economics secondo cui la Russia vedrà i suoi ricavi dalle esportazioni di petrolio aumentare di 15 miliardi di dollari quest’anno grazie all’elusione del G7 e del tetto massimo dei prezzi dell’Ue.

I critici del tetto massimo avevano affermato fin dall’inizio che applicarlo sarebbe una sfida, mentre aggirarlo sarebbe relativamente facile. In effetti, gli assicuratori russi, cinesi e indiani sono intervenuti per sostituire le major occidentali e quella che i media chiamano una “ flotta oscura ” di petroliere è stata costruita per spedire greggio russo in tutto il mondo senza la partecipazione delle compagnie occidentali.

Nonostante tutto ciò, il tetto massimo dei prezzi e il regime delle sanzioni hanno avuto un effetto significativo dopo l’invasione russa dell’Ucraina, costando alla Russia circa 100 miliardi di dollari in esportazioni di petrolio dal febbraio 2022.

I problemi per l’industria petrolifera russa, tuttavia, vanno oltre le sole sfide legate alle esportazioni, con una carenza interna di diesel che costringe il Cremlino a limitare l’esportazione di carburanti dal paese.