Opere irrigue18 Settembre 2023 12:16

La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese cresce: entro il 2026 supererà i 190 chilometri

Promuovere la sostenibilità attraverso nuove infrastrutture green. AQP apre le prime gare per realizzare quattro nuovi percorsi ciclabili a valere su PNRR e fondi regionali.

La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese (AQP) - un percorso unico lungo il “fiume nascosto” della Puglia, immerso nella forza evocativa della macchia mediterranea e dei trulli della regione - cresce: passerà da 16 a oltre 190 chilometri entro il 2026, inaugurando quattro nuove tratte.

Un nuovo corposo progetto di ampliamento è stato appena approvato dal Consiglio di Amministrazione di AQP che prevede la realizzazione di due nuovi tratti dell’itinerario turistico lungo la strada di servizio del Canale Principale di AQP con lavori deliberati del valore di 24,6 milioni di euro finanziati dal PNRR. A questi si aggiungono altri due tratti, finanziati dal PNRR e da fondi della Regione Puglia, per altri 14,8 milioni di euro.

Le opere - i cui lavori dovranno terminare entro marzo del 2026 - saranno eseguite con le stesse caratteristiche dei tratti già esistenti: fondo in misto stabilizzato, staccionate in legno di castagno e parapetti dei ponti-canale realizzati con pannelli metallici, riportanti alcuni disegni di Duilio Cambellotti che caratterizzano il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese di Bari.

Gli interventi costituiscono la tratta settentrionale pugliese della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese (Spinazzola-Martina Franca) e hanno l’obiettivo di rendere accessibile al pubblico e percorribile in bicicletta la strada di servizio che corre lungo il Canale Principale di AQP. Il progetto fa parte di un percorso più ampio, di 500 chilometri attraverso tre regioni, che parte da Caposele, in provincia di Avellino, e termina a Santa Maria di Leuca (Lecce).

L'opera renderà ancora più tangibile l’impegno di AQP nei confronti dell’ambiente e del territorio: la greenway è, infatti, un modo alternativo per riscoprire la storia della Puglia e dell’azienda idrica.

“Il Consiglio di Amministrazione - commenta il componente del CdA di AQP, Francesco Crudele - ha approvato la realizzazione di un'opera straordinaria, di portata internazionale. L’infrastruttura ecosostenibile sarà un volano per la nostra regione non solo da un punto di vista turistico, ma anche sociale e culturale. Per questo voglio ringraziare tutti i tecnici, le donne e gli uomini, che hanno lavorato a questa importante opera che prevede, lungo il tragitto, anche dei punti di sosta, dove i ciclisti potranno fermarsi e bere l’acqua attraverso le nostre famose ‘cape de firr’, le iconiche fontanine di AQP. Entro il 2026 la Puglia sarà interconnessa a livello europeo con le più importanti ciclovie non solo italiane, ma anche europee”.

“La Ciclovia dell’Acquedotto pugliese è una infrastruttura di grandissimo valore per la Regione Puglia – spiega l’assessore ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile, Anita Maurodinoia -. Essa ga-rantirà circa 190 km di percorso ciclabile in terra pugliese alla scoperta di diversi scenari paesag-gistici e del patrimonio di archeologia industriale, costeggiando le condotte storiche dell’Acquedotto pugliese, il più grande d’Europa. Realizzata da AQP tramite finanziamenti regionali e del PNRR, promuoverà il cicloturismo, la mobilità sostenibile e, in generale, stili di vita lenti ed ecosostenibili, in grado di qualificare sempre più l’offerta della nostra regione, che sarà sempre meglio collegata ai maggiori itinerari cicloturisti nazionali e internazionali”.

Più nel dettaglio i nuovi percorsi si collegheranno al tragitto attuale di 16 chilometri, dal nodo idraulico di Figazzano (Cisternino) a Pineta Ulmo (Ceglie Messapica), e al tratto di 8 chilometri in corso di ultimazione che da Pineta Ulmo arriva a Monte Fellone, nelle campagne di Martina Franca.

A questi, grazie all’implementazione di fondi e investimenti di PNRR e Regione Puglia, si aggiungeranno quattro ulteriori nuove tratte che porteranno la Ciclovia fino al confine con la Basilicata, per un totale, al 2026, di 192,5 chilometri.