Energia6 Ottobre 2022 15:22

Per Descalzi Italia al sicuro sul gas. Incertezze solo inverno rigido e problemi tecnici alle infrastrutture

Lo stoccaggio sarà quasi pieno prima dell’arrivo dell’inverno, tuttavia la situazione dell’offerta è tesa e problemi potrebbero sorgere da un inverno più rigido e da problemi tecnico-operativi alle infrastrutture energetiche. Lo ha detto l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi durante un webinar organizzato questa mattina dal Messaggero.

Con le forniture provenienti dalla russa Gazprom ridotte a circa il 10% dei volumi precedenti, ovvero a circa 15-20 milioni di metri cubi al giorno, si legge su Reuters, l'Italia si è rivolta all'Algeria e ai Paesi nordici per sostituire gradualmente tale fornitura. E le cose stanno andando bene, conferma il manager: “Come sarà questo inverno? Non è una partita di calcio nella quale possiamo dire quale sarà il punteggio. Lavoriamo sui dati. Noi sappiamo che da quando il gas ha cominciato a diminuire, è stato gradualmente sostituito. Come? Buona parte via tubo dall'Algeria, ma anche riempiendo i nostri rigassificatori che non erano pieni prima. E poi tutto il gas che viene dal Nord. Questo ci ha portato ad avere una offerta sempre sostanzialmente superiore alla domanda. Il sistema ha trovato una sua flessibilità per sostituire il russo. E questo ci ha dato la possibilità di riempire gli stoccaggi. Il sistema Italia sta andando bene perché lo stoccaggio è il polmone che ci permette di dare flessibilità al sistema nel momento in cui il freddo è più intenso”.

Tuttavia, ha aggiunto Descalzi, l'Italia dovrebbe anche aumentare la sua attuale capacità di stoccaggio di circa 17 miliardi di metri cubi di altri “5-7 miliardi di metri cubi” utilizzando “molti campi esauriti per avere un buffer molto più grande che dia ridondanza nell'infrastruttura".

Infatti, ha chiarito il numero uno del Cane a sei zampe “ogni sistema energetico deve avere una sua ridondanza dal punto di vista dei volumi e delle strutture. Questo ci permette di tenere bassi i prezzi, perché gli investitori sanno che gas e infrastrutture ci sono. Il fatto che gli stoccaggi si siano riempiti ha portato a far abbassare i prezzi”. Lo stesso riguarda i rigassificatori che “sono necessari, un punto essenziale per il prossimo inverno o quando servirà gas. Abbiamo la possibilità così anche di aumentare i nostri stoccaggi, avere un polmone molto più importante”.

“Da un punto di vista del bilancio”, ha comunque precisato Descalzi “abbiamo un gas russo che è stato sostanzialmente sostituito e gli stoccaggi sono quasi pieni. Il gas russo che continua a fluire da Tarvisio rimarrà costante, queste sono condizioni che ci possono dare tranquillità. Le incertezze? Potrebbero esserci dei problemi tecnici-operativi in quei Paesi che ci danno gas, ma la manutenzione è stata fatta ovunque proprio per non avere inconvenienti. L'altra variabile è che potrebbe esserci un freddo superiore rispetto a quella che è stata la statistica degli ultimi 4 anni, che richiederebbe molto più volume. In questo periodo si è ridotto il consumo di gas, noi come Eni abbiamo lavorato in questa direzione”.

Infine, il price cap: “L'idea iniziale del governo italiana è stata posta nel modo corretto: a tutto ciò che riesce ad essere economico mettiamo un ‘cap’, mentre tutto ciò che ci serve per compensare lo paghiamo, ma avendo un contratto per differenza valido in tutta Europa. Questo ci avrebbe evitato mesi di paura se fosse stato capito prima”, ha concluso il manager Eni.