Il Consiglio dei ministri olandese ha inoltre deciso che tutti i siti di estrazione di Groningen saranno demoliti entro ottobre 2024, garantendo che i giacimenti non potranno mai più essere riavviati dopo tale data.
Fino alla data della demolizione, comunque, il campo sarà operativo in caso di estrema necessità. "Solo in situazioni particolari, come il freddo estremo, sarà possibile estrarre gas temporaneamente e in misura limitata nel prossimo inverno", ha scritto il governo, aggiungendo che solo in queste circostanze sarà possibile avviare temporaneamente uno o più luoghi di produzione ai livelli della luce pilota, quando “si prevede un freddo molto intenso”. Il Consiglio dei ministri ha fornito un esempio di giorni consecutivi con temperature inferiori a -6,5°C che si verificano in occasione di un’altra emergenza, come il guasto di un impianto di stoccaggio del gas.
Il paese ha accettato di eliminare gradualmente l’estrazione di gas nella provincia un paio di anni fa a causa di terremoti che si pensava fossero associati all’estrazione di gas naturale. Ma l’aumento dei prezzi del gas nel contesto della crisi energetica degli ultimi due inverni ha dato origine a speculazioni secondo cui la provincia potrebbe mantenere i giacimenti operativi ancora per un po’. Adesso una legge prevede che i campi vengano demoliti a partire dal prossimo ottobre.
La provincia ha assistito a più di mille terremoti negli ultimi due decenni, mentre il governo ha incassato l’equivalente di 360 miliardi di euro in denaro odierno dalle entrate del gas. Altri 66 miliardi di euro sono andati alle compagnie petrolifere e del gas, Shell ed Exxon. Nel 2013 a Shell ed Exxon fu detto che dovevano iniziare a ridurre la produzione e prepararsi per chiudere completamente il settore.